Mercoledì Social #288

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benedetta.manuka

Se il protagonista della scorsa settimana è stato Facebook, quello indiscusso di questa è Twitter. Ma ci sono novità anche in casa Zuckerberg, che ha introdotto un nuovo sistema di adv e si rifà il look.

Twitter senza limite

Di 140 caratteri: il social network starebbe lavorando alla rimozione del limite che lo ha sempre contraddistinto. Non è ancora chiara la modalità e la tempistica con cui avverrà, ma fonti rivelano che potrebbe permettere agli utenti di pubblicare contenuti senza limite di lunghezza, o comunque di gran lunga superiori al limite consentito, esattamente come verificatosi a giugno con la rimozione del limite a livello di messaggi privati.

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Cosa significa per i brand

Secondo Peter Friedman, CEO di LiveWorld (gestisce la comunicazione social per Walmart) “I brand si stanno sempre più concentrando su ciò che il cliente sperimenta, sia a livello di customer service sia di fidelizzazione, e per permettere un’esperienza ottimale di entrambe le cose è necessaria una conversazione a livello profondo”. D’accordo anche Stephen Bradley, CEO di AuthorBee, secondo il quale il limite di 140 caratteri è del tutto insensato e controproducente per Twitter, che rischia di essere surclassato dagli altri social (come è appena accaduto con Instagram). Disporre di un maggior numero di caratteri non significherà creare copy più lunghi solo perché è possibile farlo, ma permetterà di catturare l’attenzione dei clienti in modo meno restrittivo. Restano gli “snackable content”, ma che lasciano più spazio agli utenti: secondo i CEO migliorerà il customer service.

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Facebook sta lavorando al Click to Message

Cioè ad un nuovo modo di sfruttare Messenger: si tratta di un nuovo tipo di adv in cui il brand che investe per pubblicizzare i propri prodotti su Facebook si troverà il bottone “Message” in fondo all’inserzione. Se l’utente interessato al prodotto sponsorizzato cliccherà il bottone per inviare domande o commenti al brand, il brand pagherà per quel click.

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Facebook, pubblicità e target

Non più likes alle pagine: adesso Facebook guarda ai big data per andare a colpire il target specifico delle inserzioni pubblicitarie. L’ottimizzazione orientata all’analisi dei dati gioca un ruolo fondamentale per i brand: non si tratta più di analizzare il tempo speso dagli utenti sull’inserzione. L’engagement e le interazioni, tutte le metriche cambieranno in base al comportamento dell’utente. Come? Facebook potrà effettuare una comparazione tra il tempo speso su una pubblicità rispetto al tempo speso guardando le altre pubblicità. Cioè: quando scorrendo sullo schermo rallentiamo su una determinata inserzione e il nostro comportamento cambia quindi rispetto a quello immediatamente precedente nei confronti delle altre inserzioni, Facebook potrà vederlo. Così facendo il brand potrà misurare la quantità di utenti che la vedono e ne fruiscono, creandone un gruppo e andando poi a ricercare utenti con interessi simili.

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Facebook rifà il look a Note

Una delle funzioni meno utilizzate di Facebook è Note. Ecco perché ha deciso di renderle personalizzabili con una nuova veste grafica, per attrarre gli utenti ad utilizzarlo. Secondo gli utenti adesso “sembra Medium”, ma oltre alla pura estetica la scelta riconferma la volontà del social network di concentrarsi sempre di più sulla narrativa e i contenuti generati dagli iscritti.

E per questo mercoledì è tutto.