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Giugno è il mese LGBT per eccellenza: da San Francisco a Milano, l’arcobaleno ha preso piede tra le strade delle capitali internazionali, e molti top brand non sono rimasti a guardare. Eccovi una carrellata delle iniziative di comunicazione (e non solo) più interessanti dedicate al Gay Pride 2017.
PRIDE 2017: ORGOGLIO DIGITAL
Partiamo con Facebook, che ha aggiunto un piccolo arcobaleno tra le reaction ai post e una serie di filtri colorati per le sue storie su Messenger.
Instagram non è stato da meno, implementando uno speciale set LGBT nella propria collezione di stickers: occhiali arcobaleno, un piccolo altoparlante e il nostro preferito: il ballerino queer che balla impazzito come se dal nulla fosse partito Crazy In Love di Beyoncé. F A B.
Su Twitter, hashtag come #loveislove, #lovewins e #pride2017 sono stati affiancati dall’arcobaleno, che ha invaso anche le mappe di Google: oltre alla rotta di ciascuna parata, agli utenti Google Maps di Seattle, New York e San Francisco è apparsa un’icona speciale, utile per scoprire gli eventi LGBT di ciascuna città. E per chi non può
PRIDE 2017: GLI ACCESSORI ARCOBALENO
Anche il mondo della moda non è rimasto indifferente: alle special t-shirt con slogan di orgoglio, inclusività ed unione si sono affiancate una serie di limited edition davvero interessanti, tra cui la #BeTrue collection di Nike dedicata alla Marriage Equality, i ben 37 modelli di Converse il cui ricavato è devoluto al progetto It Gets Better e alla Happy Hippie Foundation di Miley Cyrus, i Pride Boots di dr. Martens e le fantastiche scarpe-tributo a Elton John firmate Gucci.
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PRIDE 2017: TRA INTRATTENIMENTO E MEME
Tra gli altri, anche Netflix non ha fatto mancare il suo supporto al mese più arcobaleno dell’anno, celebrando la comunità LGBT attraverso i personaggi e le storie delle serie tv più amate dal pubblico, con un toccante messaggio di affermazione e incoraggiamento alla libertà. Sempre e comunque.
E se il mostro Babadook, l’icona indie dell’horror, si è trasformato nel meme ufficiale di questo Pride 2017, dobbiamo dire grazie proprio e soprattutto a Netflix, per aver erroneamente categorizzato il film in piattaforma come LGBT, dando il via ad una conversazione che si è mossa per mesi attraverso diversi canali, culminando infine nella celebrazione del Pride 2017.
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E anche per questo sabato è tutto, al prossimo TGWAS!
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