Lift as you climb: intervista alle nostre director

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simona.melani
Come possiamo dare un contributo rilevante nella Giornata Internazionale della donna?

Non è un brief ricevuto dai nostri clienti, ma la domanda che ci siamo posti in We Are Social in occasione dell’8 marzo.

Abbiamo deciso di fare le cose come piace a noi, partendo dai dati e sviluppando un’idea che possa avere un impatto concreto su chi ci legge.

L’Italia è il penultimo Paese europeo per occupazione femminile, con solo il 52% di donne lavoratrici (Fonte: Eurostat, 2018). Quando metà delle donne di un Paese non lavora, non è solo un danno per l’economia, ma anche per la società.

Se alle giovani donne mancano modelli cui fare riferimento in ambito professionale, faranno più fatica ad immaginarsi in determinate posizioni. O ad immaginarsi al lavoro tout court.

In We are Social, la presenza femminile a vari livelli di seniority e in diversi ruoli si attesta sul 47%.
Potremmo dire che abbiamo fatto un buon lavoro, ma sappiamo che la questione non può esaurirsi così.


We Are Social Giornata internazionale della donna 2019

Mary Church Teller, la prima afroamericana laureata al college, aveva un motto. “Lift as you climb.” Mentre scali la montagna, fai in modo di tirare su anche gli altri. Essere la prima a fare qualcosa non ha valore, se quel “qualcosa” non diventa accessibile anche agli altri.

Per questa ragione abbiamo deciso di celebrare questa giornata intervistando le Director del nostro Senior Team, alle quali abbiamo chiesto quali consigli darebbero alle giovani donne in procinto di entrare nel mondo del lavoro e in particolare nella comunicazione.

 

Francesca Fedrizzi, Operations Director

A chi è in cerca del suo primo lavoro o stage dico: interessatevi di tutto purché vi permetta di diversificare. Imparare non è mai una perdita di tempo anche se inizialmente non sembra essere affine a quello che vorreste fare. Accettate ruoli e sfide diverse, anche in realtà piccole e non necessariamente legate al settore della comunicazione.

Nel mio percorso ho iniziato come hr assistant, poi office manager, poi sono diventata una project manager, poi ancora un’account e infine operations director. Una delle esperienze più belle della mia carriera è stata quella in un’associazione che si occupava di organizzare eventi di formazione per giovani studenti in tutta Europa, è stato come fare un master, forse meglio. Ho imparato ad organizzare eventi, costruire e gestire budget,  negoziare con i fornitori e ho capito il valore della formazione.

Se volete crescere nel mondo del lavoro e fare la differenza un giorno, il modo migliore è iniziare vedendo un po’ di tutto, conoscere il contesto generale, perché le soluzioni più creative vengono da ambienti e persone contaminate.

 

Sara De Mattia, Group Account Director

Premetto che mi considero fortunata perché ho iniziato il mio percorso nella comunicazione in  We Are Social, dove la parità di genere è insita nella cultura aziendale.

Posso dire che qui il genere “non è importante”, nel senso che il genere non è una variabile dei rapporti personali e professionali. Ma mi rendo perfettamente conto che questa non è la realtà del mercato del lavoro italiano.

Quando una donna si trova in un ruolo di responsabilità c’è sempre un bias insito nell’interlocutore – che sia un uomo o una donna, mi duole dire  – che possiamo combattere a colpi di competenza e di preparazione.

Alle giovani donne che stanno iniziando adesso il loro percorso professionale consiglio di sostenersi a vicenda, smantellare eventuali pregiudizi con il loro lavoro quotidiano e valorizzare le proprie caratteristiche di donne e di professioniste al meglio delle proprie possibilità”


Grazia Ceriani, Administrative Services Director


Ho circa 20 anni di esperienza in questo settore e posso dire che le cose sono cambiate e anche tanto. Si è passati da team client service a prevalenza femminile e team creativi tutti al maschile ad ambienti in cui la variabile di genere non preclude l’accesso a una o all’altra professione. Tuttavia, il mio consiglio per chi sta valutando una carriera nella comunicazione è di guardare oltre i classici ruoli di agenzia. Account o creativa. In mezzo ci sono diverse altre figure che possono aprire opportunità di carriera molto interessanti. Accettate ruoli non convenzionali, mettetevi in discussione perché le opportunità nascono dagli spazi che ci si riesce a ricavare.

Francesca Pigna, Finance Director

A una giovane donna che vuole lavorare nel mondo finance e mettere a frutto la sua laurea in economia, consiglio di valutare tutte le opzioni di carriera andando oltre i tradizionali ruoli in banca, società di revisione e istituti finanziari.

Si tratta di un mondo dove le donne sono spesso penalizzate perché la quantità di ore che si dedicano al lavoro è un forte discrimine in termini di carriera: questo però non deve scoraggiare chi vuole intraprendere questo percorso, perché talento e tenacia premiano sempre.

Le aziende e le agenzie, come We Are Social, offrono un balance tra tempo lavorativo e tempo libero più “umano” e i pregiudizi di genere sono meno radicati. In un mondo dove si pensa che le donne abbiano meno tempo da dedicare al lavoro, cercare e trovare un datore di lavoro al di fuori di queste logiche è incoraggiante e non preclude nessuna possibilità di carriera.

 

Francesca Feller, Group Account Director

Ci sono quattro cose che ritengo di fondamentale importanza per chi inizia a lavorare in comunicazione adesso.
La prima è l’importanza della mentorship: scegliete qualcuno che vi ispiri all’interno della vostra agenzia, affidatevi ai suoi consigli e tenete in considerazione i suoi feedback. C’è sempre, nella vita, qualcuno con più esperienza di noi e avere un mentore aiuta a non cadere nella presunzione di sapere tutto.


E qui mi collego alla seconda cosa importante: non smettere mai di studiare. Il settore si evolve alla velocità della luce, cambiano formati, linguaggi, canali, nascono nuovi trend ogni giorno. La curiosità e la voglia di imparare portano a grandi risultati.

La terza cosa è l’importanza della contaminazione: imparate dai colleghi, da tutti, e scoprite qual è il contributo che volete portare all’organizzazione.

Ma la cosa più importante, senza la quale non si possono attuare le prime tre è trovare il posto giusto. L’agenzia o l’azienda che abbia dei valori e che rispecchi quelli in cui crediamo come persone e come professioniste. Prima di fare un colloquio, date un’occhiata alle campagne realizzate dall’agenzia, informatevi e trovate il luogo in cui sarete felici di andare ogni mattina a portare il vostro contributo.

 

Le donne, la comunicazione, la rappresentazione


Come agenzia, ci poniamo continuamente il tema della rappresentazione della donna nei contenuti e nelle campagne che realizziamo per i nostri clienti.

E riteniamo che le donne che lavorano in We Are Social, e in generale nel mondo della comunicazione, siano fondamentali per scardinare gli stereotipi in cui il mondo della pubblicità spesso ricade.

Non si tratta della generica “sensibilità femminile” quanto della capacità di saper leggere i cambiamenti culturali e sociali e favorire la rappresentazione corretta delle donne.

E chi meglio delle donne può farlo?