MERCOLEDì SOCIAL #315

Mercoledì Social
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Social media in Italia
Che Facebook sia il social più utilizzato (in Italia e nel mondo) è chiaro a tutti. Ma come si sta muovendo la classifica sotto alla capolista? 


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Questa ricerca evidenzia la stato dell’arte, dimostrando un sempre più convinto utilizzo di Instagram e – soprattutto – l’ascesa di Snapchat, che sicuramente ha tanto terreno da conquistare davanti a sé. Chi il terreno lo sta perdendo, invece, è Twitter.
Il social di Dorsey è sicuramente in una fase di transizione e sta cercando di capire non solo come risvegliare i già utenti, ma anche come attrarne di nuovi.
Vincere la battaglia contro Amazon e Verizon per i diritti della NFL, ad esempio, va proprio in questa direzione. Quindi, durante il prossimo autunno, potremo vedere le partite del giovedì in questo modo:




Inoltre, sono in via di definizione altre modalità di fruizione con i partner di Twitter: xBox, per dirne uno. Staremo a vedere, appunto. C’è anche un’altra novità: tramite app sarà ancora più facile condividere un tweet via DM, grazie ad nuovo bottone. E questo ci porta al caldissimo tema del private messaging.


Private Messaging
I messaggi privati sono sicuramente un canale interessantissimo, ovviamente per le persone, ma anche per chi si occupa di marketing. Da tempo risuona la notizia che vedrebbe Facebook introdurre gli ads all’interno di Messenger a partire da Q2 di quest’anno, per citare un esempio.
Al “giochino” a tema basket rilasciato poco tempo fa da proprio Facebook Messenger ci abbiamo giocato in 43.7 milioni, per citarne un altro. Quarantatré virgola sette milioni, e mi sto ruotando la mano vicino all’orecchio – a mo’ di Luca Toni, per intenderci.


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KLM, per citare un caso legato ad un brand, sta già utilizzando Messenger per parlare con i propri clienti. 


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Questa relazione così diretta con le persone, dunque, è sicuramente qualcosa di molto rilevante per le marche. Il tema però non è di semplice gestione: un dialogo così puntuale con il proprio pubblico comporta un effort da prendere in seria considerazione. Ma attenzione però a farsi ingolosire da metodi di risposta automatizzati, che – tralasciando il gigantesco problema dell’impersonalità – snaturano il senso del canale. Se utilizzo una conversazione privata mi aspetto risposte dirette, personalizzate e adatte al tono della conversazione stessa, caso per caso. Per ricevere un messaggio standard o generalista non va benissimo il canale pubblico? Attenzione ai BOT quindi (il caso Microsoft insegna). 


C’è anche chi, si veda il Washington Post, sta pensando di utilizzare chatbots per diffondere news, in ottica push quindi. Un servizio interessante, certo. Bisognerà vedere quale sarà la logica di distribuzione però, considerato che se lo facessero tutte le fonti di informazione che seguiamo i nostri telefoni non starebbero zitti per un secondo.


Poi c’è WhatsApp, che ha finalmente completato il processo di encripting delle nostre conversazioni, rendendole protette da occhi indiscreti. Quindi se ieri avete visto comparire notifiche strane all’interno delle vostre chat, adesso sapete il perché.
Non solo: ha anche introdotto la possibilità di 
condividere documenti all’interno della piattaforma. Perché scrivere una mail, quando si può mandare tutto direttamente via messaggio? 


Novità per Medium
Chiudiamo con una notizia che riguarda il mondo dell’editoria: Medium introduce alcune importanti novità.
Oltre a nuovi strumenti per personalizzare il design della piattaforma, ora sarà molto più semplice migrare i contenuti (la sfida con WordPress è sempre più accesa). Ma la vera notizia è questa: Medium ha introdotto due sistemi di monetizzazione. Da una parte, lascerà pagare agli utenti una fee mensile, in cambio di contenuti “premium”. Dall’altra, ha introdotto gli sponsored content, che appariranno in fondo alle storie da noi lette.
Cosa ne dite, saranno fastidiosi o ben calibrati rispetto ai nostri gusti in tema letture? Will see 🙂


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