Mercoledì Social #301
L’ultimo Mercoledì Social del 2015 vi dà il buon pomeriggio con le notizie più interessanti dal social web.
Buona lettura!
Nuove regole di utilizzo di Twitter
Pochi giorni fa, Twitter ha annunciato l’aggiornamento delle sue regole riguardo a ciò che viene considerato dall’azienda un comportamento abusivo e una condotta ostile.
Da febbraio, l’azienda si era interrogata ed espressa su come affrontare le molestie ed offese pubblicate dagli utenti sulla piattaforma; erano già state prese alcune misure come l’introduzione di nuovi tool per controllare e bloccare i tweet ritenuti offensivi.
L’aggiornamento di questi giorni ha però ampliato ancora di più la discrezionalità di Twitter. L’azienda ha dichiarato attraverso un post di Megan Cristina, Twitter’s director of Trust and Safety, che l’azienda non tollererà più atteggiamenti volti a molestare e intimidire altri utenti utilizzando la paura.
Come si legge nel regolamento, l’aggiornamento stabilisce quindi che non sarà più possibile promuovere su questa piattaforma tweet discriminatori nei confronti di razza, etnia, provenienza, orientamento sessuale, genere, identità di genere, credenza religiosa, età, disabilità o altra malattia.
Verranno quindi sospesi immediatamente gli account che violeranno questa ed altre regole stabilite dall’azienda.
[Fonte: Mashable]
È possibile valutare quanto una fotografia sia indimenticabile?
Alcuni ricercatori del MIT hanno reso pubblico un algoritmo che sembra stabilire quanto un’immagine resti impressa nella memoria delle persone.
L’algoritmo “MemNet”, che è possibile consultare online, analizza le immagini caricate e crea una mappa di calore che segnala quali parti delle immagini sono ritenute “memorabili” ed assegna ai singoli frame un punteggio.
L’algoritmo utilizzato ha ottenuto risultati migliori del 30% rispetto ad altri algoritmi e si discosta di pochi punti percentuali rispetto all’analisi fatta da persone fisiche.
Non è possibile conoscere tutte le caratteristiche tecniche dell’analisi e dell’algoritmo, ma sappiamo che questo utilizza un’intelligenza artificiale di “deep-learning” basata sui “neural networks”, sistemi che permettono ai computer e alla tecnologia non soltanto di processare numerosi dati elaborando in autonomia delle proprie categorizzazioni, ma di affinare le categorie con l’aggiunta di nuove informazioni.
I “neuron networks” sono alla base di applicazioni già conosciute come Siri e il tagging di Facebook.
L’algoritmo lavora collegando i dati, senza però avvalersi di analisi umana. Pertanto non è perfettamente in grado di analizzare e processare informazioni socio-culturali e antropologiche. Se quindi questo tool viene utilizzato su foto iconiche e di importanza storica come -ad esempio- “Tank Man”, scattata in piazza Tiananmen nel 1989, non deve stupire che sia stata considerata erroneamente “low” memorabile.
[Fonte: Washington Post e MIT News]
Boomerang si aggiorna
Instagram ha realizzato pochi giorni fa un aggiornamento dell’applicazione Boomerang di cui vi avevamo già parlato. Questa, oltre a permettere di creare velocemente video di alta qualità utilizzando fotografie scattate in sequenza, da ora cerca di evitare di occupare troppa memoria dei device su cui è installata, non salvando più in automatico i filmati.
Inoltre, gli utilizzatori di questa app su iPhone e iPad possono controllare la durata dei loro video fino a venti frame, scegliendo al momento dello scatto quali immagini essi vogliono utilizzare attraverso l’uso del pulsante del device.
[Fonte: AdWeek]
Benvenuta Yarn!
Quest’anno l’ascesa delle GIF e dei mini video è stata inarrestabile e sembrano saperlo bene creatori di Yarn, un’applicazione realizzata da una giovane startup.
L’app permette, infatti, di mandare ai propri contatti brevi spezzoni di film, video musicali e show televisivi.
Attualmente l’app su mobile è supportata soltanto da Facebook Messenger, ma nei prossimi mesi dovrebbe essere accessibile da un numero maggiore di utenti. Tramite la versione desktop, è possibile invece inviare da subito clip con condivisioni Facebook, tweet, Pin e post su Google+.
[Fonte: Tech Crunch]
Un anno di ricerche su Google
La ricerca “15th annual year in Search”, pubblicata da Google, mostra alcuni dati interessanti sugli argomenti maggiormente cercati online quest’anno in tutto il mondo.
I dati a disposizione sono davvero moltissimi e le domande fatte dagli utenti sono le più disparate, da “Come posso aiutare il Nepal?” o “Come posso adottare un bambino siriano?” a “Come mai la Regina Elisabetta ha due compleanni?”.
Solo citando alcuni dati, notiamo che nel 2015 sono stati ricercati: +897M di volte i fatti relativi agli attacchi di Parigi, +406M di notizie sugli Oscar, +439M informazioni su Adele, soprattutto dopo l’uscita di “Hello”, +155M di curiosità sul nuovo film di Star Wars.
Interessanti sono anche i tempi che Google è riuscita a tracciare per quanto riguarda la ricerca di notizie.
Basti pensare che sono stati impiegati meno di 2 minuti dai residenti a Parigi per cercare informazioni sugli attentati del 13 novembre, dal resto dei mondo circa 10 minuti.
[Fonte: Google Blog]
Facebook: Year in review
Chiudiamo l’ultimo Mercoledì Social di quest’anno con un’analisi realizzata da Facebook.
La pubblicazione, accompagnata da un video di circa 2 minuti, riporta alcuni momenti salienti che hanno commosso, inspirato e interessato la community di Facebook quest’anno.
Nella Top 10 degli argomenti più discussi dell’anno a livello mondiale, ci sono temi di attualità come:
- Elezioni presidenziali degli Stati Uniti
- Attacchi di Parigi
- Guerra civile in Siria e crisi dei rifugiati
- Terremoti in Nepal
- Crisi economica in Grecia
- Matrimonio tra persone dello stesso sesso
- Lotta contro l’ISIS
- Attentato a Charlie Hebdo
- Scontri di Baltimora
- Sparatoria a Charleston
Per quanto riguarda l’Italia gli argomenti cambiano, infatti, sono state registrate le seguenti condivisioni: l’Expo di Milano, le elezioni regionali, la Juventus in Champions League, il Festival di San Remo, la crisi della Grecia, Matteo Renzi, Papa Francesco, Vasco Rossi, gli attentati di Parigi e la crisi dei rifugiati siriani.
[Fonte: Facebook]
Non ci resta che augurarvi buon anno. Ci vediamo nel 2016!