THANK GOD WE ARE SOCIAL #389
La Cristinona nazionale è piacevolmente sorpresa dalle tante richieste per l’album bis e commenta: “Quando un album di sigle per bambini vende così tanto, una domanda ce la dovremmo fare”.
E noi, cara Cristina, queste domande, ce le facciamo.
- Cosa ci sprigiona questo entusiasmo per il passato?
- Avevamo davvero bisogno di ascoltare Patty Pravo che ricanta i Puffi?
- Stiamo diventando tutti vecchi, rimbambiti e nostalgici?
La risposta, almeno all’ultima, è: non per forza. La Nowstalgia, il passato che diventa presente, è un trend consolidato. Sempre più persone cercano ispirazione e conforto dai tempi che furono.
L’uso della nostalgia non è nuovo in comunicazione. Tra alcuni esempi lo spot del superbowl della celebre campagna di Snickers “You’re not You When Your Hungry” dove i fan della sitcom degli anni ‘70 “The Brady Bunch” (La Famiglia Brady) hanno potuto vedere Danny Trejo ricoprire il ruolo di Marcia Brady con un abile montaggio con i video originali degli anni ‘70 e un pizzico di magia digitale.
https://www.youtube.com/watch?v=3UO2A2p-19A
Honda scatenò il potere della nostalgia per spiccare tra tutti gli spot di Natale 2014. Nella campagna “Happy Honda Days” alcuni personaggi del passato, come per esempio “Skeletor”, il cattivo di He-Man, ricordano agli spettatori la gioia che hanno provato nel ricevere il primo regalo di Natale, facendo leva sul bambino anni ‘80 che è in loro.
https://www.youtube.com/watch?v=u7VxQUxg0Ec
La nostalgia degli anni ‘80 è stato anche il segreto della compagnia di volo Delta per tenere l’attenzione dei suoi passeggeri alta sul video sulla sicurezza in volo. Con special guest star come Alf, Teddy Ruxpin e diverse pettinature cotonate, lo ha trasformato in un contenuto da guardare fino alla fine con attenzione, anche parlando di un tema noioso come le norme di sicurezza.
Anche Spotify ha scatenato la magia della nostalgia con la colonna sonora di The Never Endig Story e ha dato vita a una mitica reunion tra un cresciuto Atreyu (interpretato dall’attore originale Noah Hathawayreturns, ora 30 anni più vecchio) e il meraviglioso Falkor (con la voce originale di Alan Oppenheimer).
Sempre più brand sperimentano con il Nostalgia Marketing, utilizzando il sentimento positivo legato alle decadi passate e trasformandolo in uno strumento di comunicazione attuale. Un interessante sviluppo è, però, il fatto che questo ritorno al passato fa leva non solo su chi lo ha vissuto direttamente, ma anche su chi, all’epoca, non era nemmeno nato.
Il vecchio è diventato il nuovo per le nuove generazioni che trovano conforto in un periodo (che non hanno mai visto) ma che fa percepire loro che forse il mondo prima non era così pazzo. Forse più semplice, e quindi bello. I giovani desiderano creare una connessione significativa con quel passato, anche e soprattutto attraverso oggetti che a quello si ispirano.
Attenzione amici, non parliamo di “vintage”. Si tratta sì di prodotti che sono fedeli repliche del passato, ma nuovi di pacca.
Pensate per esempio al ritorno delle sneaker iconiche che diventano, a tutto diritto, nuovi prodotti per una nuova audience: adidas Superstar, Stan Smith, Reebok Pum, Nike Air e Air Jordan. E proprio da oggi sono disponibili in Italia delle Nike molto speciali create per lanciare un altro nuovo prodotto che viene dal passato: la PlayStation Classic, che uscirà tra due giorni, il 3 dicembre. Le sneakers si ispirano al modello della mitica consolle del 1994 che arriva comunque dopo l’uscita della mini Nintendo Classic e del Commondore 64. Proprio la C64 ha riportato alla ribalta la Retro Games Ltd. una semisconosciuta azienda inglese che ha cercato fondi su IndieGoGo nel 2016 per rilanciarla. Dopo aver raccolto più di 100 mila dollari grazie ad entusiasti fan che non aspettavano altro, quest’anno la C64 è disponibile in tutto il mondo per la gioia dei nowstalgici giocatori.
Sempre dalle persone del resto è partito il fenomeno social nostrano del ritorno del mitico Winner Taco con dei numeri da capogiro: 20.000 commenti, 11.500 condivisioni e 43.000 like su Facebook con 1.500.000 di utenti raggiunti in soli 5 giorni. Un’operazione commerciale che partiva dall’esplicita richiesta di una pagina Facebook, la mitica “Ridateci il Winner Taco”.
Ma l’amore per il passato non si ferma solo alla creazione di nuovi prodotti: è addirittura in grado di riportare in vita mercati che si pensavano superati o divenuti di nicchia, come quello dei vinili. Nuove fabbriche di LP aprono in tutto il mondo (come la Vinil Brasil a San Paulo). Hanno battuto i CD e sono secondi solo al download, raccattando nuovi fan anche tra i nativi digitali. Nel 2017 italiani hanno speso 6 milioni di euro in più per portarsi a casa dischi nel vecchio formato. E a livello mondiale i vinili nel 2017 sono valsi 640 milioni di dollari circa. Questo ci fa capire come, in un mondo sempre più digitale, i beni materiali relativi al lato artistico attraggono in termini di cura e edizioni limitate.
Ma non sono solo i prodotti e i mercati che ritornano dal passato, tornano anche le buone, vecchie abitudini di un tempo. C’è infatti una ricerca da parte dei brand nel rispolverare e celebrare l’esperienza fisica del passato. Come nel caso di Mcdonald, che è tornata a servire ai tavoli, esattamente come alle origini dei primi fast food.
Ma andiamo a tirare le somme con la nostra nowstalgica calcolatrice analogica.
Le potenzialità del nostalgia marketing stanno aumentando arrivando a giustificare la nascita di nuovi prodotti (con una grande opportunità per i marchi dormienti), la creazione di nuovi mercati e la ricerca di nuove esperienze che creino un gancio emotivo e ci facciano “provare qualcosa”.
Un trend di lungo periodo, fatto per restare e che, più che un ritorno al passato, sembra puntare a un ritorno… al futuro. Grande Giove.