I tweet che contengono immagini ricevono +35% di RT (48% se legati allo sport)

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Luca Della Dora

Twitter offre alle aziende l’opportunità di prendere parte a migliaia di conversazioni che ogni giorno si sviluppano spontaneamente, ma anche di attivarne di nuove, facendo leva sulle passioni e sugli interessi delle persone.

Capire la propria audience, i suoi interessi e le sue motivazioni ha un impatto decisivo nelle attività di qualsiasi brand, sui social media e non: è scontato dire che è un’operazione che non può essere standardizzata, e che riguarda ogni singola azienda da vicino.

Measure Twitter

Una ricerca condotta da Douglas Mason – data scientist di Twitter – ci permette di capire in modo concreto come diverse community reagiscono a differenti messaggi, o meglio, a come interagiscono se stimolate in un certo modo.

Cosa rende un tweet più condivisibile rispetto agli altri?

È questa la domanda a cui Mason ha voluto dare una risposta, analizzando più di 2 milioni di tweet inviati da migliaia di account verificati, legati a diversi ambiti di interesse durante un periodo di un mese (sono stati scelti account verificati perché maggiormente rappresentativi in termini di follower base). Mason ha misurato l’impatto che ogni singolo tweet contenente link a immagini, #hashtag, link, link a video o solo testo ha ottenuto in termini di RT, e quindi di amplificazione all’esterno della follower base dell’account monitorato.

La – doverosa – premessa è che la presenza di un brand su Twitter va molto oltre dal misurare il numero di RT dei propri contenuti, ma è certamente una metrica che può aiutare a comprendere perché alcuni contenuti ricevano più interazioni di altri.

L’analisi mette in evidenza come ogni area d’interesse sia legata a formati e contenuti diversi: a livello generale i tweet con immagini sono più condivise del 35% rispetto a quelli che non le contengono, ma se osserviamo quello che accade relativamente ai tweet legati agli show TV ci rendiamo conto di come siano le citazioni ad essere i contenuti più condivisi (+53%), mentre quando a twittare sono account legati al mondo della musica sono i video ad assicurare il maggior numero di RT.

Quest’analisi sottolinea, ancora una volta, l’importanza di differenziare l’attività del proprio brand prima di tutto comprendendo il tipo di audience a cui ci si rivolge, facendo leva sulla tipologia di contenuti che il proprio brand ha l’opportunità di condividere e individuando i migliori formati per farlo.

Lo studio è chiaramente una semplificazione: creare una presenza che porti veramente valore alla community che si sta costruendo è un’operazione molto più complessa (e di lungo termine) rispetto alla comprensione dei formati maggiormente RT dalle persone, ma è comunque interessante notare come siano molto differenti le reazioni quando vengono trattati temi diversi, anche diversificando un singolo tweet in termini di formato.

Se volete approfondire ogni singola categoria, osservando esempi di tweet particolarmente coinvolgenti, potete farlo visitando i singoli report condivisi da Twitter sul suo blog:

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