Social media: cresce la partecipazione [Statistiche]

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I social media esistono e cambiano ogni giorno grazie alle persone che li utilizzano e che li scelgono ogni giorno come strumento per comunicare, divertirsi, informarsi, costruire e scambiare idee. Negli ultimi anni è aumentato notevolmente il numero di persone che utilizzano i canali social, modificandone le modalità e i modelli, come potete vedere da questo estratto di una recente ricerca UM dal titolo “Social Media Wave 5”.

Il contributo di nuovi utenti ha cambiato il modo in cui interagiamo con il social web per due motivi:

Ma quale impatto ha avuto il cambiamento nei comportamenti di chi utilizza i social media tutti i giorni? Da un punto di vista statistico, è possibile notare una tendenza molto forte all’utilizzo dei social network, intesi come una parte dei social media, come Facebook: canali che permettono l’incontro, la comunicazione, la collaborazione e la condivisione tra più utenti. Ad esempio, come abbiamo citato in un post recente, nel corso di un anno in Europa è aumentata la percentuale di persone che partecipano a social network: secondo Forrester Research da 30% a 40%. Il dato è particolarmente impressionante se si considera che è riferito all’intera popolazione.

In generale, questo comporta una diminuzione, in percentuale, di utenti che “creano” contenuti complessi, a favore di coloro che amano condividere anche semplici aggiornamenti, condividere esperienze, fruire e condividere contenuti.

Lo nota anche TNS in una sua ricerca, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, scoprendo che in Italia gli “influencer” e i “networker”, cioè gli utenti più affini a comunicare e a condividere, rappresentano il 41% della popolazione, contro il 17% rappresentato da chi ama esprimersi creando contenuto.

Nei primi anni del marketing sul social web, molte aziende orientavano le proprie strategie sulla creazione di contenuto, creando quasi un’equazione tra UGC (user generated content) e (come molti lo definivano) “Web 2.0”. Oggi ci rendiamo conto che la generazione di contenuto è solo una parte, anche se – va detto – può essere davvero una parte molto importante perché ha un impatto su tutti quelli che non creano, ma fruiscono, commentano e condividono.

Ecco perché diviene sempre più rilevante, nel definire strategie di coinvolgimento che creino valore per le marche e per i consumatori, analizzare profondamente, a livello sociografico, le persone. Questo consente di scoprire chi ama creare contenuto, chi ama partecipare sui social media, chi ama semplicemente il contenuto ma non agisce. Conoscere questo aspetto delle persone che si vogliono raggiungere è un vantaggio sempre più decisivo, soprattutto oggi, in cui è sempre più vero che “social media” non significa solo “contenuto creato dall’utente”.

Per riassumere: sui social media siamo in molti, sempre di più. Ci sono numerosi “creatori” di contenuto, ma sono ancora di più le persone che vogliono “partecipare” sui social media, soprattutto attraverso i social network.

Cosa ne pensate, avete notato anche voi questi cambiamenti nel modo di interagire e come stanno influenzando il modo in cui i brand comunicano attraverso questi canali?

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