Mercoledì Social #235

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giovanni.balsamo

Tra tutti i passatempi che esistono al mondo la lettura è il più economico, il meno pericoloso e quasi sicuramente il più istruttivo. Pertanto, prendetevi 5 minuti del vostro tempo e leggete questo Mercoledì Social #235. Oggi, l’argomento principe sarà Facebook e la sua strategia per contrastare sul terreno dell’advertising lo strapotere di Google.

I social-commerce registra un tasso di crescita tre volte superiore rispetto al 2013

Se foste degli online shopper abitudinari, sareste ben lieti di scoprire che sempre più persone scelgono i social network come canale preferenziale per l’acquisto di un prodotto o servizio.

Il successo del social-commerce, rispetto ai canali di vendita più tradizionali, si lega all’esperienza d’acquisto che offre estremamente semplice e accessibile. La strada da seguire da parte dei brand, vista la sua crescita costante, è quella che porta ad un percorso d’acquisto breve, facile e soprattutto condivisibile sui canali social.

Detto questo, bisogna dire che se da un lato solo una piccola percentuale delle vendite online di un rivenditore è generata direttamente dal social-commerce; dall’altro – stando ai dati dell’ultimo report di BI intelligence – il volume delle vendite ottenuto attraverso i canali social sta aumentando con un tasso di crescita tre volte superiore rispetto al 2013.

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Facebook Atlas, arriva un nuovo strumento di social tracking

Restando in tema, parliamo del lancio di Atlas, la nuova piattaforma pubblicitaria di Facebook ricostruita da zero dopo essere stata acquistata da Microsoft. Da Febbraio 2013 ad oggi, Zuckerberg & co. hanno lavorato sodo per sviluppare questa piattaforma e competere con Google sul terreno della pubblicità.

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Il terreno di battaglia, infatti, sarà la profilazione degli utenti e Facebook dispone del più grande database di utenti profilati al mondo. Grazie ad Atlas sarà possibile interrogare questo database e capire quali sono le pubblicità migliori da offrirci sulla base dei nostri interessi.

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Non che Google non abbia un database simile, ma è diverso lo strumento di tracciatura dei profili. Zuckerberg è pronto a scommettere che il suo sistema di profilazione sia migliore e più accurato, perché non basato sui cookies.

Il segreto di Atlas risiede in una tracciatura di profilo più precisa nell’individuazione del percorso d’acquisto, anche quando esso si sviluppa su piattaforme diverse (il limite dei cookies è che non funzionano sul mobile). Un utente, infatti, potrebbe iniziare ad acquistare un prodotto sullo smartphone per poi concludere l’acquisto su desk.

Nelle intenzioni dell’headquarter di Facebook Atlas deve essere per gli inserzionisti uno strumento estremamente efficace per raggiungere le persone secondo il principio del people-based marketing e per misurare con precisione l’impatto avuto dalle campagne adv digitali sulle vendite offlineAtlas rappresenta quindi un nuovo capitolo, non certo quello finale, della saga di Menlo Park che ha come protagonista assoluto il social tracking.

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Facebook, dopo Atlas lancia anche Audience Network

Dopo aver parlato del lancio di Atlas, il nuovo sistema di advertising con cui Facebook intende andare in concorrenza con Google AdWords, è il turno di un altro annuncio importante: la nascita di Audience Network.

Audience Network è un nuovo sistema di advertising creato per consentire agli sviluppatori di includere la pubblicità di Facebook direttamente nelle proprie App e agli inserzionisti per disporre di un bacino potenzialmente illimitato di App dove pianificare il proprio investimento pubblicitario.

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La vera novità, però, è che Audience Network continuerà a lavorare in piena sinergia con il meccanismo di pubblicazione delle inserzioni su Facebook utilizzato fino a questo momento. Non ci sarà, pertanto, un’interfaccia autonoma per acquistare la pubblicità.

In altre parole, Facebook ha trovato un altro modo per allargare il proprio bacino pubblicitario e diminuire l’eccessiva presenza di inserzioni all’interno del news feed degli utenti. Per ora i formati disponibili all’interno delle App saranno tre: banner, interstitial, native. Quale sarà il formato più performante lo scopriremo in uno dei futuri mercoledì social.

