THANK GOD WE ARE SOCIAL #292
La vostra passione vi tiene attaccati a uno schermo? A un libro? A un palazzo in costruzione?
È più o meno quello che succede anche a me, ma di fronte a una mappa, a un atlante, a un qualsiasi pezzo di carta con due strade, un ponte e una fermata della metro. Già, la mia passione è la geografia.
Così mi sono domandato: che cosa rappresenta la geografia nel mondo social-digital-mobile-tech in cui ci muoviamo? Scopriamolo insieme nel TGWAS n. 292.
Un posto nel mondo.
Simon Garfield nel suo testo ‘On the map’ racconta che, messa di fronte per la prima volta ad uno strumento come Google Earth, la maggior parte delle persone cerca per prima cosa il luogo dove abita. È la ricerca di un posto nel mondo, il modo per iniziare ad orientarci nello spazio.
Tuttavia, molto spesso trovare il nostro posto nel mondo si traduce in un concetto molto più pratico: scovare un parcheggio sotto casa. Google lo sa e ha deciso di inserire in Maps – per ora in beta per pochi utenti – un’indicazione di quante possibilità abbiamo di trovare parcheggio in una data zona. Posto (auto) nel mondo, dicevo.
Esplorazione.
Come spesso sentiamo dire, nonostante secoli di viaggi e scoperte, conosciamo ancora pochissimo di quanto ci circonda. Ad esempio, avete mai pensato di esplorare come suona una città?
Questo simpatico quanto titanico esperimento vi trasporta a Londra, New York, Madrid e vi fa conoscere strada per strada i principali suoni che sentireste se vi trovaste fisicamente in una di queste big cities.
Local vs tourist.
Essere del posto o essere turisti: non esiste dicotomia più forte nel mondo della geografia. Chi vince sui social media?
Potete controllare voi stessi grazie alla mappa degli hashtag più utilizzati nelle stazioni metro di alcune metropoli: sarà più citato #BigBen o #HangOutWithFriends?
Per chi sogna mondi lontani, ma veloci da raggiungere, segnaliamo con stupore (diciamolo: incredulità) i nuovi passi del progetto Hyperloop One che già a novembre prometteva di collegare Dubai e Abu Dhabi in 12 minuti.
Al CES di Las Vegas la compagnia ha promesso che già nel corso del 2017 potremo vedere i primi test. Wow.
Conservazione dell’ambiente.
Anche nella conservazione dell’ambiente i social media fanno la propria parte: uno studio della North Carolina State University racconta che attraverso post e commenti su Instagram, Flickr e Panoramio è possibile ricavare dati significativi sullo stato del territorio.
Buone notizie anche dall’MIT: un gruppo di ricercatori capitanati dall’italiano Carlo Ratti ha creato Treepedia, una piattaforma che descrive quanto sono verdi le nostre città. Il Green View Index funziona combinando un algoritmo sviluppato dal Sensable City Lab dell’MIT con le immagini di Google Street View.
Divertimento.
Inutile negarlo, finite le scuole medie la geografia diventa soprattutto materia di quiz e sfide con gli amici geo-geek: ‘la capitale della’, ‘la bandiera del’, ‘la barbabietola da zucchero’ i grandi tormentoni.
Esistono però anche altri modi di sfidarsi sulla geografia, come MiniMetro, nominato miglior gioco del 2016 sull’App Store di Apple: costruire pazze linee della metro nelle città di tutto il mondo porta il divertimento ad un’altezza dove normalmente crescono solo muschi e licheni.
Torno a sfogliare l’atlante. Al prossimo TGWAS!
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