THANK GOD WE ARE SOCIAL #329
Buongiorno popolo del weekend! Siete sopravvissuti ad un’altra intensa settimana e come ogni sabato, concedetevi qualche minuto di relax con il nuovo TGWAS. Pronti per un tuffo nel passato?
Proprio così. È notizia già di qualche giorno fa ormai, Spotify ci ha sorpreso ancora una volta con uno speciale throwback intitolato “Your Time Capsule” (o Macchina del tempo per i puristi dell’italiano).
Di cosa si tratta? Di una playlist che raccoglie una trentina di canzoni che hanno segnato la vostra adolescenza. Ogni utente (beh, non proprio tutti, ma solo quelli di età compresa tra i 16 e gli 85 anni) ha la propria, creata in modo personalizzato in base ad una serie di insight sulle preferenze musicali attuali.
Come spiegato direttamente da Spotify, la piattaforma ha voluto creare la colonna sonora perfetta per tornare indietro di qualche anno e fare un bagno di nostalgia tra le note che hanno accompagnato i primi amori e, in generale, gli anni dei teens.
Se non avete ancora provato la vostra, accedete a Spotify e inserite Time Capsule nella barra di ricerca, sarà il primo risultato. Altrimenti, andate nella sezione Naviga della piattaforma, scorrete tra Generi & Mood e scegliete Decenni, la troverete anche lì. Se siete troppo pigri, cliccate semplicemente qui. Ne vale la pena. Cosa ci avete trovato? Da rockettaro quale sono, io ho ricevuto un bel mix di System Of A Down, Linkin Park, Foo Fighters, Green Day e un altro mucchio di band incazzate che ascoltavo tra i 12 e i 17 anni.
Spotify non è nuova a questo tipo di trovate. Già due anni fa, la piattaforma di streaming musicale lanciò Discover Weekly, una playlist di 2 ore aggiornata ogni lunedì mattina e creata specificatamente per ogni utente, modulata sulle scelte musicali proprie e di altri fan simili al proprio profilo. Risultato: una playlist unica e piena zeppa di nuove scoperte.
Discover Weekly fece un successo mai visto. Lanciata a luglio 2015, raggiunse 1,7 miliardi di stream nel dicembre dello stesso anno. Secondo Spotify, il numero di utenti che ascoltava questa playlist crebbe in maniera esponenziale e, nel 2016, per 40 milioni di persone si trattava di un appuntamento fisso settimanale [Fonte].
Le playlist personalizzate sono sicuramente una delle feature più apprezzate dagli utenti di Spotify e la Your Time Capsule è solo l’ultima arrivata in famiglia. Da Discover Weekly, infatti, ci sono state anche Release Radar, Daily Mix e Summer Rewind.
Tradotto: anche se ascolti i tuoi guilty pleasure in sessioni private lontano dagli occhi (e orecchie) della gente, Spotify ti conosce meglio. E questo si era capito anche l’anno scorso, quando il team creativo interno utilizzò sia dati aggregati che dati individuali raccolti dalla piattaforma per mettere in evidenza le più bizzarre abitudini musicali degli utenti nella più grande campagna OOH fatta fino a quel momento. I risultati furono esilaranti:
E gli altri servizi di streaming musicale? Facciamo una rapida carrellata:
- Apple Music – L’applicazione di Apple gode sicuramente di un certo status, essendo quella che si trova di default nei dispositivi iOS. Con oltre 30 milioni di utenti attivi, sembra che l’applicazione del brand di Cupertino stia puntando su altro per guadagnarsi ascoltatori. Dopo l’annuncio della cessata attività dell’Apple Music Festival dopo 10 anni di onorato servizio, ora si parla si sponsorship a tour e partnership dirette con artisti, come Taylor Swift e Drake.
- Tidal – La piattaforma lanciata da Jay-Z si caratterizza per l’alta qualità dello streaming audio. La sua strategia, non molto chiara fino ad ora, è stata quella di garantire esclusive ed accessi anticipati a contenuti di artisti come Beyoncé e Kanye West, ma la mancanza di funzionalità non ha accelerato la crescita. La piattaforma dovrebbe contare (e dico dovrebbe per questo motivo) 3 milioni di utenti.
- Youtube – Con oltre 1,5 miliardi di utenti attivi ogni mese che raggiungono visualizzazioni stratosferiche di video musicali, Youtube ha lanciato Youtube Music nel 2015. L’applicazione è stata criticata per la frequente interruzione da parte di pubblicità, che risultano troppo invadenti.
- Groove – Non c’è molto da dire sull’applicazione di Microsoft, che ha appena deciso di terminare l’attività e passare a Spotify.
- SoundCloud – Posizionato in un’area grigia della legalità, la piattaforma è famosa per ospitare un gran nuovo di remix non ufficiali e infinity DJ set pubblicati autonomamente dagli utenti. Su SoundCloud manca la musica popolare e mainstream e la piattaforma sembra anche un po’ confusa. Ma con la recente novità di Spotify e Apple Music, che hanno chiuso un accorso con Dubset per accogliere sulle rispettive piattaforme delle tracce non ufficiali, il futuro di SoundCloud è tanto grigio quanto la sua legalità.
Spotify rimane il player principale nell’utilizzo dei dati di streaming e non sembra voler cedere la posizione di leader: la società, infatti, continua ad investire, attraverso l’acquisizione di compagnie come The Echo Nest, Sonalytic, MightyTV e Niland, per essere in grado di implementare sempre più soluzioni che personalizzino l’esperienza dell’utente.
E con 140 milioni di utenti attivi a fornire dati, direi che non ci resta che aspettare la prossima playlist.