FACEBOOK: CONTINUA IL FERMO ALL’ADVERTISING LANCIATO DA STOP HATE FOR PROFIT– #MERCOLEDÌSOCIAL

Mercoledì Social

Questa settimana continuano i problemi per Facebook, in seguito al al fermo dell’investimento in advertising da parte di alcuni brand, promosso da Stop Hate for Profit. La piattaforma prova a reagire cancellando alcuni account legati alla propaganda di Bolsonaro. Su altri fronti, Google+ torna in vita con Currents, dedicato ai professionisti. Nel frattempo, Instagram e WhatsApp cercano nuovi modi per avvicinare i consumatori alle aziende.

Facebook: continua lo stop all’investimento in advertising

Nello scorso mercoledì social vi abbiamo raccontato delle accuse che l’autorità Antitrust ha mosso a Facebook, chiedendo al governo britannico nuove norme per incrementare la concorrenza e per limitare la posizione dominante del colosso di Menlo Park.

Di certo non è l’unico problema per Mark Zuckerberg. Continua infatti ad allargarsi il boicottaggio all’advertising su Facebook in seguito all’iniziativa Stop Hate for Profit. Le critiche sulla gestione del razzismo e dei discorsi che incitano all’odio sulla piattaforma, hanno spinto numerose aziende a mettere in pausa gli investimenti su Facebook per il mese di luglio.

Più di 150 grandi marchi del mondo hanno deciso di partecipare al movimento Stop Hate for Profit, tra cui Adidas, Starbucks e Coca-Cola. Alcuni brand hanno alzato l’asticella della protesta, tra questi spicca Unilever, che ha sospeso le spese su Facebook, Instagram e Twitter almeno per tutto il 2020.

facebook stop advertising hate for profit
Fonte: twitter.com

Le riforme annunciate da Facebook saranno sufficienti a placare i malumori? Per il momento abbiamo qualche dubbio. L’Oversight Board, annunciato da un anno, non è infatti ancora operativo.

È notizia ufficiale che la famosa “Commissione di sorveglianza”, istituita controllare i contenuti che incitano all’odio, non sarà attiva prima del tardo autunno. Vale a dire dopo le elezioni presidenziali americane, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

Dall’altra parte, Facebook ha rimosso alcune reti di disinformazione collegate al presidente brasiliano Jair Bolsonaro e all’ex consigliere di Trump, Roger Stone.

La rete collegata a Bolsonaro ha cercato di influenzare le elezioni e denigrare gli oppositori del governo. Più di recente, invece, account (anche falsi) hanno amplificato le affermazioni del presidente del Brasile, secondo cui la pandemia di Coronavirus è stata volutamente esagerata.

Google, più trasparente, guarda ai professionisti

Google continua ad evolversi per essere più trasparente. Dopo aver recentemente aggiunto le fact-check labels ai risultati della ricerca di immagini, ha annunciato l’arrivo di altri strumenti.

L’obiettivo è fornire agli utenti un maggiore contesto per quanto riguarda l’immagine, per capire cosa rappresenta realmente, evitando la diffusione di fake news.

Nel frattempo, l’azienda di Mountain View vuole entrare nel segmento business, lanciando Google Currents, una piattaforma dedicata ai professionisti, nata dalle ceneri di Google+.

Questo rebranding nasce in seguito alla richiesta di alcune aziende di poter continuare ad usare Google+ anche dopo la chiusura, come strumento di comunicazione interna. Così, Google Currents è stato progettato per agevolare la comunicazione all’interno degli spazi lavorativi.

L’idea è quella di spostare i messaggi tra colleghi da Gmail verso una piattaforma più intuitiva e user friendly. Non solo: secondo quanto dichiarato, sarà possibile condividere documenti, gestire i flussi di lavoro e organizzare l’attività di project management. 

Google Currents
Fonte: insidemarketing.it

Instagram testa la Shop Tab

Instagram sta iniziando un test globale della Shop Tab. Gli utenti potranno acquistare dai brand e direttamente dai creator, tramite una nuova scheda nella barra di navigazione.

Questa novità renderà possibile filtrare i prodotti per categorie e lanciarsi nello shopping con un solo tocco. La Shop Tab sostituirà la funzione Attività: presto vedremo una borsa della spesa al posto del classico cuore.

instagram shop tab
Fonte: techcrunch.com

Twitter, verso un servizio in abbonamento, dice addio a iOS 11

Twitter sta pensando a una piattaforma per lanciare un servizio in abbonamento. Pare che un nuovo team interno, nome in codice “Gryphon”, stia già lavorando al progetto.

