Ascoltare, scoprire e condividere: le novità dei social network
L’ultima novità di Facebook è molto semplice: l’applicazione sarà in grado di ascoltare ciò che stiamo facendo e di capire quale film o programma televisivo stiamo vedendo o quale canzone stiamo ascoltando. L’inserimento del riconoscimento audio, completamente opzionale, è molto simile a quanto consentono di fare applicazioni come Shazam, ma ha un obiettivo completamente diverso.
A New, Optional Way to Share and Discover Music, TV and Movies from Facebook on Vimeo.
We’re making conversations on Facebook quicker and easier.
La funzionalità di Facebook permette di scoprire nuovi contenuti che non conosciamo, ma soprattutto di condividere una conversazione a riguardo. I contenuti riconosciuti, infatti, potranno essere condivisi attraverso gli status update speciali di Facebook che includono sentimenti o attività, come quelli che vedete nell’esempio qui sotto. Questo tipo di status update sono utilizzati sempre più di frequente: il social network parla di più di 5 miliardi di condivisioni nell’ultimo anno.
Ascoltare, scoprire e condividere, dunque: ma a cosa potrà servire questa novità? Questa funzione si inserisce in un percorso di evoluzione che molti social network stanno affrontando: la possibilità di rilevare il contesto in cui viene svolta una particolare azione e di condividerla non solo in forma testuale, ma aggiungendo uno strato di informazioni precise riguardo l’attività. Alcuni esempi?
- Foursquare, che da sempre consente di abbinare un “tag” geografico automaticamente i luoghi dove avvengono le esperienze che condividiamo;
- Swarm, applicazione nata da pochi giorni come spin-off di Foursquare e dedicata alla condivisione con il proprio social graph delle azioni in determinati luoghi. A seconda del contesto (periodo del giorno, numero di amici, frequenza), l’applicazione propone sticker personalizzati: fate check-in in ufficio molto presto e otterrete lo sticker “Zzz”;
- Twitter, che può abbinare a un Tweet informazioni aggiuntive in maniera esplicita come il luogo geografico, ma che può anche capire chi sta guardando un determinato programma televisivo e partecipando alla conversazione a riguardo, con la tecnologia TV x Twitter, proponendo contenuti in target. Non solo: attraverso le card, Twitter è tra i principali social network che consentono di abbinare conversazioni e azioni, rendendone più facile la condivisione;
- Le applicazioni che permettono interazioni abbinate alla fruizione televisiva in modalità “second screen”, come ad esempio Miso sono un esempio importante di tagging facilitato delle proprie esperienze;
Ma quali sono le implicazioni di queste novità?
- Facilitano la descrizione delle esperienze, perché non richiedono l’inserimento di un dettaglio come il titolo di un film, di una canzone o il nome di un luogo;
- Rendono più semplice la partecipazione a una conversazione, perché consentono di scoprire facilmente chi – tra i propri amici o più in generale – sta parlando di un contenuto specifico;
- Consentono di produrre contenuti che leghino più canali: una fruizione televisiva di un contenuto può essere più facilmente trasformata in una conversazione all’interno del luogo utilizzato in modo più frequente e immediato per questo scopo;
I brand in futuro potranno trarre vantaggio da questo “tagging” delle esperienze perché potranno targettizzare in modo più preciso le proprie azioni e i propri contenuti, potranno capire in modo più immediato come le persone stanno conversando intorno ai propri contenuti (anche televisivi) e potranno prendere parte a queste conversazioni aggiungendo il proprio contributo o producendo contenuti pertinenti e rilevanti per il proprio target.
Insomma, le nuove opportunità introdotte da Facebook, da Twitter, da Foursquare, da Swarm e da numerosi altri social network sono potenzialmente molto interessanti e sarà molto importante che la gestione della privacy ad esse relative sia esplicita e facilmente gestibile dagli utenti in modo consapevole.