Era il lontano 2012 e negli Stati Uniti lo yoga-love era già una realtà: il Time categorizzava yoga & pilates tra i top 10 settori più in crescita in America e questa crescita non era destinata a fermarsi, anzi. La yoga mania ha toccato tutto il mondo occidentale (300 milioni di praticanti nel 2015, secondo l’International Yoga Federation) per tornare come un boomerang –paradossalmente- anche in India, dove giovani indiani globalizzati oggi praticano uno yoga fisico pensato per gli occidentali, molto distante dalla tradizione millenaria nata nel 5,000 a.C. (fatta di principi morali, abitudini di vita e posizioni esclusivamente sedute).
MA QUANTO SE NE PARLA ONLINE?
Dal 2012 a oggi le ricerche della keyword yoga su Google Trends sono nettamente aumentate:
E solo nell’ultimo semestre le conversazioni sullo yoga sono aumentate del 31% rispetto al semestre precedente passando da 10,5 Mln a 13,8 Mln. (fonte: Sysomos Map)
Lo yoga così come lo conosciamo in Occidente è oggi parte integrante del trend “mens sana in corpore sano”, vero mantra del nostro secolo: non più indiani dalla barba lunga seduti a meditare in luoghi remoti, ma donne (e uomini) perlopiù occidentali in leggings multicolor che affollano i nostri feed Instagram a colpi di pose circensi, accompagnate da citazioni motivazionali sull’importanza dell’equilibrio mente-corpo.
Un post condiviso da Dylan Werner (@dylanwerneryoga) in data: 2 Ago 2017 alle ore 08:34 PDT
È innegabile che lo yoga presenti molteplici benefici per corpo e mente, e al di là dell’effetto moltiplicatore di like che può avere una bella immagine, la diffusione dello yoga è dovuta proprio al benessere fisico e mentale che porta a chi lo pratica con costanza.
IL BUSINESS DELLO YOGA
Ma come ci ricorda il Time, lo yoga oggi è un vero e proprio business: i dati sono principalmente sul mercato americano, dove nel 2015 la cifra spesa per lo yoga ogni anno era di 10,3 miliardi di dollari (+87% in 5 anni) -> in media 500$ all’anno a persona. (fonte)
Per fare yoga tutto ciò di cui hai bisogno è il tuo tappetino, vi troverete a leggere, ma oggi i brand dedicati all’apparel yogico (Lululemon, Manduka, Alo Yoga, per citarne alcuni) propongono leggings che sfiorano i 100$ e tappetini da 80$, spesso in materiali riciclati o a basso impatto ambientale.
La verità è che lo yoga rappresenta un vero e proprio stile di vita che va al di là del tappetino: chi pratica yoga con costanza tenderà a ricercare cibi più leggeri e sani, un abbigliamento più responsabile e in generale uno stile di vita più consapevole.
NUOVE OPPORTUNITÀ PER I BRAND
Con l’ampliarsi del concetto di yoga, per i brand si creano nuovi spazi di manovra: è un territorio in Italia ancora poco presidiato dove i primi influencer yogici iniziano a raggiungere community con diverse migliaia di follower (anche se parliamo per lo più di micro-influencer con community sotto i 50K).
Ma in Italia quali sono i brand che sono già saltati sul carrozzone?
Parliamo principalmente di brand legati allo sport:
Oysho organizza ogni anno pratiche gratuite (Milano/Barcellona/Mosca) in collaborazione con insegnanti celebri