Come faranno a trovarvi?
“Come faranno a trovarvi?”. Me lo ha chiesto qualche giorno fa un giornalista, con cui stavo parlando di un’attività di conversazione per un nostro cliente. A lui avevo raccontato il progetto, i contenuti, i canali di riferimento ma il grande dubbio riguardava l’inizio della relazione: la “scintilla” che permette di attivare un rapporto tra la marca e le persone.
La domanda è intelligente, soprattutto se consideriamo il “modello” con ha funzionato per anni la comunicazione digitale: le marche pubblicavano un website e per farlo conoscere raggiungevano il target in modalità pull, con strumenti come direct e-mailing, banner o altre soluzioni più invasive. Questa era – fino a qualche tempo fa – l’unica soluzione; non esistevano i social media, quindi i brand per farsi conoscere si comportavano proprio come in TV: interrompevano un’esperienza con il proprio messaggio.
Oggi lo scenario è cambiato radicalmente: le marche che sanno comunicare in modo efficace con il proprio “target” lo fanno in modalità “pull”. Grazie ai social media è infatti possibile “farsi conoscere” prendendo parte a una conversazione, portando degli spunti rilevanti, attivando una relazione e diventando – in poche parole – “utili e interessanti”.
Come faranno a trovarvi?
I social media offrono numerose possibilità. Ecco alcuni esempi che ho condiviso, si tratta solo di alcuni spunti che devono essere raffinati sui singoli progetti e integrati con azioni ad hoc, ma rendono l’idea della differenza di approccio:
- Individuare – in tutto il social web – conversazioni mirate in cui sono attive le persone che vogliamo coinvolgere e attivare una conversazione aggiungendo valore e non proponendo solamente messaggi commerciali. Come disse Conn Fishburn a Chris Brogan “Bring wine to the picnic”;
- Creare microcontenuti che abbiano un nucleo rilevante anche solo per una piccola parte del target e che siano facili da condividere;
- Scoprire quali sono le persone più significative per il target e coinvolgerle in un’attività per cui la marca ha un ruolo significativo: il brand diventa così un “facilitatore” per una relazione;
- Aiutare a raccontare storie: le marche possono dare il potere alle persone di raccontare una storia (la propria o collettiva), di creare narrazioni che siano interessanti per le persone di riferimento. Alcune persone vogliono condividere la propria esperienza: dando loro visibilità le i brand possono creare valore per tutta la community;
- Pensare sempre per nicchie: sui social media è completamente inutile “sparare nel mucchio”. È importante, invece, individuare molti “micro-target”, focalizzati fortemente su un tema e coinvolgerli tutti con un approccio mirato, personalizzato e umano;
Tutto questo si lega alle altre discipline del marketing: una buona attività di conversazione deve essere completamente integrata con gli altri canali attivati, che possono essere molto validi in alcune fasi del percorso di acquisto e che – grazie ai social media – possono evolvere. Da un messaggio a un rapporto.
Ecco come faranno a trovarci. E voi? Come vi “fate trovare” sul social web? Raccontatecelo nei commenti.
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