THANK GOD WE ARE SOCIAL #414

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elena.italia

Questo sabato parliamo di Brand Activism.

In una società divisa da opinioni sempre più polarizzate potrebbe sembrare più sicuro per un Brand restare marginale rispetto a tematiche di natura politica, sociale, o ambientale.

D’altra parte, restare in un angolo nel lungo termine potrebbe non rivelarsi una scelta vincente, perché?

Il 75% dei Millennials ha dichiarato che opterebbe in fase di acquisto per una marca impegnata politicamente e socialmente. Il 64% afferma che non lavorerebbe per un’azienda che non abbia un forte commitment in abito CSR.

Preferiscono acquistare i prodotti delle aziende di cui condividono gli ideali e sono pronti ad abbandonare i brand che non prendono una posizione chiara su problemi rilevanti o che hanno comportamenti poco etici.

FONTE: Cone Communications Millennial Employee Engagement Study 

Interessante è anche il punto di vista della GenZ. La gran parte dei ragazzi intervistati sostiene i valori di libertà e uguaglianza. Il 63 % è favorevole ai matrimoni same sex. L’89% dei giovani nei venti paesi in cui è stata condotta la ricerca è per la parità dei diritti tra uomini e donne e uguali diritti per le persone transessuali (74%) – in certi casi andando persino contro le leggi o le norme dei propri paesi. Due terzi dei giovani ritengono che l’aborto sicuro debba essere legale.

FONTE: ricerca di Populus, per la Varkey Foundation

Forti del potere dei social media e sempre più informati sulle questioni politiche e sociali, le persone tendono a esprimersi in maniera sempre più forte riguardo a temi importanti e chiedono ai Brand di fare lo stesso.

In questo scenario, i Social Media sono senza dubbio uno dei punti di contatto privilegiati per creare un dialogo di questo tipo, ma non il solo.

The Body Shop ha lavorato per 18 mesi alla ridefinizione di un nuovo Brand Purpose incentrato sull’attivismo e la Gender Equality, trasformando i suoi Store in un ‘Activism Hub’.

Una parte centrale di questo processo riguarda il coinvolgimento e il training dello staff a supportare progetti di attivismo locali e l’organizzazione di workshop basati su temi contemporanei all’interno suoi punti vendita.

Il 17 maggio Ikea ha celebrato la Giornata Internazionale contro l’omofobia, bifobia, transfobia e l’intersessofobia, con la campagna #FateloACasaVostra.

Il nome della campagna fa riferimento a un’espressione dispregiativa andandola a trasformare in un inno alla libertà di esprimere il proprio amore liberamente dentro e fuori le mura domestiche.

La campagna – coerente con i valori di equality, diversity e inclusion che fanno parte del DNA del brand – ha raccolto un grande successo da parte della community.

Il Brand Activism tuttavia può generare un backlash se non rispecchia alcuni elementi essenziali: chiarezza del messaggio, coerenza con i valori del brand e autenticità – è necessario il messaggio sia sostanziato da azioni concrete.

La mancanza di una presa di posizione può essere interpretata disinteresse verso le cause sociali o mancanza di trasparenza. Sarebbe quindi bene per un brand trovare il proprio ruolo in questo scenario: identificando i propri valori ed esprimendosi in favore di cause che li rispecchiano.