TV + Twitter: dallo spot a una storia condivisa

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Lo spot è stato un ottimo strumento per i brand che volevano costruire awareness, coinvolgimento e rafforzare il proprio posizionamento. Come fa notare Twitter, però, finito lo spot, finiva anche la storia.

Grazie ai social media, lo spot è diventato una parte di qualcosa di più ampio: è un elemento di una conversazione condivisa, tra brand e persone. E se Twitter fosse lo strumento ideale per proseguire le storie, estendendole oltre lo spot?

Il social network basato su microinterazioni si è posto davvero questa domanda e la risposta è stato il nuovo targeting televisivo proposto da Twitter.

Questo nuovo strumento analizza i programmi televisivi e le conversazioni, individua i tweet legati agli show e, di conseguenza, deduce quali spot le persone hanno visto. I brand che vogliono continuare la storia raccontata attraverso uno spot ora possono raggiungere le persone che sono venute a contatto con il loro contenuto televisivo e coinvolgerle tramite Twitter: in una conversazione o – addirittura – in un’azione.

Secondo Twitter, grazie a questa soluzione, le storie raccontate in uno spot non dovranno più terminare in televisione, ma potranno vivere, in una conversazione.

La soluzione è ancora sperimentale ma ha tutte le carte in regola per essere un passo importantissimo di avvicinamento ulteriore tra la fruizione televisiva e la conversazione sui social media. Per le marche è fondamentale considerare gli spot televisivi come parte di un “ecosistema” di canali, in cui possono diffondersi, declinarsi, contaminarsi e diventare parte di una conversazione.