LE INIZIATIVE SOCIAL PER LA NATIONAL EATING DISORDERS AWARENESS WEEK – #MERCOLEDÌSOCIAL
Bentornati a un nuovo #mercoledìsocial, la rubrica che fa il punto sulle news della settimana. Alcune tra le più importanti piattaforme social annunciano svariate iniziative a sostegno della “National Eating Disorders Awareness Week”. Il tutto mentre Spotify e YouTube sfornano nuove feature e Twitter fa concorrenza a Clubhouse con “Spaces”. LinkedIn lancia nuove feature e un Marketplace, dove aziende e freelancer possono scegliersi e pagarsi direttamente in-platform. Infine, Facebook ripristina la condivisione di notizie in Australia e Google revoca il divieto di pubblicità politica in USA.
Instagram, TikTok e Pinterest sostengono la “National Eating Disorders Awareness Week”
In occasione della National Eating Disorders Awareness Week (22-28 febbraio 2021), alcune tra le più importanti piattaforme social hanno lanciato una serie di iniziative, con l’intento di sensibilizzare le persone a supportare coloro che soffrono di disturbi alimentari.
Instagram ha aggiunto un nuovo set di risorse, che verranno visualizzate nelle ricerche relative a disturbi alimentari o insoddisfazione corporea.
Quando un utente cerca un hashtag o un argomento correlato a disturbi alimentari, Instagram mostrerà un prompt che permette agli utenti di consultare guide di esperti e mettersi in contatto telefonico con i consulenti della National Eating Disorders Association direttamente tramite DM.
Oltre a questo, Instagram veicolerà per tutta la settimana Reels di influencer che promuovono la body inclusivity. Continuerà altresì a bannare i contenuti che incitano all’autolesionismo, o che possano essere lesivi per persone con disturbi alimentari.
In modo simile a quanto fatto da Instagram, TikTok annuncia che l’app mostrerà i consigli degli esperti su come affrontare i disturbi alimentari, e fornirà un contatto telefonico diretto con NEDA per gli utenti che cercano parole come “Proana” — abbreviazione di “pro-anoressia” — o “disturbo alimentare”.
Per tutta la settimana la community di TikTokers potrà partecipare a conversazioni legate al cibo, all’esercizio fisico e all’immagine del corpo; oppure trovare spunti su come sfidare i pregiudizi sistemici della società. Il tutto utilizzando l’hashtag #NEDAwareness.
TikTok sta inoltre introducendo dei permanent public service announcements (PSAs), che insisteranno su hashtag come #WhatIeatInADay, #EmotionalEatingTips #BingeRecovery con l’intento di fornire assistenza e supporto alle persone che soffrono di disturbi alimentari. Il tutto in stretta collaborazione con NEDA.
Il tutto, con la promessa di “migliorare l’identificazione dei contenuti dannosi in modo da rimuoverli rapidamente, e sviluppare modi creativi per difendere la nostra comunità”.
Anche Pinterest sta collaborando con la National Eating Disorders Association: lancerà una serie di Story Pins interattive, che incoraggeranno gli utenti a condividere le proprie esperienze, fornendo anche approfondimenti educativi.
Pinterest sta inoltre donando crediti pubblicitari, per incentivare le persone a sintonizzarsi sugli eventi della #NEDAwareness Week.
Fonte: Social Media Today; The Verge; TikTok Newsroom; Pinterest Newsroom
I nuovi orizzonti progettuali di Spotify
Spotify ha annunciato in un evento live in onda pochi giorni fa una serie di nuovi strumenti e risorse per i creator, espansioni in nuovi Paesi e nuovi podcast.
Tra le novità troviamo l’extension di Marquee – uno strumento che consente agli artisti e ai loro team di promuovere le loro nuove uscite, attraverso consigli sponsorizzati a schermo intero – che ora sarà disponibile come esperienza di acquisto self-service per gli artisti, consentendo ai loro team di prenotare campagne in qualsiasi momento.
A seguire, il lancio di una versione beta di Discovery Mode – uno strumento di sviluppo del pubblico – che consente ai team di artisti di selezionare la musica a cui vogliono dare la priorità per la scoperta. Durante il test, questa funzione ha aiutato le etichette a ottenere pagamenti di royalty più elevati, attraverso la scoperta ampliata.
Insieme alla notizia dell’espansione globale di Spotify in 85 nuovi mercati, anche la dashboard di Spotify for Artists si arricchirà di ulteriori 25 lingue.
Infine Anchor: la piattaforma acquisita due anni fa da Spotify utilizzerà la sua tecnologia per convertire i post redatti su WordPress in podcast.
