Lo stato del digital e social in Italia, Giugno 2016

Analisi
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Matteo Starri Research & Insight Director, We Are Social

Sono stati recentemente aggiornati con i dati relativi a Q2 2016 gli snapshot periodici di GlobalWebIndex per i principali mercati sullo scenario digital e social, incluso quello sull’Italia. Vogliamo condividere con voi ciò che abbiamo identificato come più significativo a partire dal loro studio.

Mobile più che mai

Può sembrare un’esagerazione, non lo è. Per la prima volta dall’apertura del servizio, infatti, da GlobalWebIndex rilevano nelle risposte ai loro sondaggi un sorpasso nell’accesso a internet da mobile dell’Italia rispetto alla media globale, 78% vs. 76%.

utilizzo

Il sorpasso si è concretizzato quest’anno, dopo che nel 2015 lo scarto era sempre di soli due punti percentuali ma a favore della media globale, 73% vs. 75%. Nel complesso, si registra un incremento di 36 punti percentuali in 5 anni, che porta l’accesso ad internet da mobile a “pesare” di più sulla giornata media dell’utente italiano di tv lineare, radio, carta stampata e gaming COMBINATI.

Mind = blown

Fortemente aumentato infatti non solo l’utilizzo ma anche il tempo speso online da device mobili, passato in soli 4 anni da 1,1 a 2,3 ore al giorno in media, con la fascia 16-24 principale driver di questo aumento con ben 3,7 ore al giorno spese online da mobile.

In confronto al più tradizionale PC desktop (che un terzo degli intervistati definisce come punto di accesso principale ad internet) si tratta di una figura ancora ridotta in termini assoluti, ma il tempo speso da questi device è fermo intorno alle 4,1 ore al giorno da ormai 4 anni. Overall, sul totale del tempo speso online dall’utente medio italiano, il mobile ha guadagnato via via più terreno passando dal 21% al 36% in 4 anni.

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L’accesso da mobile è strettamente legato alla maturità del mercato italiano nel settore degli smartphone: il 90% degli intervistati ha infatti confermato di possederne uno, una figura più alta di quella riscontrata nella maggior parte degli altri mercati “maturi”.

Comportamento

L’Italia emerge come un paese allineato alla media globale per quanto riguarda l’iscrizione e l’utilizzo dei canali social: l’utente medio mantiene infatti profili su oltre 6 piattaforme social, dato non distante dai quasi 7 degli intervistati a livello global.

Seguire e rimanere in contatto con gli amici della “vita reale” (remember that?) rimane una delle motivazioni principali per la presenza e l’utilizzo dei social, come confermato anche dalle attività preferite per quanto riguarda il second screening: il 35% di chi utilizza un altro device mentre guarda la tv lo fa per il social networking, il 29% per chattare con gli amici.

A questo proposito, si conferma molto forte l’utilizzo di servizi e app della famiglia Facebook. Se per Facebook stesso e Messenger l’utilizzo è solo marginalmente più forte della media globale (83% vs. 80% per Facebook, 49% vs. 48% per Messenger), è su Whatsapp che si nota la divergenza più ampia: se la media globale è al 46%, in Italia il 72% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare abitualmente l’app di messaggistica acquistata da Facebook nel Gennaio 2014.

Rimangono ben distanziate le altre app che fanno della messaggistica la propria funzione chiave, come Skype, Viber, WeChat, new-kid-on-the-block Snapchat, Line, Telegram.

Utilizzo diapp di messaggistica, Italia, Q2 2016

In Italia rimane però un po’ più bassa la propensione all’acquisto diretto via mobile, 38% vs. 45% su scala globale, oltre che all’acquisto di beni digitali, 39% vs. 53% global.

Siamo anche leggermente indietro sul fronte wearables: solamente il 6% degli intervistati dichiara di utilizzare uno smartwatch, non distanti (al 5%) gli smart wristband, mentre la figura globale è al 10% per entrambi. Il percepito è che siano troppo di nicchia, troppo costosi, e troppo poco differenzianti rispetto a uno smartphone.