THANK GOD WE ARE SOCIAL #302

Thank God We Are Social
giuliade.filippo

Finalmente è arrivato il weekend. Finalmente possiamo spuntare sull’agenda la mostra che volevamo vedere da almeno tre mesi.
Il fine settimana è sicuramente il momento ideale per andare alla scoperta di musei, gli stessi che già da qualche tempo hanno capito che l’utilizzo delle innovazioni digitali e una promozione consapevole dell’arte sul web favoriscono l’interesse e la partecipazione delle persone.



Arte e storytelling su Instagram
Sono sempre di più i musei che comunicano mostre, eventi, backstage di restauri e digital experiences sui social network. Tra i social, sicuramente Instagram riesce a racchiudere bene il racconto di un’opera d’arte e il contesto che la ospita. Ecco qualche profilo interessante in cui trovare lavori di grandi artisti, performance visive e mini-video sulle mostre.




Un giro al museo con il Chatbot
Oltre a utilizzare i social network, alcuni musei si stanno rivelando particolarmente sensibili ad avvicinare le persone alle collezioni d’arte attraverso la tecnologia: il MAMBA (Museo d’Arte Moderna di Buenos Aires) ha realizzato un chatbot che – una volta attivato dall’utente – è in grado di raccontare la storia di un’opera e dare informazioni sull’artista (in questo caso, su Bio Cosmos di Emilio Renart).



Per stare più vicini a casa, nei prossimi mesi tenete d’occhio ChatbotGame, un progetto interattivo che coinvolgerà quattro musei di Milano (Museo Poldi Pezzoli, Museo Bagatti Valsecchi, Villa Necchi Campiglio e la Casa-Museo Boschi di Stefano). Attraverso Telegram o Facebook Messenger, i visitatori potranno interagire con un personaggio virtuale – un chatbot – che farà vivere loro una vera e propria avventura digitale tra collezioni e caccia ad indizi per sconfiggere un mago del Rinascimento.


World of Coca-Cola tra storia e modernità
Forse non tutti sanno che alcuni brand hanno un museo, uno di quelli in cui è possibile trovare tutta la storia del marchio e vedere da vicino i cambiamenti che hanno subito loghi, etichette e prodotti. Musei che consentono di essere attivi tra le sale e non solo semplici osservatori di locandine vintage.
Se un giorno doveste capitare ad Atlanta, fate un salto al World of Coca-Cola, il tempio della cultura pop in cui vi ritroverete di fronte a tutti, tutti, tutti i gadget del brand, alle opere d’arte dedicate e a una proiezione nel cinema 4D per scoprire la formula segreta della Coca-Cola, in una vera e propria experience multisensoriale.


Tranquilli, c’è anche l’orso polare bianco con il quale fare un selfie e pubblicarlo su Instagram con tanto di hashtag #WorldOfCocaCola e #petoftheday.


Nella pagina Facebook la comunicazione spazia tra contenuti inspirational e di prodotto, insieme ad altri in cui gli utenti sono i protagonisti (#FanFriday).

L’obiettivo di questi progetti è quello di mantenere un legame forte con il visitatore, il quale desidera ancora trascorrere qualche ora tra sale e corridoi allestiti, ma allo stesso tempo permettergli di interagire con le opere e avere un’emozione in più grazie alle innovazioni tecnologiche.
Il modo di vivere l’arte non sta cambiando, si sta solo ampliando: la fruizione di un prodotto artistico potrà avvenire nei confini di un’unica mappa fatta di strade virtuali e luoghi fisici, con la possibilità di creare interazioni tra persone e opere che fino a questo momento sono state difficili da realizzare.

L’importante è avere più di una prospettiva.