Per rendere questi podcast più interattivi, Spotify sta sviluppando un’opzione che consenta ai creator di ospitare sondaggi e sessioni di Q&A.
Fonte: TechCrunch; The Next Web; Spotify Newsroom
Facebook ripristina la condivisione di notizie in Australia, dopo che il governo ha modificato la proposta di legge
Facebook ha accettato di ripristinare le pagine degli editor australiani sulla sua piattaforma, dopo che il governo australiano ha aggiunto alcuni nuovi emendamenti al Codice di contrattazione sui Media Partner, presentato la settimana scorsa. Ciò sostanzialmente darà a Facebook più tempo per negoziare accordi separati con gli editori.
Questa notizia merita una digressione cronologica, precisamente a mercoledì scorso. Giorno in cui il social network di Mark Zuckerberg ha drasticamente vietato a tutti gli utenti e gli editor australiani di pubblicare o visualizzare link di notizie – finanche pagine governative, istituzioni artistiche, autorità sanitarie – poiché le nuove leggi australiane richiedevano che importanti aziende tecnologiche, come Facebook, pagassero gli editori locali per i contenuti pubblicati sulle loro piattaforme proprietarie.
Ora gli scenari sono cambiati, e grazie ai quattro nuovi emendamenti, Facebook ha affermato che nei prossimi giorni ripristinerà i link e i newsfeed sulla piattaforma. È bastato, come sostiene William Easton, amministratore delegato di Facebook Australia e Nuova Zelanda, che a Facebook fosse riconosciuto:
…un contributo significativo alla sostenibilità dell’industria dell’informazione australiana attraverso il raggiungimento di accordi commerciali con le aziende Media.
Ciò consentirà a Facebook di stabilire accordi di pagamento separati con i singoli editori, similmente a quanto fatto da Google per il suo prodotto News Showcase, entro due mesi pena il ricorso all’arbitrato.
Resta ancora poco chiaro quanto Facebook dovrà pagare o con quanti gruppi di media locali dovrà interagire.
Fonte: Social Media Today; TechCrunch; The Next Web
Facebook arricchisce il suo Climate Science Information Center
Il Climate Science Information Center di Facebook mette in contatto le persone attraverso notizie scientifiche e informazioni reperite dalle principali organizzazioni mondiali sul cambiamento climatico.
Per rendere ancor più credibile questo suo hub scientifico, Facebook sta introducendo nuove funzionalità.
Per sfatare le mistificazioni ambientali – soprattutto quelle emerse durante le elezioni statunitensi – con fatti attuali e specifici, Facebook ha coinvolto esperti di comunicazione climatica, come quelli della George Mason University, del Yale Program on Climate Change Communication e dell’Università di Cambridge.
Un’altra soluzione per ridurre la diffusione di false informazioni sugli impatti climatici arriva dai nuovi alert, che si attivanodurante l’interazione con parole all’interno del post o del titolo di un articolo. Si presentano sotto forma di pop-up e offrono agli utenti informazioni credibili presenti nel Climate Science Center.
Oltre a ciò, Facebook indirizzerà gli utenti al Programma Ambientale delle Nazioni Unite quando cercano informazioni sui cambiamenti climatici nelle regioni in cui il Climate Science Information Center non è disponibile.
Facebook afferma che sta migliorando i suoi sforzi per garantire che i post relativi al clima siano verificati, e l’ampliamento del Climate Science Center è mossa che va in questa direzione.
Fonte: Social Media Today; TechCrunch; Facebook Newsroom; The Next Web; Social Media Today; Facebook Newsroom
LinkedIn sta sviluppando un nuovo Marketplace utile sia per le aziende che per i freelancer
LinkedIn sta sviluppando un nuovo servizio chiamato Marketplace per consentire ai suoi 740 milioni di utenti di trovare e prenotare i liberi professionisti presenti sulla piattaforma.
Il processo includerebbe anche lo sviluppo di un portafoglio digitale, che faciliterebbe i pagamenti direttamente on-platform.
Un passo in avanti rispetto all’attuale strumento ProFinder, che consente comunque di cercare freelance per argomento e connettersi a loro per progetti comuni da sviluppare.
Questo nuovo servizio potrebbe incrementare in modo significativo l’utilità di LinkedIn a livello aziendale e incorporarlo ulteriormente come piattaforma chiave per le operazioni delle risorse umane. Soprattutto se verrà associato alle LinkedIn Skills Assessment lanciate nel 2019.
