Quanto è filtrato il vostro social web?

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C’è sempre più rumore sul social web.

Ogni giorno milioni di utenti in Italia scelgono di comunicare con i propri amici, colleghi e conoscenti attraverso i canali di comunicazione social. Ad esempio, su Facebook – che rappresenta solo una parte del social web – in questo momento in Italia ci sono 17 milioni di persone e – stando alle ultime dichiarazioni di Zuckerberg – è facile ipotizzare che la metà di queste si colleghi ogni giorno.

In questo contesto vanno considerate poi le marche: sempre più rappresentate e attive con diverse tipologie di approcci e risultati. Le marche che hanno più successo sono quelle che sfruttano il social web come mezzo per creare una conversazione, senza considerarlo semplicemente come un nuovo canale attraverso cui “trasmettere” i propri messaggi. La presenza delle marche risponde alle aspettative dei consumatori, che si fidano dei brand e li ricercano anche sui canali più orientati alla conversazione.

Questo scenario genera per tutti una quantità di scambi molto intensi e frequenti, potenzialmente molto difficili da gestire: oltre alla ormai storica e-mail, i punti di contatto oggi comprendono vari canali digitali, tra cui: social network come Facebook, reti professionali, blog, forum, canali di microblogging come Twitter. Ciascuno di questi canali ha una moltitudine di sfaccettature e modalità di attivazione e contatto, una propria grammatica e proprie convenzioni utili all’interazione: i tempi di risposta, la frequenza, il linguaggio usato su Twitter è completamente diverso da come si comunica via e-mail o su un blog.

Per questo motivo i social media si stanno gradualmente evolvendo, divenendo sempre più uno strumento per “filtrare” le numerose conversazioni che possono interessare gli utenti. È prevedibile che questa tendenza a isolare i “segnali” rilevanti dal rumore diventi cruciale nei prossimi mesi e per i brand sarà sempre più importante e utile sfruttare o fornire soluzioni per ottimizzare la vita social delle persone con cui si relazionano. Si tratta di soluzioni di diverso tipo, ma che possono attivarsi in modo coordinato:

Ci sono insomma molti segnali di evoluzione verso soluzioni che filtrino il rumore presente sul social web. Per le marche sarà sempre più importante costruire una conversazione rilevante, che possa andare oltre i filtri perché scelta in modo consapevole dal consumatore. Come cambieranno secondo voi i canali e i software che utilizziamo per fornire agli utenti sempre più informazioni “desiderabili”? Si svilupperanno nuovi tool o si evolveranno quelli già attivi? I commenti sono a vostra disposizione.

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