La realtà aumentata è social e presto sarà ovunque

Innovazione

Negli ultimi mesi, il concetto di realtà aumentata è diventato protagonista di molte conversazioni riguardo il futuro della tecnologia. La possibilità di sovrapporre, in tempo reale, immagini digitali alla visualizzazione del mondo che ci circonda sembra essere una strada destinata a diventare parte del nostro quotidiano.

Come mai ora? Anche se l’espressione “augmented reality” è nata negli anni ‘90, solo oggi si prospetta una diffusione su ampia scala di strumenti che la rendono possibile. In larga parte, grazie all’attenzione che Apple e Facebook stanno dedicando a questa area.

Ad aprile è stato proprio il social network a stimolare la curiosità della community con il lancio di AR Studio: una serie di strumenti che permettono di generare contenuti basati su realtà aumentata, arricchendo l’esperienza di conversazione tra persone.


Alcuni esempi di utilizzo di AR Studio

Poi, a inizio giugno è stato il turno di Apple, che ha presentato ARKit, una struttura che permette di creare esperienze di realtà aumentata per iPhone e iPad.


Un esempio di utilizzo di Apple ARKit

“The first person with a fax machine, what exactly did he do with it?”, dice Seth Godin.

La nascita di una tecnologia non coincide quasi mai con la sua diffusione, come racconta il “Technology adoption life cycle”.

L'accelerazione nella diffusione delle tecnologie

Sembra che la presentazione della novità da parte di Facebook abbia iniziato a stimolare l’interesse verso la “AR”, ma soprattutto che le prospettive di Apple abbiano dato il via a una serie di riflessioni sul futuro della realtà aumentata e sull’impatto che può avere sulla vita delle persone.

Alcune tecnologie hanno l’opportunità di potersi diffondere sulle fondamenta di piattaforme già esistenti, raggiungendo così istantaneamente una popolazione vastissima, come avviene in questo caso. Grazie a Facebook e grazie a Apple, la realtà aumentata sarà in brevissimo tempo nelle mani di centinaia di migliaia di persone. È già successo in passato, quando Facebook nel 2006 ha introdotto il news feed. Oppure nel 2008, quando Apple ha lanciato l’App Store: in un momento tutto il mondo ha avuto accesso alla novità.

Cosa possiamo aspettarci quando la augmented reality verrà introdotta in tutti i nuovi sistemi Apple? Qualcosa di molto simile alle dinamiche che abbiamo visto al lancio dell’App Store e delle app. All’inizio alcune esperienze rilevanti, ma anche molti, moltissimi semplici gimmick, interessanti solo al primo o al secondo utilizzo.

Le persone prenderanno coscienza dello strumento e inizieranno a preferire le esperienze con un vero valore, abbandonando i gimmick e stimolando brand e publisher a produrre questo tipo di soluzioni creative.
Le potenzialità dal punto di vista social sono moltissime e tutte basate sulla condivisione (in tempo reale o in differita) di una situazione in realtà aumentata.

Alcuni esempi di utilizzo che già si possono vedere oggi a livello embrionale:

Il tracciamento di oggetti nello spazio reale grazie ARKit













Un esempio di realtà aumentata per IKEA

I filtri applicati alle stories di Instagram

Come è avvenuto per le app, anche in questo caso l’opportunità per i brand è enorme. La possibilità di fornire alle persone un tipo di esperienza social, creata partendo da insight su come le persone interagiscono tra loro e con la tecnologia è la chiave per ideare nuovi utilizzi legati alla AR in cui i brand possono essere rilevanti per le persone.