L'interest graph e gli hashtag su Facebook

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Lots of Hash

Pochi giorni fa, The Wall Street Journal ha pubblicato una notizia secondo cui Facebook starebbe lavorando per implementare gli hashtag all’interno del social network. L’evoluzione non è da leggere come una semplice nuova funzionalità, ereditata da altri social network, tra cui Twitter, Tumblr e Instagram, ma è un indicatore importantissimo di un cambiamento più ampio: un modo di approcciarsi alla conversazione sempre più diffuso tra chi utilizza i social media.

L’hashtag individua un oggetto, un argomento di conversazione, un gruppo di messaggi: non definisce i partecipanti  alla discussione o gli autori di un contenuto. Questa caratteristica rende l’hashtag uno dei migliori strumenti per connettere le persone: non sulla base delle relazioni che le accomunano, ma attraverso gli argomenti che per loro sono rilevanti e con cui desiderano interagire.

Se le connessioni dirette alle persone (amicizie su Facebook, follow su Twitter) costruiscono il nostro “social graph“, i temi di cui discutiamo (rappresentati in questo caso dagli hashtag) sono il nostro “interest graph“.

 

interest graph - sviluppare connessioni basate sugli interessi e le passioni

 

Esistono alcune caratteristiche particolari dell’interest graph che lo distinguono dal social graph:

I principali canali social stanno evolvendo incorporando elementi vicini al concetto di interest graph nella propria struttura.

esempi-social-graph

Perché questa evoluzione è importante nel rapporto tra marche e persone?

Insomma, a prescindere dall’implementazione immediata su Facebook, gli hashtag sono un segnale importante di come la conversazione si stia orientando verso la considerazione dell’interest graph. Comprenderlo da oggi consente di trarne opportunità migliori.