Thank God We Are Social #228

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camilla.vanzulli

Qualcuno molto saggio una volta ha detto “The best camera is the one that’s with you” e ha fatto di questa frase il titolo di un libro. Pubblicato nel 2009, quello di Chase Jarvis è un photographic journal che raccoglie una serie di foto – tutte realizzate con un iPhone.

A distanza di sei anni possiamo dire che Chase ci aveva visto bene. Perché oggi le fotocamere più utilizzate al mondo sono proprio quelle dei nostri smartphone, e si spazia dagli obiettivi alle stampanti per mobile. Perché Apple, sei anni dopo, ha sbancato tutto con la campagna Shot on iPhone 6, trasformando 162 foto scattate con iPhone da utenti assolutamente sconosciuti in più di 10.000 installazioni.

Di perché ne potremmo trovare tanti. Qui ce n’è qualcuno.

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Instagram

Partiamo con il social network dedicato per eccellenza alla fotografia: Instagram.

Una ricerca condotta piuttosto recentemente da GlobalWebIndex (Q1 2015) rivela diversi dati interessanti circa i suoi utenti attivi, ancora in crescita dopo l’incremento del 47% dello scorso anno. Quelli di Instagram sarebbero tra gli user più giovani e riserverebbero quotidianamente quasi 3 ore all’utilizzo dell’app. Per fare cosa? Al secondo posto, con un forte 63%, abbiamo il condividere foto e video, preceduto solo dal seguire le attività dei propri amici.

Inoltre si assisterebbe a una migrazione dei device a favore degli smartphone, destinati nel corso del 2015 a raggiungere i pc. Dicevamo?

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VSCO Grid

Dopo aver lanciato VSCO Cam nel 2012 come app di photo editing, VSCO ha allargato i propri orizzonti con due sezioni: VSCO Journal, una raccolta curata di progetti fotografici, e VSCO Grid, uno spazio dove condividere le proprie foto e scoprire quelle degli altri.

E qui veniamo al punto. Molte persone hanno intravisto una sovrapposizione tra VSCO Grid e Instagram che forse non si pone. Infatti per certi versi si può dire che Grid sia quasi anti-social: l’unica possibilità riservata all’utente è quella di seguirne un altro. Su Grid non è dato commentare, esprimere apprezzamenti né vedere il numero di follower degli utenti.

Joel Flory, uno dei due fondatori, spiega che la filosofia dietro a queste scelte è quella di lasciare la parola alle immagini e invitare gli utenti a selezionare solo il meglio di ciò che pubblicano su Instagram – dove tra l’altro gli hashtag #vscocam e #vsco hanno superato i 100 milioni di post. In definitiva Grid presidierebbe solo una nicchia di quello che è il target di Instagram, rivolgendosi ai più appassionati di fotografia. E bannando in toto i selfie.

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Canon

In un’era dominata dagli smartphone le traditional camera si difendono tirando fuori le unghie.

Con la campagna Canon Shine, Canon ha portato acqua al suo mulino partendo da un insight preciso: le persone sono 8 volte più propense a scegliere una macchina fotografica piuttosto che uno smartphone per documentare un momento davvero importante.

Forte di questo dato, il brand ha lanciato un contest e invitato gli utenti a ridare alla fotografia un potere che le appartiene da sempre: il potere di cambiare la realtà, facendo luce su tematiche importanti e modificando l’opinione comune.

Getty Images

Ma Getty ha dimostrato che è possibile raccontare qualcosa di grande anche solo con uno smartphone.

In partnership con Instagram, il colosso ha infatti introdotto un finanziamento dedicato agli Instagrammers che svolgono un lavoro di rilevanza sociale documentando le storie di comunità non rappresentate online. Una giuria di esperti ha selezionato 3 utenti tra più di 1200 candidature da 109 paesi e donato a ciascuno di loro 10.000 $.

DmitryIsmail e Adriana con le loro foto su Instagram ci ricordano che il potere della fotografia va al di là di ogni mezzo. (Lacrimoni.)

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Vi lascio con 11 + 11 consigli (di gente ne sa) per rendere questo mondo un posto migliore con le vostre foto. Raddrizziamoli, questi orizzonti. Dai.

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