Social Web, un motore di ricerca in crowdsourcing?

News
ottavio.nava

Quando cerchiamo qualcosa in rete, ci troviamo in una di queste due situazioni (si tratta ovviamente di una semplificazione):

Se per il primo tipo di ricerca Google (o più in generale i motori di ricerca) è lo strumento ideale, per il secondo gli algoritmi non bastano, ciò che serve sono le persone. Il valore umano dell’informazione, a volte imperfetta, ma, reale. Le possibilità di interazione che offre un network umano sono infinitamente più vicine alla natura della comunicazione stessa rispetto a quelle offerte dall’automazione di un software.

Sul social web non sono solo i nostri amici a poter offrire il loro punto di vista ma tutte le persone con le quali siamo collegati. Il concetto di social graph sintetizza molto bene questo scenario. Grazie ai social network aggreghiamo i nostri mondi, le persone con le quali interagiamo nelle diverse fasi della nostra vita e uniamo i diversi “io”.

Ricerca nel social graph

Di questo fenomeno aveva già parlato Charlene Li nel “lontano” 2008, in questa intervista “Facebook on 60 minutes” – intorno al minuto 1:40 –

Questa è un’opportunità interessante per i brand, partecipare alla conversazione, aggiungendo valore e diventando rilevanti è un modo per entrare nel social graph dei consumatori e magari essere determinanti nelle scelte di un prospect. Associare attività social alle tradizionali attività di SEO e SEM è un modo per essere efficaci su fronti diversi. Diversi non solo nella teoria ma anche e soprattutto nella pratica. Come ci ricordo Chris Brogan: questo è uno “human business”.

Social media, paid search

Cosa ne pensate? Avete avuto esperienza in merito? Credete effettivamente che il Social Web possa essere considerato un motore di ricerca in crowdsourcing?

Se non lo avete ancora fatto, iscrivetevi al nostro feed RSS, per ricevere automaticamente gli aggiornamenti dal blog di We Are Social.