Il 50% dei contenuti sono condivisi attraverso Facebook, il 2% attraverso Google+

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Luca Della Dora

Esistono sempre più luoghi in cui le persone possono condividere contenuti sul social web: questo comporta – ovviamente – una frammentazione e impone delle scelte agli utenti.

In molti casi la piattaforma scelta per attivare conversazioni è legata al tipo di contenuto: Pinterest, ad esempio, è utilizzato nel 41% dei casi quando di tratta di ecommerce, mentre solo nell’8% quando i contenuti sono legati all’educazione o al non-profit.

Gigya

socialsharing

Quello che sorprende è osservare come – secondo questo studio di GigyaGoogle+ “pesi” soltanto per il 2% nelle condivisioni totali sul social web. Qualcuno ha definito il social layer di Google una “città fantasma”, altri continuano a ritenerla una piattaforma con enormi potenzialità, che in pochi anni supererà Facebook: secondo SearchMetrics, non soltanto per numero di utenti, ma anche di +1 rispetto agli Share.

G+ growth

La verità, ad oggi, è che nonostante 343 milioni di utenti attivi, sono veramente pochi quelli che interagiscono pubblicando contenuti sullo stream e commentando quelli degli altri. Secondo quanto dichiarato da Google qualche mese fa sono 135 milioni le persone che usano Google+ come luogo di condivisione.

Le cose cambiano di molto se si osserva invece il numero di persone che sceglie Google+ per effettuare social login, sfruttando quindi la propria identità registrata su Google: in questo caso quasi 1 utente su 4 decide di farlo proprio con Google+.

sociallogin

Questo dimostra che le persone sono in grado di scegliere la piattaforma che ritengono più adatta ad ognuna delle azioni che compiono sul social web, ma anche che Google+ non va semplicemente inteso come un social network, ma come parte di un ecosistema molto più ampio, all’interno di cui gli utenti possono sì condividere contenuti (come sono abituati a fare, ad esempio, su Facebook, Twitter o Linkedin), ma anche una serie di altre azioni su canali ad esso collegati: le ricerche effettuate attraverso Google sono la parte dell’iceberg meno visibile ma sicuramente più interessante.

Un tweet di Jeremiah Owyang riassume in poche parole quanto detto, e quanto emerge dallo studio di Gigya:

Sarà interessante osservare, nei prossimi mesi, quali saranno le mosse di Google nell’ottica di incentivare le condivisioni direttamente sul proprio canale e l’utilizzo del +1 da parte delle persone, cercando di coinvolgere un pubblico sempre più eterogeneo: la scelta dello strumento da usare è guidata dal tipo di persone che su ogni piattaforma possono trovare e con cui possono scambiare opinioni sulle tematiche gli gli interessano, molto più che dal tipo di tecnologia o dalle feature della piattaforma stessa.

Per i brand è quindi sempre più importante capire qual è il miglior luogo per entrare in contatto con l’audience che desidera coinvolgere: è per questo fondamentale, innanzitutto, imparare a conoscere interessi e abitudini del proprio pubblico, per poter impostare una strategia di canale coerente con gli obiettivi che la presenza stessa del brand dovrà avere.