Mercoledì Social #206
Il giorno della settimana è quello giusto, quindi sotto con un nuovo mercoledì social che con oggi sale a quota #206!
Agenda di oggi: peso dei social media in ambito business, video che impattano sul processo di acquisto e che governeranno a breve l’interno web, di Favourite People su Twitter e infine del mio adorato Foursquare che ha in serbo grandi cose per tutti i suoi più assidui utilizzatori.
Social media Business.
Se vi dicessi che, come trend generale, i social media sono sempre più una delle leve centrali all’interno del marketing mix di un’azienda, non direi certamente a voi attenti lettori di questo blog nulla di nuovo. Se dovessimo invece iniziare a snocciolare meticolosamente dati e numeriche, la cosa si farebbe sicuramente più interessante e precisa. E’ quello che ha fatto Somemto in una delle sue ultime infografiche, dandoci una chiara visione di quanto i social media siano ormai per il consumatore il punto di ingresso preferenziale nel percorso d’acquisto.
Con una percentuale di penetrazione sul totale degli utenti internet che ormai si assesta sull’85% per Facebook e di quasi il 50% per Twitter, e soprattutto con la loro peculiarità di media che “accompagna” l’utente in tutte le fasi della giornata, è facile intuire come questo tipo di social media sites siano in grado di generare una conversion rate doppia rispetto a molti strumenti di marketing online e offline, e soprattutto di averla più alta di quasi il 50% rispetto alla media di lead generati da tutti gli strumenti di marketing.
Qui tutta l’infografica.
Impatto dei video nel campo business.
Bene, stabilito quanto piattaforme come Facebook e Twitter siano effettivamente un ottimo strumento di conversione per il business, sapete qual è un altro strumento che si sta rendendo fondamentale quando si parla di decisione d’acquisto? Esatto, i video online. Tre quarti dei consumatori, ce lo dice l’ultimo studio di Animoto, sembra essere infatti più incline all’acquisto di un prodotto quando ha avuto la possibilità di vedere prima un video sul prodotto stesso.
Questa forza è data da un insieme di caratteristiche, che vanno dalla possibilità di racchiudere in un solo video molte informazioni sul prodotto, al fatto di farlo in modo veloce, coinvolgente e volendo anche molto divertente…
State dunque pensando di avviare o consolidare la presenza online del vostro business, il suggerimento allora non può che essere quello di non dimenticarvi di prevedere anche un supporto video. E, con il sempre maggior numero di persone che utilizzano i loro smartphone per vedere i video, non scordatevi di utilizzare come host piattaforme video che siano già ottimizzate per il mobile come YouTube e Vimeo. Caricare infatti video su YouTube significa anche avere accesso diretto a un social network che già supera Facebook e Twitter per attenzione e per tempo trascorso sulla pagina (in media quasi 4 minuti) e soprattuto per pagine viste oltre quella inizialmente di atterraggio (in media altre 5 pagine).
Social Video.
Va bene, probabilmente non avete (ancora?) nessun business personale da supportare con il mezzo video, ma ne sarete comunque interessati visto che la stima è che entro il 2017 il 67% del traffico dell’intero web sarà rappresentato dai video. Vale la pena essere quindi preparati, e aver ben chiare quali sono le principali caratteristiche e possibilità che le diverse piattaforme social garantiscono.
Vi consiglio quindi questa infografica di Mediabistro che analizza oltre a Youtube (che vi ricordo essere già oggi il secondo website più visitato al mondo), anche Vimeo, Google Hangouts, Instagram e Vine. Buona visione.
Facciamo un po’ di ordine su Twitter.
Nei mesi, e poi anni, vi siete lasciati un po’ sfuggire la situazione di mano sul pulsante “Segui” e ora avete un profilo Twitter che segue centinaia e centinaia di altri account, tanto che ormai non riuscite più a riconoscere nello scorrere senza fine del vostro feed quelli veramente interessanti da tutto i restanti. Tranquilli, è successo anche a me. E se la situazione era in parte già migliorata con l’introduzione da parte di Twitter della sezione “Liste”, ora il sito di micro-blogging ci viene ulteriormente incontro.
Pare infatti sia in test in questi giorni una timeline di “Favourite People”, che raggruppa e rende visibile in un sezione ad-hoc gli account selezionati come “preferiti”.
Questi sono i primi screenshot apparsi su TechCrunch.
E se proprio sarete tra coloro che proprio non vorranno perdersi nemmeno un cinguettio fatto da uno dei vostri profili “preferiti”, è in test anche la possibilità di ricevere delle notifiche push ogni qualvolta questi posteranno un nuovo tweet.
Mi raccomando, questa volta però riflettiamo bene sul chi indicare come “preferito”, altrimenti ci ritroveremo inevitabilmente nella situazione di partenza!
Il futuro di Foursquare, costruito sul presente.
“We realize that even though check-in was really interesting in the right tense, what was really interesting was if you had all this check-in data going back to months or years. What could you do with that?”
Con questa domanda è iniziata nel 2009 l’avventura di Foursquare per Dennis Crowley, che ne è co-founder e CEO.
E sembra che la risposta piano piano stai affiorando, anche grazie a un approccio crowd-founding garantito dagli utenti della piattaforma, visto che Foursquare sta diventando sempre meno uno strumento di alert su dove si trovano i tuoi amici, e sempre più un aggregatore di dati che contengono informazioni riguardo le abitudini degli utenti, siano essi privati o business. Il fine ultimo è sempre più quello di trasformare questi dati in nuovi servizi per l’utente (e ovviamente anche per gli advertising partners che saranno lì pronti a promuovere i loro prodotti).
Con i suoi 45 milioni di utilizzatori, che esprimono quotidianamente preferenze su locali e ristoranti (e non solo), sugli orari in cui li frequentano, su quello che preferiscono e/o sconsigliano del menù, l’azienda sta immagazzinando milioni di dati con l’intenzione poi di trasformali in un prossimo futuro in consigli su venue che potrebbero interessare l’utente in base alla sua posizione, filtrandoli rispetto a scelte (e quindi check-in e commenti) fatte precedentemente.
Quello che Dennis Crowley contesta, o comunque su cui punta come differenziazione rispetto a piattaforme come Google Maps o website come TripAdvisor, è la mancanza di personalizzazione partendo dallo storico di abitudini e informazioni già espresse dall’utente, che porta gli stessi risultati di ricerca indipendentemente da chi la stia facendo.
Ovvero: avete mangiato una pizza la sera prima? Bene, Foursquare sapendo quanto sia importante avere un’alimentazione diversificata, vi suggerirà magari su un cinese o un greco.
Cosa ne pensate dunque di un futuro dove noi spenderemo sempre meno tempo a decidere quale esperienza fare, e sempre più invece a viverla grazie al costante lavoro di profilazione fatto ogni volta sui nostri interessi e preferenze tramite semplici interazioni da smartphone?
Vi lascio con la lettura qui dell’intervista integrale fatta da Readwrite a Mr. Foursquare, in cui si entra nel dettaglio di aspetti del passato che hanno fatto Foursquare quello che è oggi, e di altri che appunto lo trasformeranno un domani.
A presto!