THANK GOD WE ARE SOCIAL #277

Thank God We Are Social
simone.viola

Ciao amici dell’internet,
stando alle statistiche, ci sono buone probabilità che stiate leggendo questo articolo usando uno smartphone, magari un iPhone o un Samsung S7.

Eppure da questa settimana le cose potrebbero iniziare a cambiare e gli equilibri del mercato potrebbero vacillare.

Oggi parliamo dell’evento #madebygoogle di martedì 4 ottobre e di come questo ci aiuti a capire in che direzione il mercato si sta muovendo.
Ma andiamo con ordine.

Quanto annunciato durante il #madebygoogle può essere interpretato in due modi.

Il primo.
Il tentativo tardivo di Google di tenere il passo con i maggiori player, cercando di confermare la sua fetta di mercato e accreditarsi come device maker.
In effetti gli amici di Mountain View hanno annunciato il lancio di un nuovo smartphone, Pixel, un nuovo sistema di smarthome control, Home, e un nuovo visore VR, Daydream.

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A prima vista niente di nuovo.
Pixel si troverà a competere con i giganti Apple, Samsung e Huawei.
Home ricorda molto Alexa di Amazon, e Daydream il Samsung Gear VR.
Meh.



Il secondo.
Durante il #madebygoogle di martedì si è parlato sopratutto di AI, intelligenza artificiale, e di come Google la stia mettendo alla portata di tutti.
Il cervello di quello che finora per noi è stato poco più che un sistema operativo è il risultato di tutte le ricerche che negli anni abbiamo effettuato. E oggi l’azienda di Mountain View sta usando questa enorme quantità di dati per costruire un assistente personale voice-enabled in grado non solo di capire i nostri bisogni, le nostre domande (“esiste già Siri” direte voi) ma che abbia il pieno controllo dei dispositivi stessi.
E in quest’ottica, la vera innovazione presentata martedì al #madebygoogle non è tanto Pixel, quanto Home, un sistema in grado di elaborare richieste molto complesse e di adattarsi e apprendere gradualmente da chi lo usa.

Una mossa, quella di Google, in linea con quanto già fatto da altri brand che tramite l’utilizzo di intelligenza artificiale (si veda alla voce “ChatBot”) stanno iniziando a instaurare un nuovo rapporto marca-consumatore, basato sulla capacità di fornire risposte e servizi sempre più tailor-made e in linea con le abitudini degli utenti di utilizzo delle piattaforme.



Stando alle parole del CEO di Google, Sundar Pichai, l’AI rappresenta un momento fondamentale dell’evoluzione del computing, al pari dei personal computer, il web e gli smartphone.
Tutti avvenuti a intervalli di circa 10 anni.

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Per concludere, non possiamo dire che il mondo tech sia uscito sconquassato dagli annunci di martedì ma sicuramente non potrà restarne indifferente.
L’introduzione di sistemi e device così fortemente incentrati sull’uso di intelligenza artificiale non fa che spostare Google, gli altri player e tutto il mercato ancora un passo più avanti, verso il futuro.