THANK GOD WE ARE SOCIAL #417
Se ieri avete notato che qualche vostro amico appassionato di basket era particolarmente stanco, probabilmente è stato perché ha passato una notte insonne per guardare la diretta di gara 6 delle NBA finals, che ha visto i Toronto Raptors vincitori sui Golden State Warriors.
Dopo un campionato da 82 partite (in media una partita ogni 2-3 giorni) si passa ai playoffs, dove per vincere il titolo NBA le prime 16 squadre della lega si affrontano al meglio di 7 scontri diretti per ogni accoppiamento.
Alcune premesse avrebbero fatto presagire che quelle di quest’anno sarebbero state delle finals sportivamente mediocri e mediaticamente ancora meno interessanti; quasi un copione già scritto: Golden State, campione in carica da due anni consecutivi, batte Toronto, sfavorita e per la prima volta alle edizioni finali del torneo.
Questo infatti è stati il primo anno senza Lebron James, simbolo della lega che non mancava dal 2005, ma anche l’anno senza nessuno dei primi 3 candidati al trofeo del Most Valuable Player.
L’attenzione non è sicuramente calata però in Canada, dove Gara 5 ha raggiunto più di 13 Milioni di Spettatori, diventando il programma televisivo più visto di quest’anno, sorpassando anche gli spettatori del Superbowl.
Fonte: ca.nba.com
Anche in Italia l’attenzione per le finals, e per l’NBA in generale, è in crescita; in termini di mentions nel periodo delle finali lo stivale si posiziona al quarto posto con il 2% di share, in coda solo a USA, Canada e UK.
Fonte: sysomos map
Il punto è che quelle del 2019 non sono state finals normali, né tantomeno banali.
Se fossero state delle finals normali staremmo parlando della scalata dei Raptors da squadra neanche tra le favorite, a campione NBA. Staremmo aprendo una discussione sugli infortuni di Kevin Durant e Klay Thompson che hanno senza dubbio pregiudicato il percorso dei Warriors. Sicuramente il focus della conversazione sarebbe sulle giocate spettacolari dei due team che hanno regalato emozioni come non succedeva da un paio di anni.
Le finals di quest’anno non sono state normali perché la conversazione sui social è stata pervasiva su diversi livelli.
Sport fruition
Per la prima volta le finals sono state trasmesse con livestreaming su Facebook, Twitter e Youtube. Anche se il servizio è stato limitato solo in India, è in linea con uno dei trend del momento. I video live infatti stanno creando sempre più momenti di partecipazione di massa e conseguente conversazione su social. Parliamo di questo Right Now Crowd trend in modo più approfondito all’interno del nostro report Think Forward.
La fruizione di contenuti esclusivi passa dalle properties social delle squadre, che informano le proprie community con contenuti real time e vicini alle loro aspettative.
Per il post-partita di gara 6 i giocatori dei Raptors hanno fatto un takeover del canale IG della squadra mostrando i festeggiamenti all’interno dello spogliatoio.
Sempre su Instagram i Golden State Warriors invece hanno pubblicato un post dove ringraziano i propri tifosi per averli seguiti durante tutto il percorso di quest’anno.
Sidecourt Experience
Ciò che è successo a bordo campo è diventato oggetto di accese discussioni anche al di fuori dell’arena sportiva.
Il rapper Drake, che dal 2013 è ambasciatore ufficiale dei Raptors nonché collaboratore (a marzo è stato inaugurato il centro atletico della squadra in collaborazione con OVO, il marchio della sua casa discografica), ha provocato i giocatori della squadra avversaria dalla sua postazione con quello che nel gergo cestistico si chiama trash talk, creando reazioni sui social, meme e conversazione online.
La NBA sta testando diverse tecnologie con dei primi esperimenti che permettono di vedere in tempo reale percentuali e statistiche di ogni giocatore in campo, così come l’implementazione di emoji all’interno delle azioni di gioco.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Tifoseria
Il coinvolgimento dei tifosi offline è stato decisamente amplificato.
I tifosi dei Toronto raptors hanno creato un tifo senza precedenti che è stato testimoniato attraverso un video che mostra tutti i fan in giro per le piazze Canadesi.
I Warriors ringraziano i propri tifosi per l’ultima partita alla Oracle Arena di Oakland, storico stadio che verrà sostituito da una struttura più vicina a San Francisco.
Brand
Anche i brand sono sempre più propensi a creare contenuti che siano rilevanti per i propri consumatori sulle piattaforme che questi usano di più. Non solo, prendere una posizione netta che rifletta i valori e l’identità del brand, alla lunga premia, come è possibile approfondire in un’altro trend: Social Standing, sempre nel nostro report Think Forward.
Parlando dell’infortunio di Kevin Durant in Gara 5 delle Finals, non si è fatta attendere infatti la risposta di Nike, signature brand dell’atleta, che ha deciso di omaggiare la mentalità con la quale il giocatore decide di scendere sempre in campo, che caratterizza fortemente anche il brand.
New Balance invece ha celebrato Kawhi Leonard, l’MVP delle finals, con un post su Instagram e con il drop di alcune t-shirt che riprendono delle citazioni dette dal giocatore stesso.
Giocatori
I momenti più nascosti e intimi dei giocatori non sono più un segreto. Steph Curry, dopo la sconfitta videochiama Drake per fargli i complimenti sulle finali appena vinte, il tutto ripreso esclusivamente dal canale Twitter di CloseUp360.
Prima di un’intervista post-partita, i giocatori simbolo dei raptors vengono immortalati mostrando il loro lato più scherzoso mai intravisto prima, così come testimoniato da Slamonline su Instagram.
Anche quest’anno lo spettacolo NBA è concluso. Aspettiamo Ottobre per l’inizio di una nuova stagione! ???