Fidarsi di un tweet [ricerca]

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Ogni giorno riceviamo cinque volte più input rispetto a 26 anni fa e produciamo una quantità di informazione paragonabile a quello di sei giornali. In questo scenario, la risorsa più scarsa e importante è la fiducia perché ci permette di selezionare ciò che è degno della nostra attenzione. Individuare gli indicatori che segnalano quando una fonte è affidabile diventa fondamentale per le persone che interagiscono ogni giorno sul social web e ovviamente che le marche che vogliono attivare una relazione con le persone lo comprendano in profondità.

Microsoft, insieme alla Canergie Mellon University, ha rilasciato uno studio che indaga le dinamiche di fiducia su Twitter: quali persone e quali tweet sono più affidabili generalmente? Quali regole influenzano la percezione di ciò che viene twittato? Ecco i risultati.

I tweet scoperti grazie alle persone seguite sono i più affidabili: un’altra conferma dell’importanza di costruire un rapporto fatto di piccole azioni continue e non basato solo su un’azione aggressiva e “one shot”.
Il livello di credibilità cambia molto rispetto al contenuto del tweet: se la vostra marca vuole parlare di argomenti molto rilevanti è importante aver già costruito un rapporto di fiducia. Diverso è se si tratta di temi leggeri:i tweet di questo tipo sono ritenuti molto più affidabili.

 

 

Il tipo di profilo (focalizzato su un tema, uomo, donna, generico o di default) influisce sull’affidabilità percepita: se il profilo fornisce informazioni rilevanti e fa percepire l’elemento “umano” di chi sta effettuando il tweet, la fiducia cresce. I nomi che esprimono il focus dell’account (ad esempio rispetto a un argomento specifico, o a un brand) funzionano molto bene nell’aiutare a identificare chi sta effettuando il tweet, attribuendogli fiducia.

In conclusione su Twitter, anche nel rapporto tra marche e persone, valgono alcune regole fondamentali della conversazione: