Ciao amici del weekend, se non siete già sul divano con una meravigliosa tazza di cereali vi consiglio di prendere posto e godervi questo tenerissimo TGWAS, oggi si parla di gentilezza!



Abbiate fiducia, non parleremo dei sorrisoni che fate alle zie a Natale di fronte al solito paio di guanti, ma di una giornata dedicata a chi abbiamo intorno, che siano amici o sconosciuti.

Ma andiamo con ordine.

Il 17 febbraio è stato il Random Acts of Kindness Day, la giornata internazionale degli atti spontanei e casuali di gentilezza. Se non ve ne siete mai accorti (malissimo), sappiate che è stata istituita nel 1995 dalla Random Acts of Kindness Foundation, una non-profit che ha scelto di dedicarsi alla diffusione della gentilezza nelle scuole, nelle comunità e nelle case. L’intento della fondazione è arrivare al cuore delle persone, cambiando il modo in cui ognuno di noi vede e vive i rapporti sociali e, più in generale, il mondo.



Il Random Acts of Kindness Day nasce con il presupposto di scardinare l’egoismo tipico di un’epoca e, partendo da un piccolo gesto, abituare e abituarsi a una nuova dinamica fondata sulla cura dell’altro, al motto di #KindnessStartsWithOne.

Molte le Kindness ideas sui canali social della fondazione, per un’ondata di gentilezza che nasce dal web e riesce ad arrivare nella quotidianità offline di ognuno.



Sicuramente vi starete chiedendo quanto possa essere davvero interessante per le persone (e per i brand). Ecco qualche dato.

Solo il 17 febbraio, nel mondo il Random Acts of Kindness Day è stato menzionato 66 K volte: il popolo del web ha scelto di condividere i propri gesti di casuale gentilezza pubblicando post, foto o video e di dare visibilità ai gesti di altre persone semplicemente ricondividendone i contenuti. Anche diverse organizzazioni hanno partecipato, contribuendo a dare alla giornata un’impronta variegata, che su Twitter ha totalizzato una reach di 231M.

 

 

L’idea di diffondere la gentilezza non è una sola questione di galateo o buone maniere: lo stesso research team di Facebook ha ammesso che quando le persone impiegano del tempo leggendo o scorrendo dei contenuti in modo passivo riportano una sensazione spiacevole, un abbassamento del tono dell’umore. Alcuni utenti stanno abbandonando le piattaforme social (il 34% degli utenti tra i 18 e i 24 anni ha smesso di usare del tutto una o più piattaforme, mentre il 64% ha deciso di interromperne l’uso temporaneamente) e, secondo una ricerca di Origin, le cause che concorrono alla decisione sono la troppa negatività presente e l’effetto negativo sull’autostima.

Al contrario, un ambiente più kind risulta in grado di stimolare un aumento di ossitocina, l’ormone dell’amore per eccellenza.

Quella cosina che ci fa sentire così, pen intenderci.



via GIPHY

E non finisce qui: i benefici della gentilezza sono molti, dalla riduzione del livello di stress all’aumento di serotonina. Da uno studio dell’Harvard Business School sulla felicità in 138 paesi, l’essere altruista e gentile verso il prossimo emerge come uno dei fattori in grado di stimolare la felicità.

 



 

Le piattaforme l’hanno notato e hanno iniziato a muoversi verso un modello più sano e sostenibile attraverso campagne, iniziative e team ad hoc.

Instagram – Wellbeing programs

Diffondere la gentilezza all’interno della community è stato il primo obiettivo della divisione Wellbeing di Instagram: nato ad aprile 2018, il team dedicato alla creazione di un ambiente sicuro e sereno per i propri utenti ha dato vita a diversi programmi per stimolare le conversazioni positive, ridurre il bullismo e creare legami più forti fra gli utenti.

Questa l’impronta della campagna #KindComments,
“a movement to spread kindness both on and off Instagram. The campaign captures a special moment of love, support, or visibility as people read aloud inspiring Instagram comments that others have left on their account”



Facebook – Online Wellbeing Portal

Anche Facebook ha deciso di impegnarsi per aumentare il benessere dei propri utenti, muovendosi su due binari paralleli: la risoluzione dei conflitti e il supporto alle persone in difficoltà. Attraverso il suo portale dedicato al benessere online, Facebook si pone come figura mediatrice all’interno delle community, chiedendo alle persone di segnalare i contenuti che le fanno sentire a disagio, e come punto di snodo in grado di mettere in contatto le persone che stanno passando un periodo difficile con esperti che possano aiutarle.



Google Digital Wellbeing app

Per tutelare il benessere dei propri utenti Google ha invece puntato su un’app in grado di fornirci una panoramica delle nostre abitudini digitali, in modo da darci l’occasione di monitorare il tempo speso sulle piattaforme e disconnetterci al momento giusto. L’obiettivo è migliorare in generale il rapporto con la tecnologia, nell’ottica di aiutare le persone a ottenere un maggiore balance fra la vita online e offline evitando gli effetti negativi dati da un prolungato consumo di contenuti multimediali.



YouTube – Take a break feature

Parte del macrocosmo Google, anche YouTube dedica un’attenzione particolare al benessere degli utenti attraverso Take a break, una feature pensata appositamente per l’uso da mobile che permette di impostare dei reminder a tempo per disconnetterci dall’app e che restituisce una panoramica del tempo trascorso guardando video, nell’ottica di stimolare un consumo più consapevole dei contenuti della piattaforma.



E voi, avete partecipato al Random Acts of Kindness Day?

Nel dubbio, per recuperare, eccovi degli ottimi suggerimenti per diffondere un po’ di gentilezza a marzo!



Dal TGWAS è tutto, alla prossima settimana.