Non è ancora chiaro come Twitter abbia intenzione di implementare un servizio di abbonamento, che potrebbe fornire contenuti esclusivi in ​​cambio di una tariffa mensile.

Twitter potrebbe anche prendere in considerazione un tipo di abbonamento sulla falsa riga di Twitch o Patreon, due piattaforme che rendono possibile abbonarsi ai singoli account.

twitter stop facebook advertising
Fonte: theverge.com

Ultima novità della settimana, non per importanza, da Twitter: in seguito al nuovo aggiornamento, l’uccellino non potrà più cinguettare sui dispositivi Apple dotati di iOS 11 o versioni precedenti.

Whatsapp, Messenger e Instagram verso un’unica chat

Secondo le ultime indiscrezioni, Mark Zuckerberg starebbe lavorando a una piattaforma di comunicazione integrata cross-social.

Presto i miliardi di utenti iscritti a WathsApp, Facebook e Instagram potranno entrare in contatto fra loro con un unico canale di messaggistica.

Alcuni sviluppatori hanno trovato conferme nei codici dei social network, anche se al momento si tratta solo di leaks. Lo sviluppatore Alessandro Paluzzi ha postato su Twitter uno screenshot, che annuncia un futuro comune per Messenger e Instagram.

“Do More Together”, facciamo di più insieme, è lo slogan che si legge e che dovrebbe annunciare l’iniziativa.

whatsapp messenger instagram chat
Fonte: twitter.com

Nel frattempo, WhatsApp sta studiando nuovi modi per diventare un touchpoint di comunicazione rilevante le aziende.

I consumatori sono alla ricerca di strumenti semplici per mettersi in contatto con i negozianti. Per questo, WhatsApp sta introducendo nuove funzionalità che permetteranno di avviare una chat con un’azienda, facilitando la ricerca di prodotti e servizi.

Come? Attraverso un QR code, che si troverà, ad esempio, sulla confezione del prodotto o sulla ricevuta, sarà possibile avviare una chat, facilitando al massimo la comunicazione tra persone e attività commerciali.

QR codes to start a chat with a business on WhatsApp
Fonte: Facebook

Tinder mette alla prova le video chat

Tinder ha annunciato che inizierà a testare la chat video nella sua app di incontri mobile, in alcuni mercati selezionati in tutto il mondo, tra cui gli Stati Uniti. La funzione consentirà ai match di Tinder di accedere ad appuntamenti virtuali.

Stando alle dichiarazioni, la video chat in Tinder sarebbe introdotta al più presto per rispondere alle esigenze del business in seguito alla pandemia di COVID-19. I test sono stati fatti in diverse occasioni in precedenza, ma senza mai essere adottati. Gli sviluppatori sanno che gli utenti Tinder sono costretti a rivolgersi ad app di terze parti per effettuare videochiamate con i loro match, oppure all’app rivale Bumble, che ha già offerto la possibilità di effettuare incontri in video.

La nuova funzionalità si chiamerà Face to Face e sarà a disposizione di tutti i match che si sentiranno pronti a passare a una sessione video. Basterà premere sull’icona del video e, ovviamente, rispettare le regole base imposte da Tinder.

tinder video chat
fonte: techcrunch.com

Facebook sfida YouTube sui videoclip musicali

Facebook sta sviluppando un programma per incentivare gli editori musicali a pubblicare i videoclip degli artisti direttamente sul social network. Una vera e propria sfida lanciata a YouTube, per dare nuova linfa a Facebook Watch.

Secondo le indiscrezioni, alcune delle principali etichette sono alla ricerca di un’alternativa al Tubo, economicamente più vantaggiosa. Per questo motivo, Facebook ha già iniziato a stipulare accordi di licenza sui videoclip, allo scopo di ottenere anche diritti di distribuzione direttamente con gli editori.

I video musicali rappresentano un asset significativo di YouTube: sette dei primi 10 video YouTube più visti di tutti i tempi sono clip musicali di artisti internazionali. Cosa potrebbe accasdere se Facebook potesse offrire loro un accordo più redditizio?

Facebook music clips
fonte: socialmediatoday.com

Per questo mercoledì è tutto, alla prossima settimana!