THANK GOD WE ARE SOCIAL #259

Thank God We Are Social
alberto.mauri

Sabato mattina è arrivato e se state leggendo vuol dire che siete egregiamente sopravvissuti ad una settimana corta nello sfavillante mondo del “marketing e pubblicità” e, soprattutto, ad una doppietta di serate tranquilline all’insegna dell’enogastronomia e della cultura (…).

Ed ora è tempo di TGWAS #259

Sábado por la mañana, come direbbero gli hermanos spagnoli che settimana scorsa hanno invaso Milano per la finale di UEFA Champions League 2016. Sabato scorso gli occhi di mezzo mondo si sono concentrati sullo Stadio Giuseppe Meazza, noto ai più come “San Siro”, addobbato a festa per ospitare Real Madrid ed Atletico Madrid nella loro moderna sfida sportiva all’ultimo sangue.

Stadio San Siro

I “colchoneros” dell’Atletico Madrid contro le “merengues” del Real (qui svelate le origini dei soprannomi delle tifoserie). Un’imprevedibile rivincita dopo solo 3 anni dalla finale di Lisbona vinta dal Real di “Carletto” Ancelotti in una partita rocambolesca.

Una storica rivincita di Davide contro Golia insomma. What!?



“E i filistei stavano sul monte da una parte, e gli israeliti stavano sul monte dall’altra, con la valle fra di loro.”  (1Samuele 17: 44-47 – aka “Davide vs. Golia”)

Ma nel XXI secolo gli sfidanti si baciano a volte


e non solo i tifosi… del resto perchè non limonare alla grande durante una finale così sentita!

E voi d’eravate sabato scorso? Io mi sono svegliato in un appartamento che credo non fosse il mio ed ignaro di quasi tutto ho preso il tram 24 da Ripamonti fino in Duomo. E’ quando mi sono imbattuto nei tifosi e nelle birre che sono entrato in reale sintonia con l’evento, in quel momento mi sono sentito davvero parte di qualcosa, ma che cosa?

Tifosi spagnoli a Milano di Elena Veniani 1

(credit foto)

E io che da Duomo volevo solo prendere la metro per andare a casa, che ingenuità.





Una partita vinta sui social

Solo qualche giorno dopo, analizzando i numeri, ho capito esattamente che cosa stava succedendo. Sabato 28 Maggio l’hashtag #UCLFinal è stato utilizzato su Twitter oltre 2 milioni di volte nel mondo, quasi 50 mila solo in Italia. Twitter ha monitorato il traffico dell’hashtag #UCLFinal e ha generato un video in time-lapse dedicato alla concentrazione dei tweet nel mondo tra il 27 e il 28 Maggio.

27 milioni (ventisettemilioni!) le persone che hanno generato su Facebook 74 milioni (settantaquatr…) di interazioni dedicate alla finale di Champions League. Solo in Spagna ci sono state 1,4 milioni di persone che hanno generato 3,5 milioni di interazioni. Su Instagram la finale di Champions ha coinvolto ben 1,2 milioni di persone. Insomma un successo globale su tutti i principali social network.

E il calciatore più chiacchierato chevvelodicoafare!? Cristiano Ronaldo naturalmente, che dopo una prestazione obiettivamente opaca si è guadagnato il centro della scena calciando il rigore decisivo per il Real Madrid. Sul campo ha festeggiato sobriamente a petto nudo feat. olio massaggi, su Facebook ha reagito postando cuoricini ed una foto che lo ritrae mentre bacia il trofeo.

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E i brand come hanno cavalcato quest’onda? Di seguito qualche esempio rilevante.

Google ha dedicato un video 360 sui calciatori più cercati



Monopoly ha giocato sull’ironia invitando i tifoso a giocare in difesa per evitare spiacevoli “incovenienti”

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Calciatori Panini non poteva che preparare figurine dedicate

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Attivi soprattuto gli sponsor ufficiali della Champions

Nissan  ha seguito l’arrivo del trofeo fino allo stadio con Periscope, dando molto risalto alla città di Milano

Lay’s è scesa in campo con un’operazione di co-marketing insieme a Deliveroo

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Pepsi ha voluto fare le cose all’americana invitando Alicia Keys ad aprire l’evento in stile Superbowl

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E le squadre milanesi come hanno si sono comportate il giorno della finale?

A.C. Milan ha ricordato ai suoi tifosi (non esattamente entusiasti dello status quo) che un tempo di Champions se ne vincevano eccome; l’Inter ha preferito utilizzare la strategia “dell’indiano” ignorando del tutto l’evento. Strategie diverse per quella che sembra la medesima coda di paglia.

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E la partita?

Come è andata lo sapete più o meno tutti ma non è questo il punto. E’ vero, Davide ha ri-perso contro Golia ma nello sport come nella vita non sempre le cose vanno come devono



…si vince e si perde ma poi a tutti prima o poi  capita la possibilità di essere eroi per un giorno!

Fate risuonare il riff leggendario di David Bowie mentre leggete la storia “assurda ed ignorante” dell’idolo Gaspare Galasso: che a discapito di misure di security elevatissime si è introdotto con una semplice giacchetta fake del Real Madrid ed un porta badge vuoto prima in tribuna vip e poi in campo, festeggiando sempre con grande standing con celebrities e giocatori. 

We can be heroes, just for one day

davide

Buon week end a todos

(Google Italia è cliente We Are Social)