THANK GOD WE ARE SOCIAL #376

Thank God We Are Social
manolo.trebaiocchi
Oggi è il 1 settembre.
L’estate è finita.
I segni che la bella stagione sia giunta al termine ci sono tutti.
Sia al lavoro. Le scrivanie negli uffici sono di nuovo piene. Gli schermi dei computer hanno un nuova foto nostalgica come screensaver. I bagni sono occupati.
Sia sui social. Di lunedì il feed si riempie di gente disperata. Instagram è tutto un #latergram. Spotify non propone più playlist dedicate alla musica da viaggio.
Poi c’è un segno inequivocabile che fa capire che è iniziata un’altra stagione.
Gruppi di homo sapiens sapiens di sesso maschile incrociandosi nei corridoi e nelle conversazioni on line si minacciano, parlano di “regole nuove”, organizzano riunioni, e soprattutto sparano cognomi accompagnati da cifre miliardarie.
È finita l’estate.
È iniziato il Fantacalcio.
Il Fantacalcio unisce e riunisce, genera discussioni (tendenzialmente amichevoli, ma non sempre), è strettamente legato all’attualità, e sopratutto (forse purtroppo), proprio come molti argomenti dibattuti sui social, per parteciparvi non serve averne competenza.
La dimensione del tema Fantacalcio online è come l’universo: in espansione.
Facciamo una panoramica, che non può che essere parziale.
Ci sono i punti di riferimento,
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quelli che leggi solo per non presentarti all’asta completamente ignorante,

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quelli che segui come fossero guru,
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e quelli di cui guardi l’ultimo post per avere una battuta pronta da fare con gli amici/nemici.
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La dimensione social del Fantacalcio però non è misurabile nel numero immenso di pagine e piattaforme che lo trattano, ma è nel numero incommensurabile di conversazioni che genera. È paragonabile allo scambio di figurine di altre epoche, ma ha avuto l’opportunità di evolversi e proliferare nell’era digital; è un fenomeno social.
 
L’elemento fortemente tribale e quello autenticamente ludico del Fantacalcio lo rendono difficilmente “corruttibile” da iniziative meramente commerciali, e allo stesso tempo ne fanno un terreno fertile per idee e metafore. Il Fantacalcio può essere quindi visto come misura di quello che effettivamente lega le persone.
 
Voglio chiudere questo articolo con un consiglio. Non leggete nulla on line. Non seguite nulla sui social. Non scaricate app per organizzare il gioco.
Trovate un amico particolarmente preciso e con tanto tempo libero, alleatevi con lui o regalategli Ronaldo CR7 a 1 (chi gioca sa cosa si intende) e fate organizzare tutto a lui.
Tanto il bello del Fantacalcio è solo la mitica “Asta”.
E per quella basta avere un po’ di fiuto per gli affari e sapere di chi fidarsi.
Quella segna l’inizio di tutto,
e la fine delle vacanze.