Thank God We Are Social #330
Good Morning ai miei amici italiani! Tutti pronti per il TGWAS?
Oggi vi parlo di un lato un po’ più serio del settore in cui lavoriamo, viviamo e respiriamo ogni giorno.
Ladies and gentlemen, il tema di oggi è come i Social Media continuano ad avere un ruolo fondamentale nelle catastrofe sociali e nei disastri naturali.
Cominciamo con l’Uragano Harvey e sua sorella ugualmente impietosa, Irma.
Durante le tremende tempeste che hanno distrutto tante zone del Texas, Florida e altri stati americani, le persone bisognose hanno utilizzato i canali social per cercare assistenza e aiuto.
Sì, c’erano i famosi “safety check” di Facebook, però c’era anche molto di più: dai tweet di segnalazione con gli indirizzi delle persone in pericolo ai gruppi Facebook dedicati al soccorso. C’erano anche post geo-localizzati su Instagram per offrire rifugio a quelli che hanno perso tutto.
Non sono stati solo utenti ad utilizzare i canali social durante queste due catastrofi, anche i governi locali e statali li hanno sfruttati: durante il chaos infinito hanno capito il potenziale dei Social Media per assistere e trasmettere informazione in un modo immediato.
Il potenziale dei Social Media in occasioni come queste non finisce qui. Durante la traumatica sparatoria di Las Vegas del 1 ottobre, Twitter è stato utilizzato come mezzo per far ricongiungere alla madre un bambino che si era disperso. L’angelo custode non è stato l’unico eroe: durante quei momenti di panico la foto del bambino è stata condivisa più di 12.000 volte!
Questi sono solo alcuni esempi di come i Social Media possono essere d’aiuto nei momenti di crisi. Anche tanti altri eventi del passato ne dimostrano l’efficienza, dall’emergenza neve in Abruzzo all’attacco a Manchester, e la lista continua.
Nonostante questi momenti di eroismo sui social, dobbiamo ricordare anche il lato oscuro della faccenda: come sappiamo quella delle fake news è una battaglia da affrontare ogni giorno. In questi momenti di forte tensione si possono diffondere come un’epidemia. È successo proprio così a Las Vegas, dove è stata diffusa una finta notizia riguardante l’artefice della sparatoria.
Morale della storia? Social Media can do a lot of good…when your sources can be trusted!