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La Commissione Europea dà il via libera all’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook

Dopo i dati sulla crescita del social-commerce, il lancio di Atlas e di Audience Network, voltiamo pagina ma non del tutto perché c’è sempre di mezzo Facebook. È arrivato due giorni fa, infatti, l’annuncio ufficiale dell’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook.

Le due società hanno finalmente ottenuto il via libera della Commissione Europea per formalizzare la cessione. Al momento dell’accordo la cifra pattuita era di 19 miliardi di dollari, ma l’affare ammonterà a 21,8 miliardi a causa dell’aumento del valore delle azioni di Facebook.

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Jan Koum, fondatore di WhatsApp entra così a far parte dei vertici aziendali Facebook e proprio come l’attuale CEO Mark Zuckerberg guadagnerà soltanto 1 dollaro all’anno. Detto ciò, c’è da scommettere che non ci saranno sostanziali cambiamenti nel breve termine. Un possibile miglioramento potrebbe riguardare l’aggiunta delle chiamate vocali, attesa da tempo tra l’altr0, ma all’orizzonte non c’è nulla di ufficiale.

Facebook Messenger è l’app di messaggistica istantanea più usata negli Stati Uniti

Avendo parlato di WhatsApp, non possiamo non parlare di Facebook Messenger anche perché secondo l’ultimo report pubblicato da Parks Associates risulta essere la prima app di messaggistica istantanea negli Stati Uniti (53% degli utenti intervistati dichiara di utilizzarla). Subito dopo Facebook Messenger troviamo Skype ferma al 45%, mentre WhatsApp si piazza addirittura settima.

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Facebook Messenger attualmente ha più di 200 milioni di utenti attivi al mese (+5 milioni solo in Italia), che mandano più di 12 miliardi di messaggi ogni giorno. Stiamo parlando di un quinto della base di utenti totale di Facebook che, rendendo obbligatorio l’uso di Facebook Messenger per l’invio e la ricezione dei messaggi privati da mobile, ha intenzione di ridurre il suo divario da WhatsApp su scala mondiale. Divario, per chi non lo sapesse, che ammonta a circa 300 milioni di utenti attivi in più ogni mese (WhatsApp, infatti, ha attualmente più di 500 milioni di utenti attivi mensilmente).

Come i social network stanno rivoluzionando e modificando la fruizione delle news

L’esplosione dei social network ha accompagnato la lenta implosione della fruizione delle notizie tramite carta stampata. Dati alla mano, i ricavi pubblicitari di quest’ultima sono diminuiti del 65% in un solo decennio e il 2013 ha visto il minimo mai registrato.

I lettori della carta stampata stanno diminuendo in maniera progressiva, perché preferiscono sempre di più alle testate tradizionali le loro alternative digitali. Il declino della carta stampata fa sì che le aziende spostino in massa i loro investimenti pubblicitari dagli inserti di carta a quegli strumenti in grado di assicurare un accesso più diretto al pubblico, i social network.

Da un’indagine recente della Online News Association Conference emerge che tra le diverse piattaforme social, Facebook è quella più utilizzata per la ricerca di news (il 30% degli adulti americani lo utilizza). In seconda posizione si piazza YouTube (10%), mentre in terza Twitter (8%).

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Una volta trovata la notizia su (e grazie) ai social network, cosa fanno le persone? A quanto pare, più del 50% degli intervistati tende semplicemente a condividere le storie, le immagini o i video di loro interesse e meno a commentarli. Questo significa che la fruizione dei contenuti mediatici risulta essere – stranamente – ancora piuttosto passiva.

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I dati appena presentati, però, dimostrano una cosa: i social network con il passare del tempo sono diventati le piattaforme privilegiate per cercare e trovare notizie, raggiungere lettori interessati e attirare investimenti pubblicitari. Qualora voleste approfondire la tematica sulla fruizione delle news attraverso i social media, ecco dove consultare tutti i dati della ricerca di Pew Research Center. A questo punto, dopo una lunga carrellata di news tratte dal social web, non ci resta che augurarvi un buon Mercoledì!