THANK GOD WE ARE SOCIAL #378

Thank God We Are Social
lorenzo.galletti

Siamo a metà settembre: le scuole sono ricominciate, il lavoro ormai è ripreso a pieno ritmo e come se non bastasse l’estate sta per darci ufficialmente il suo arrivederci al 2019. 


Fortuna che ad alleviare tutto ciò ci ha pensato lui, quella cosa che più di ogni altra risveglia in noi, a cadenza periodica, un inaspettato spirito patriottico: il Calcio!



Non tutti sanno però che se con l’inizio dei maggiori campionati continentali i top team europei si stanno sfidando sul campo per la conquista dei rispettivi titoli nazionali, sugli scaffali dei negozi di elettronica di tutto il mondo sta per scatenarsi, come ogni anno, l’eterna sfida per stabilire quale sarà il videogioco calcistico dell’anno: FIFA o Pro Evolution Soccer (PES per gli amici)?


Se date un’occhiata ai profili social di molti calciatori famosi potreste già trovare una risposta, ma sicuramente anche tra la vostra cerchia di amicizie e followers si nascondono membri appartenenti ad una delle due fazioni pronti a sfidarsi pad alla mano come han fatto i calciatori di Juventus e PSG in questo video postato dal canale Youtube della società bianconera che ha superato 1,5 Milioni di views.




Per gli over 30 che hanno abbandonato il mondo dei videogiochi con la fine della propria adolescenza la risposta sembrerà scontata: “Ma che domanda è? Ovviamente è PES il migliore. Chi se le scorda le bordate di Adriano con 99 Shot Power in PES 6”


In realtà però l’arrivo delle consolle di nuova generazione ha completamente ribaltato lo scenario attuale rendendo FIFA il leader assoluto del mercato, quantomeno in tema di vendite: oltre 10 Milioni di copie fisiche vendute con lo scorso capitolo FIFA 18. 


PES dal canto suo ha tentato quest’anno di ribaltare le carte in tavola investendo tutto sul realismo nella riproduzione dei volti dei calciatori unita alla scelta strategica di lanciare il gioco con un mese di anticipo sulla concorrenza (PES è uscito il 30 agosto mentre per FIFA occorrerà attendere il 28 settembre) ma chissà se basterà a scalfire la supremazia del gioco targato EA Sports in grado quest’anno di puntare anche sulla licenza UEFA (rubata proprio al rivale nipponico) e su un certo Cristiano Ronaldo con tanto di maglia bianconera in copertina a fare da testimonial sul proprio profilo Instagram (col solito livello di engagement degno di un Pallone d’Oro: oltre 7,5 Milioni di views e 15mila commenti in meno di 24 ore).


Pro Evolution Soccer invece ha preferito il team al singolo, puntando addirittura sul profilo Facebook del FC Barcelona (con cui ha stretto una partnership commerciale) per il lancio del suo titolo riscontrando però numeriche di engagement decisamente inferiori rispetto a quelle dell’asso portoghese.

Un capitolo a parte merita la modalità Ultimate Team di FIFA divenuta negli ultimi anni a tutti gli effetti una sorta di “gioco nel gioco” e che consiste nel creare la propria squadra dei sogni con le carte FUT che si trovano in pacchetti acquistabili con moneta reale o virtuale direttamente nel gioco. 

In un’intervista del 2015 Blake Jorgensen, CFO (Chief Financial Officer) di Electronic Arts, ha dichiarato che all’epoca il 50% del fatturato digitale di EA (pari a circa 650 milioni di dollari), derivava proprio da Ultimate Team ed è ragionevole pensare che negli ultimi tre anni questa cifra sia considerevolmente aumentata assieme al numero di videogiocatori del titolo canadese.


Un ulteriore indizio della costante ricerca da parte degli utenti di community con cui condividere passioni, interessi e tempo libero online. Questa evidenza è ulteriormente confermata dal fenomeno degli Youtuber, i più famosi dei quali sono emersi sulla scena mondiale  proprio grazie ai gameplay di questa speciale modalità di FIFA.


Come ad esempio nel caso di KSI (canale con quasi 20 Milioni di iscritti) che con questo video di fine 2014 sui “funny moments” di FIFA ha raggiunto la bellezza di oltre 21 Milioni di views.


Per concludere è interessante monitorare la situazione eSports (un business globale attualmente stimato in 900 Milioni di dollari) che sta velocemente prendendo piede anche nel nostro Paese e che specie nelle nuove generazioni arriva a generare livelli di seguito, fedeltà e tifo totalmente assimilabili a quelli che prova un tifoso per la sua squadra di calcio. Non è un caso che alcune squadre italiane come ad esempio Roma, Sampdoria ed Empoli hanno voluto cominciare a differenziare il proprio business entrando in questo settore con i propri team, comunicando principalmente sulle piattaforme social dove si generano conversazioni sugli eSports: Facebook, Youtube e Twitch.

Non stupiamoci più quindi se dovessimo leggere che l’Empoli è diventato campione d’Europa, si tratta semplicemente di eSports.


Non resta allora che prepararci ad una nuova stagione ricca di amicizie messe in discussione per un gol scriptato al novantesimo o di joypad rotti per la rabbia di fronte ad un improbabile gol di Adama che salta come un birillo il nostro Thiago Silva.


Tutto questo però non scalfirà mai l’impagabile gioia che si prova nel sentirsi come Marcello Lippi a Berlino nel 2006 ogni volta che il capitano della propria squadra virtuale alza al cielo un trofeo! LET’S PLAY!