Mercoledì Social #247

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alessandra.maffei

31 dicembre: l’ultimo giorno e l’ultimo Mercoledì Social del 2014. Se avete scelto di leggerci dalle misteriose ed esotiche destinazioni del vostro Capodanno, benvenuti alla rassegna delle più recenti novità dal social web.

Promoted Pins per tutti nel 2015

Partiamo con un aggiornamento da Pinterest, che ci porta direttamente all’anno prossimo. Dopo una fase beta riservata a una ristretta cerchia di inserzionisti (ve ne avevamo parlato a maggio qui), a partire dal primo gennaio 2015 i Promoted Pins – unico formato adv della piattaforma – saranno aperti, per ora solo con offerte basate su CPM, per tutti i partner in territorio statunitense.

Pinstitute - promoted pins

Si tratta di pin in tutto e per tutto identici a quelli che siamo abituati a vedere sul canale, differenziati solo dal disclaimer “Promoted By”. La comunicazione dell’opportunità arriva insieme a un bilancio sulle performance della fase beta – positivo per impression, engagement e durata – e al lancio di Pinstitute: un programma dedicato ai partner (grandi brand, agenzie, PMI) interessati a ottimizzare la propria presenza su Pinterest, sia dal punto di vista della creatività che della misurazione dei risultati.

“Year in Review” di Facebook (e i suoi rischi)

A fine anno, come vi abbiamo mostrato qualche sabato fa, i principali canali social amano mostrare di aver presidiato gli eventi mondiali più memorabili degli ultimi dodici mesi. Facebook ha però fatto un passo ulteriore, permettendo a ogni utente – a partire dal CEO – di condividere con gli amici il proprio personale “Year In Review”.

Trattandosi di uno slideshow inizialmente generato in automatico – con un algoritmo che attinge alla Timeline di ognuno di noi – per alcuni il risultato è stato però il forzato ricordo di eventi dolorosi avvenuti nel 2014. Un esempio è quello del web designer Eric Meyer, cui Facebook ha poi fatto le sue scuse. Lesson learned: più le persone condividono la propria vita online, più diventa cruciale comprendere la natura delle loro conversazioni prima di prenderne parte.

#MyAmex, un esempio di “social media takeover” su Instagram

Ci spostiamo ora su Instagram, dove una recente operazione di coinvolgimento influencer può aiutarci a capire come usare questo canale in modo sempre più efficace. A novembre (prima che Instagram venisse inondato da foto di abeti illuminati, tavole imbandite e piste da sci) American Express ha lasciato “le chiavi” del proprio account a sei Instagrammer: graphic e fashion designer, cuochi e imprenditori, che tramite le loro foto e l’hashtag #MyAmex hanno mostrato il ruolo di AmEx nello sviluppo del loro business.

For Small Business Saturday Night, we encouraged merchants in the neighborhood (including restaurants) to stay open late. At @eggshopnyc, to create some buzzy energy, we’re placing a jazz band to play through the night. #shopsmall @aguynamedpatrick for #MyAmex

Una foto pubblicata da American Express (@americanexpress) in data:

Come risultato, i contenuti degli influencer dall’account del brand hanno ricevuto il 23% di engagement in più rispetto alle altre foto pubblicate da @americanexpress; hanno inoltre permesso di duplicare per due settimane il numero di follower giornalieri, generando più di 10 milioni di impression. Un’attività che è riuscita a comunicare, tramite contenuti di qualità, l’impatto positivo di AmEx sulla vita quotidiana delle persone.

L’evoluzione del mobile video nel mondo

Pochi giorni fa abbiamo condiviso con voi dati e riflessioni sull’evoluzione dei video, in ottica di integrazione con la conversazione sui canali social. Arricchiamo questo approfondimento con uno studio recente, focalizzato sui dispositivi da cui le persone – a livello globale – fruiscono dei video digitali in relazione alla loro durata.

EMarketer Mobile Video

Gli smartphone vengono utilizzati principalmente per formati più brevi, con un focus (52%) sui video da meno di 10 minuti; il quasi 70% del tempo trascorso nella fruizione di video via tablet, invece, si concentra su contenuti più lunghi di 10 minuti. Da notare infine che, nei video tra i 30 e i 60 minuti, la visione via tablet ha superato quella tramite desktop.
La rilevanza dei dispositivi mobile continua dunque ad aumentare: lo conferma una ricerca di GlobalWebIndex ripresa da eMarketer, per cui il 39% degli utenti internet nel Mondo ha dichiarato di aver visitato YouTube da mobile nel Q3 2014. La percentuale era 33% nel Q3 2013 e 36% nel Q2 2014.

2014 was social: cosa è successo e cosa abbiamo imparato?

Approfittiamo infine delle ultime ore dell’anno per una rassegna delle iniziative più memorabili realizzate, nel corso del 2014, dai brand sui social media. Abbiamo iniziato a gennaio con Mom Song (Old Spice)#BeautyIs (Dove): poi? Vi basta cliccare sull’immagine per rivivere i mesi successivi.

Awesome Things Brands Did on Social Media in 2014
[Per visualizzare l’infografica completa >> qui]

Come mostra l’infografica di Unmetric qui sopra, il 2014 è stato ricco di traguardi raggiunti per chi come noi si dedica ogni giorno alle conversazioni tra brand e persone: ma quali trend del 2014 sono il migliore punto di partenza per l’anno prossimo?
SimplyMeasured ci ha lasciato 6 possibili spunti, segnalando che alla fine di quest’anno

  1. la rilevanza del “Visual Content” è ancora in ascesa
  2. i Blog non sono morti
  3. Google+ continua ad attrarre (ma necessita di una content strategy ad hoc)
  4. i Disappearing Media come Snapchat sono diventati interessanti
  5. il Podcast è tornato
  6. il Calcolo del ROI è diventato più fattibile.

La lista vi convince o cambiereste qualche elemento? Avete qualche ora per rifletterci su. Ci vediamo nel 2015!