Mercoledì Social #306
Benvenuti al primo Mercoledì Social del mese, state per caso aspettando con ansia Sanremo 2016, il Carnevale o San Valentino? Bene, in ogni caso oggi non parleremo di nessuno dei tre, ma abbiamo in serbo una carrellata di notizie di sicuro interesse!
I sondaggi di Facebook
Vi è capitato nelle ultime settimane di partecipare a dei mini sondaggi di Facebook, in cui avete dovuto esprimere le vostre preferenze in merito ad alcuni contenuti visualizzati nel vostro News Feed?
Se avevate qualche perplessità in merito, sappiate che non si tratta di spionaggio o di una trappola: Facebook ha recentemente esplicitato il motivo dei sondaggi e ha illustrato in dettaglio l’uso che sta facendo dei dati raccolti…e ancora una volta l’interesse va esclusivamente a noi, i suoi amati utenti. Aldilà delle interazioni che facciamo sui post, infatti, possiamo essere comunque più o meno interessati a vedere determinati contenuti e non è ovviamente semplice, nemmeno per Facebook, misurare questo livello di interesse.
Mediante i risultati dei sondaggi Facebook andrà quindi a popolare ulteriormente il modello di calcolo relativo al proprio algoritmo, proponendo quindi agli utenti contenuti ancora più adatti.
Cosa significa questo per i brand? Significa che dovranno fare ancora più attenzione ai contenuti che propongono e quanto questi contenuti cerchino di “strappare” un like/comment/share, questo perché aldilà delle interazioni ottenute, la visibilità di un contenuto nei News Feed potrebbe essere penalizzata se avrà ottenuto uno score di interesse basso nei sondaggi.
[ via Social Times ]
Facebook e il second screen
Il second-screening è ormai diventata un’abitudine consolidata per buona parte della popolazione, questo apre la strada a ulteriori sviluppi e opportunità grazie alle quali le piattaforme social riescono a guadagnare visibilità e rilevanza all’interno dei canali di comunicazione.
Global Web Index ce ne fornisce un esempio molto chiaro: da una parte l’85% degli utenti Facebook è second-screening (mentre guardano la TV usano in parallelo il Mobile in primis: 58%, seguito da Laptop PC: 39%), dall’altra parte il 50% degli utilizzatori di Facebook dichiara di seguire in TV eventi sportivi di rilievo come ad esempio i Mondiali di calcio.
Basta fare quindi una considerazione di insieme per capire quanto Facebook possa sfruttare gli eventi sportivi per diventare un vero e proprio Hub di conversazione, ponendosi come punto di riferimento per tutti i fan dello sport.
[ via Global Web Index ]
Samsung e la realtà virtuale
Vi sarete probabilmente imbattuti negli innovativi e straordinari video 360° su Facebook: filmati che possono essere visualizzati cambiando la prospettiva durante la fruizione, in modo da poterli vedere da qualunque angolazione.
Va da sé che per fare video di questa portata, occorre un certo tipo di tecnologia; anche Samsung sta sfornando le proprie idee e lo fa puntando direttamente alla realtà virtuale: Gear 360 è una videocamera che, grazie a due lenti da 180 gradi ciascuna, riesce a catturare la scena nella sua totalità.
I segnali della videocamera saranno poi elaborati e andranno a creare un singolo filmato che sarà poi osservabile mediante un visore compatibile.
[ via Web News ]
Twitter tra rumors e statistiche
In una recente Q&A session, durante la presentazione del piano di sviluppo sul 2016, Twitter ha messo da parte i rumors secondo i quali (da tempo) la lunghezza dei tweet potrebbe diventare superiore ai famosi 140 caratteri e ha invece evidenziato alcuni dati interessanti, tra cui:
– l’enorme potenziale dei video: in media i tweet che contengono un video vengono retwittati ben 6 volte di più rispetto agli altri tweet
– l’uso del Mobile (evidenza che si combina con la precedente): i 90% delle visualizzazioni dei video avvengono su Mobile
– l’uso di video sul canale è cresciuto di ben 150 volte
E’ facile quindi comprendere la scelta di Twitter di rendere disponibile la fruizione di Periscope direttamente dalla piattaforma.
[ via The Drum ]
Non c’è hashtag senza emoji
Diversi brand l’hanno già proposto e sicuramente molti di voi ne avranno già fatto uso, sta di fatto che gli hashtag emojis stanno riscuotendo grande successo e per questo motivo Twitter ne sta lanciando in quantità in merito ad alcuni eventi sportivi di rilievo.
Questo perché associare (ad esempio) un emoji diverso alle squadre, contribuisce a rendere più diretta e immediata la voce dei rispettivi supporters e riesce quindi ad ottenere livelli di engagement decisamente superiori.
Anche in questo caso, infatti, i numeri parlano chiaro: qui sotto i dati relativi all’uso di #Postseason 2014 VS 2015 (quando sono stati introdotti gli hashtag emojis), ok, siamo nell’ambito del baseball, ma usate l’immaginazione.
[ via Social Times ]
Che c’entra Apple Watch con Rolex?
La domanda sorge spontanea perché stiamo parlando di due mondi molto lontani tra loro: da una parte l’innovazione, la funzionalità, dall’altra la tradizione, il lusso…eppure ci sono diversi punti in comune: entrambi rappresentano uno status symbol (anche se diverso), entrambi puntano a standard elevatissimi di qualità e di tecnologia (anche se diversa), entrambi curano in modo maniacale il design (anche se diverso).
Per questi aspetti e motivi controversi, per strano che possa sembrare, Apple Watch sta man mano entrando a far parte dello scenario competitivo di Rolex.
Ce lo conferma un interessante studio condotto da NetBase secondo il quale Apple Watch è molto più discusso online rispetto a brand come Tag Heuer e Rolex. Tuttavia, come ben sappiamo, i numeri e le quantità contano fino a un certo punto, ed è qui che Rolex si riscatta e ribadisce la propria leadership nel mondo del luxury: analizzando infatti il sentiment nei confronti dei brand e la propensione degli utenti ad essere “loyal” agli stessi, gli utilizzatori di Rolex si dimostrano molto più fedeli al proprio brand di quanto non facciano gli Apple lovers.
[ via The Verge ]
Quando il Tablet diventa “superato”
In un mercato e un contesto estremamente dinamico come quello della tecnologia e dei device, non deve destare stupore se un prodotto relativamente recente come il Tablet evidenzia già un declino a livello di quote di mercato.
La società di analisi Strategy Analytics ha infatti analizzato i dati di vendita dei principali Tablet per il 2015 VS il 2014 ed emerge un calo complessivo delle vendite parti all’11%, in particolare Amazon ha perso il 20%, Samsung il 17% e Asus il 25%.
Dietro a questo trend negativo tuttavia non c’è il reale disinteresse verso i dispositivi come il Tablet, ma bensì la crescente preferenza verso tipologie di strumenti più versatili, come ad esempio i dispositivi ibridi (i “2 in 1”), le cui vendite nel 2015 sono infatti aumentate del 379% .
[ via Web News ]
Per questa settimana è tutto: ci vediamo al prossimo Mercoledì Social!
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