Fan delle Olimpiadi: chi sono e come raggiungerli
Nei primi giorni della manifestazione, l’Italia ha vinto la sua duecentesima medaglia d’oro della storia dei giochi moderni, e nei prossimi giorni le atlete e gli atleti dell’Italia Team lotteranno per vincerne altre.
Se quasi 2 italiani su 3 (16-64, collegato a Internet) dichiara di seguire, in TV o online, le Olimpiadi, quali sono gli sport che ci appassionano di più? Chi sono questi fan italiani, e in che modo vivono questo evento attraverso i canali social? Analizzando il loro profilo demografico, possiamo identificare 3 strategie per raggiungerli e coinvolgerli.
1. Coinvolgendo l’intera popolazione
I Giochi Olimpici sono tra i più popolari dei grandi eventi sportivi, in quanto riguardano una popolazione molto estesa in Italia.
Se sono in maggioranza gli uomini a seguire le Olimpiadi, la distribuzione di genere è più equilibrata rispetto ai mondiali di calcio ad esempio (57% uomini e 43% donne per le Olimpiadi, contro 61% e 39% per i Mondiali). La distribuzione per età è invece piuttosto allineata: il 68% dei fan delle Olimpiadi sono tra i 16 e i 45 anni, contro il 70% per gli appassionati dei mondiali.
La Lombardia riunisce il maggior numero di appassionati tra le regioni italiane (18%), staccando di netto Lazio (10%), Campania (9%), Piemonte e Sicilia (8,5% ciascuna), ma si tratta di una ripartizione sostanzialmente allineata alla media italiana.
2. Ottimizzando i contenuti video per i canali social
I fan italiani delle Olimpiadi sono particolarmente attivi online e sui canali social: sono 1.6 volte più propensi a seguire le varie discipline online, e trascorrono 2 minuti in più al giorno sui social rispetto alla media italiana.
Questi fan, prevalentemente giovani, sono presenti sulle principali piattaforme social in leggera prevalenza rispetto alla media italiana. Sono presenti e attivi su Facebook (in linea con la media), Twitter (1,12 volte la media) e Snapchat (in linea con la media), tutte piattaforme dove si concentrano i principali fruitori di video. Guardare contenuti video è infatti tra le prime 3 tipologie di interazione su ciascuna piattaforma per questi utenti, e i fan delle Olimpiadi sono in una posizione di forte overindexing rispetto alla media italiana soprattutto su Twitter (1,3 volte rispetto alla media), mentre in più leggero vantaggio per quanto riguarda la fruizione di video su Facebook e Snapchat.
Questa affinità per i contenuti video è illustrata attraverso il successo di molte campagne sui canali social: la campagna Grazie, mamma di P&G ha oltre 20 milioni di visualizzazioni su YouTube, mentre quella di Under Armour (con protagonista Michael Phelps – che se fosse una nazione sarebbe al 39esimo posto nel medagliere all-time dei Giochi estivi con 22 ori, tra la coppia Brasile-Sud Africa a 3 e l’Etiopia a 21) ha oltre 6 milioni di visualizzazioni.
Il successo di questa campagna dimostra come brand che non sono sponsor ufficiali hanno comunque il loro ruolo da svolgere e possono superare gli sponsor ufficiali sui social network. Secondo uno studio di Adweek, Visa è infatti l’unico sponsor ufficiale delle Olimpiadi tra i primi 5 brand con il maggior numero di visualizzazioni su contenuti legati alle Olimpiadi stesse.
3. Pubblicando contenuti in base agli sport preferiti
Non è sorprendente che il calcio rimanga uno degli sport più seguiti dal pubblico: il 98% dei rispondenti dichiara di seguire il calcio in TV, online o dal vivo, quasi una volta e mezza rispetto alla media italiana. Ricordiamo sempre che chi vi scrive rientra pienamente in target, avendo visto Corea del Sud – Gabon (nel girone, un
Non è neanche un caso che tennis, nuoto e atletica siano tra i tre più seguiti dagli appassionati di sport, considerati i frequenti appuntamenti “ad alta visibilità” anche in altri momenti dell’anno: ma se nel nuoto ci siamo già tolti qualche soddisfazione ma anche delusioni, nel tennis sono rimaste alcune chance solo nel doppio misto e l’atletica ha perso uno dei possibili protagonisti, Tamberi, prima ancora dell’inizio dei Giochi. Non proprio il massimo, insomma.
Stiamo sicuramente parlando di uno tra gli eventi più seguiti in Italia e all’estero di quest’anno, ma per i brand che decidono di scendere in campo sono essenziali la produzione di contenuti che si differenzino dallo “standard” e l’affinità con il già acquisito “pubblico delle Olimpiadi”. Se tutte le età e entrambi i generi vanno presi in considerazione in una comunicazione sul tema, lavorare con contenuti video dedicati sembra essere una strategia appropriata per coinvolgere il pubblico di (prevalentemente) giovani fan delle Olimpiadi che hanno una chiara speranza, quella di celebrare le vittorie sportive del proprio Paese.
Queste considerazioni possono aiutare i brand ad entrare in sintonia con i fan dei giochi olimpici. Tuttavia, va prestata attenzione alle restrizioni del CIO sulla comunicazione relativa ai Giochi di Rio. Per esempio si legge nelle linee guida che è vietato citare o rappresentare (tra le altre) la parola “Olimpico” e tutti i suoi derivati, i termini e le grafiche depositati come marchi, perché il CIO è particolarmente vigile a riguardo.
*Fonte e metodologia: Global Web Index: utenti italiani connessi a Internet, età 16-64 , che dichiarano di seguire, in TV o onine, le Olimpiadi. Dati raccolti nel secondo trimestre 2016 .