Una volta Facebook era solo Facebook

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Oggi Facebook è un vero e proprio ecosistema di canali, applicazioni e luoghi di conversazione. L’evoluzione è stata veloce: al website Facebook.com si sono aggiunti il website mobile e le applicazioni mobile (soprattutto iOS e Android, per diffusione).

Facebook ha poi introdotto l’applicazione Facebook Page Manager per gestire le pagine. Abbiamo visto l’estensione dell’universo delle app a target più specifici: Facebook Camera, con cui il social network ha proposto una soluzione semplice e veloce per realizzare e condividere foto, Facebook Poke, che risponde al trend della messaggistica “effimera” (simile a Snapchat con messaggi che scompaiono).

Facebook ha anche introdotto Facebook Messenger, con il chiaro obiettivo di offrire una soluzione a quei target che utilizzano maggiormente la messaggistica istantanea social, cercando di contrastare competitor come WeChat, Line o Whatsapp.

Una mossa importantissima è stata l’acquisizione di Instagram, che ha permesso a Facebook di aggiungere al proprio network un canale molto utilizzato e interessante per un target non identico a quello – trasversale di Facebook. Aggiungere una funzione di messaggistica diretta a Instagram ha permesso di competere anche attraverso questo canale con social network con social network emergenti come Whatsapp, WeChat e Line

Alcune di queste mosse sono chiaramente per proteggere il proprio territorio e la propria base utenti, altre sono più orientate a creare nuovi canali più specializzati. Queste scelte – però – hanno portato Facebook a essere un ecosistema di canali e non un solo canale. L’intero ecosistema è collegato alla piattaforma di Facebook, che gestisce identità e “social graph” degli utenti.

Questa estensione è molto importante, perché permette di vedere in una nuova prospettiva il target raggiunto da Facebook. Oltre alle persone che interagiscono con le applicazioni mobile Facebook e con il website, ci sono i target che utilizzano le applicazioni più specialistiche (in primis Instagram). Avere un approccio di questo è vantaggioso per Facebook perché consente di:

Questo trend sembra essere tutt’ora molto importante per Facebook, come ha dichiarato ieri Zuckerberg annunciando gli ottimi risultati dell’ultimo trimestre per Facebook:

While the core business growth is going to come from the main app that exists you should also expect us to start building a few of these other things that we will focus on over time and develop into meaningful things like Messenger and Instagram are today.

La strategia sembra funzionare bene per il social network che cresce costantemente, nonostante il dibattito riguardo la riduzione nella frequenza di utilizzo di alcune fasce di teenager. Ma questo trend, se si dimostrerà concreto, potrà svilupparsi su alcune property Facebook e molto più difficilmente sull’intero ecosistema.

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A questo universo di applicazioni si aggiungono tutte le applicazioni social esterne (mobile e desktop) che possono integrarsi, attraverso Open Graph, con il social network, utilizzando le identità, connessioni e contenuti che gli utenti vogliono condividere.

È molto importante che le marche imparino a considerare la propria presenza su Facebook in modo allargato, valutando le possibilità offerte dall’intero ecosistema e considerando che le persone sono presenti in modo trasversale sulla piattaforma. Un’altra strategia rilevante per i brand è sviluppare un approccio di social CRM ai canali social, in modo da poter conoscere e gestire le proprie relazioni con le persone in modo puntuale e efficace.