Shopping e social media: evoluzione e opportunità
Incoraggiare la visita al punto vendita è uno degli obiettivi di marketing più diffusi e rilevanti, soprattutto per quelle categorie di prodotto per cui l’esperienza fisica di acquisto è fondamentale. Molto spesso però è difficile stimolare i visitatori a ripetere l’esperienza o addirittura a trasformarla in un rapporto continuativo.
Nelle ultime settimane, però. abbiamo assistito a numerosi cambiamenti in ambito social media che possono rendere molto più efficace la visita al punto vendita e aiutare le marche a creare una relazione con le persone potenzialmente interessate: si tratta in particolare di soluzioni basate su servizi di geolocalizzazione e sulla condivisione dell’esperienza con la propria rete di amici.
- Le call-to-action dallo store al digitale sono molto più semplici – grazie a tecnologie che rendono più immediata la condivisione con i propri amici e l’approfondimento di esperienze legate al prodotto. Un esempio è l’iniziativa del fashion designer Rachel Roy per Macy’s che ha utilizzato Microsoft Tags per arricchire l’esperienza di prodotto attraverso il contenuto, permettendo – sia sul punto vendita che a casa – di rafforzare il rapporto con la marca (stimolando anche acquisto e riacquisto);
- I “deal” diventano per tutti – come sottolinea Luca in questo post, grazie al nuovo Facebook Places, sarà possibile proporre offerte speciali a chi frequenta il punto vendita andando oltre il concetto di premiare la semplice visita. Per le marche è ora possibile attivare offerte non solo per chi accede allo store, ma anche per chi passa frequentemente per il punto vendita, per chi lo visita in compagnia e per chi vuole sostenere iniziative benefiche. La novità però è soprattutto questa: il concetto di “deal”, grazie a Facebook Places, è ora accessibile a più di 500 milioni di utenti in tutto il mondo (17 milioni in Italia), mentre prima era molto più di nicchia (Foursquare, ad esempio, ha 4 milioni di utenti worldwide).
- Non solo check-in – nascono nuove possibilità per coinvolgere efficacemente chi visita gli store. La geolocalizzazione non è più solo un modo di “premiare” chi visita il punto vendita, ma diviene sempre più un mezzo per coinvolgere, attraverso attività dedicate. Come quelle che SCVNGR ha introdotto a New York: ad esempio call to action a proporre nuovi piatti per i menù, a fotografare dettagli dei locali, a giocare con i propri amici;
Le possibilità per coinvolgere chi visita il punto vendita, soprattutto grazie ai social media e in particolare ai social network basati su geolocalizzazione, aumentano ogni giorno: dall’ascolto e partecipazione alla conversazione, alla localizzazione, all’estensione di prodotti e servizi, al coinvolgimento delle reti di amici.
I commenti sono a vostra disposizione per condividere le vostre esperienze “social” legate ai punti vendita. Se vi è piaciuto questo post, considerate la possibilità di iscrivervi al blog di We Are Social.