Thank God We Are Social #209

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michele.morici

Per questo TGWAS ho deciso di rompervi le scatole. No, non vi renderò il weekend insopportabile, parleremo invece di packaging, scatole e imballaggi di ogni tipo e dell’uso creativo da parte di alcuni brand.
Non semplici “scatole” quindi, ma qualcosa di più, strumenti di comunicazione tanto semplici quanto efficaci che continuano a sorprendere.

UN PROIETTORE AI QUATTRO FORMAGGI

Partiamo proprio dalla “scatola” più usata: quella della pizza. Un packaging tanto utile quanto di breve durata: dopo aver mangiato finisce direttamente nella pattumiera. Almeno fino ad oggi.

Pizza Hut dice no allo sperpero dei pizza box e inventa la Blockbuster Box! Un’idea tanto geniale quanto pratica e semplice da realizzare: ordini, mangi, e in poche mosse trasformi la scatola della pizza in un proiettore per smartphone davvero cool. E non solo, grazie ad un QRcode puoi scegliere uno dei film proposti e guardarlo mentre mangi la tua pizza sul divano.

In questo caso il packaging si trasforma passando da rifiuto a oggetto funzionale. Una campagna vincente quella di Pizza Hut che, partendo da un connubio ancestrale come Pizza&Film, è riuscita a realizzare un’operazione di forte impatto trasformando il cartone della pizza in oggetto da collezione.

 

CI FACCIAMO UNA TAZZA DI CARTA?

Quando entro in libreria non posso mai fare a meno di sfogliare qualche libro Pop-Up che, nonostante l’età, riesce sempre ad affascinarmi. Per questo sono stato letteralmente stregato dalla campagna Pop-Up Cafè di Nescafè.

Fresca di vittoria nella categoria Print Power dell’ultimo International GrandPrix Advertising Strategies, la campagna di Nescafè ha il semplice obiettivo di portare una tazza di caffè in ogni angolo del mondo. Come? Ma con delle tazze Pop-Up, ovvio!

Nescafè, con una campagna stampa sui principali quotidiani free press, regala ai lettori due mug pop-up con una chiara call to action: condividi un caffè insieme a qualcuno. In questo caso il packaging è sinonimo di divertimento e condivisione ricordandoci che c’è sempre tempo per un caffè con gli amici.

 

GOOGLE HA VENDUTO UN MILIONE DI SCATOLE

Non c’è niente di più gratificante che costruirsi le cose da solo. A meno che tu non abbia 5 anni, poca pazienza e una costruzione Lego di Indiana Jones da montare… ma questa è un’altra storia che potete leggere nella mia biografia.

Torniamo a Google e all’idea geniale dei Cardboard: un visore per la realtà aumentata fatto interamente di cartone. I vantaggi? Costa pochissimo (dai 15$ in su), puoi costruirlo tu (anche se sei imbranato come il sottoscritto), si usa con il tuo smartphone Android ed è totalmente personalizzabile.

Talmente geniale come idea che le vendite dei modelli Cardboard hanno superato quota un milione. In questo caso ci troviamo difronte ad un rovescio della medaglia: il packaging è diventato prodotto!

Google Cardboard

 

TESORO, CI HANNO IMPACCHETTATO CASA

Probabilmente è questa la frase pronunciata da un abitante della palazzina “impacchettata” a Stoccolma. O forse no. Fatto sta che l’artista Erik Johansson ha deciso di superare i limiti del packaging realizzando un’opera d’arte davvero singolare.

In occasione del restauro di una palazzina, il comune di Stoccolma ha deciso di chiedere l’intervento dell’artista per “decorare” la copertura esterna dell’impalcatura. Il risultato? Un incredibile effetto 3D iper realistico dove la palazzina sembra avvolta da una gigantesca scatola di cartone.

Con un sapiente mix di scatti, chroma key e foto ritocco, Erik Johansson è riuscito a trasformare il packaging in opera d’arte!