LinkedIn sta inoltre aggiungendo alcuni nuovi strumenti per le pagine aziendali, tra cui suggerimenti sui contenuti e opzioni di raccolta contatti. Ciò facilita la promozione organica per i brand sulla piattaforma, assicurando anche una maggiore connessione con i propri dipendenti.
Come spiegato da LinkedIn infatti:
Gli amministratori delle pagine aziendali possono ora curare i contenuti organici tramite il nuovo strumento “Consiglia” e suggerire articoli di tendenza per i dipendenti da ricondividere tramite il pulsante “Suggerimenti sui contenuti”.
Abbiamo aggiunto anche una nuova funzione di Analytics, che consente di misurare la copertura e l’impatto generato dai dipendenti.”
LinkedIn ha anche annunciato una nuova feature per le pagine prodotto, che ha presentato per la prima volta a dicembre.
Questo si legge tra le note del loro annuncio:
Siamo entusiasti di portare i moduli per l’acquisizione di contatti direttamente nelle pagina prodotto gratuitamente. I moduli per l’acquisizione di contatti consentono di indirizzare più lead altamente profilati attraverso moduli in-app pre-compilati.
Infine, LinkedIn ha annunciato ufficialmente che tutte le pagine aziendali avranno la possibilità di pubblicare le stories, con l’aggiunta dello swipe-up e del pulsante Segui invece di Connetti, disponibile anche per i singoli membri che hanno almeno 5.000 collegamenti o follower.
Fonte: Social Media Today, Social Media Today; LinkedIn Business
Twitter migliora “Spaces” per far concorrenza a Clubhouse
Mentre Clubhouse continua a guadagnare terreno, Twitter sta lavorando per evolversi rapidamente e aggiornare la propria versione di Twitter Spaces.
La piattaforma ha di recente presentato in anteprima una serie di miglioramenti per l’interfaccia utente di Spaces, tra cui una nuova visualizzazione contemporanea di tutti gli oratori e gli ascoltatori in una sola “stanza” e indicatori più evidenti per altoparlanti e host all’interno di uno stesso “Spazio”. Viene assegnato un nuovo colore all’anello delle storie, che indica quando un utente che si segue sta parlando o sta ospitando uno spazio.
I feedback su Spaces finora sembrano essere in gran parte positivi, con alcuni utenti che hanno persino asserito che questo processo sia già più avanzato di Clubhouse sotto vari aspetti.
Una minaccia più che potenziale anche per una social voice platform come Clubhouse, che sta veleggiando oltre i due milioni di utenti e crescendo esponenzialmente, come vi avevamo raccontato negli scorsi Mercoledì Social.
Attualmente, infatti, Clubhouse è costruito tramite un coinvolgimento esclusivo su invito, che si sta dimostrando d’altronde un punto di forza notevole per l’app: cosa succederà se Twitter aprirà Spaces a un pubblico di 192 milioni attivi quotidianamente?
E non è tutto: Clubhouse sta anche fronteggiando una “crisis” relativa alla sicurezza, a seguito di una significativa violazione dei dati. Alcuni hacker sono infatti riusciti a ottenere l’accesso all’audio di Clubhouse e hanno streammato i dati su piattaforme di terze parti.
Un’ulteriore questione da risolvere rapidamente è rappresentata dalla moderazione dei comportamenti degli utenti all’interno dell’app. Il fatto che il tutto si verifichi in tempo reale rende più difficile censurare e limitare le discussioni.
Insomma, oltre a difendersi dai competitor, Clubhouse dovrà implementare delle misure di sicurezza aggiuntive che proteggano gli utenti e li rassicurino maggiormente.
Fonte: Social Media Today; Social Media Today; The Verge
YouTube introduce una serie di nuove funzionalità, insidiando TikTok e aprendosi allo “shop-in-platform“
YouTube ha confermato che il suo feed “Shorts“, ispirato a TikTok, e la relativa opzione fotocamera, saranno presto estesi anche agli utenti statunitensi, dopo il primo lancio in India risalente allo scorso settembre.
Come spiegato dal Chief Product Officer di YouTube, Neal Mohan:
Al momento, Shorts è disponibile in versione beta solo in India. Ma visto il successo ottenuto dall’inizio di dicembre ad oggi, con il numero di canali indiani che utilizzano Shorts che è più che triplicato e con 3,5 miliardi di visualizzazioni giornaliere per ogni creator di YouTube Shorts, nelle prossime settimane, inizieremo a espandere la beta version anche negli Stati Uniti.
Mohan ha aggiunto alcune anteprime di altri elementi in fase di sviluppo, comprese le nuove funzionalità di acquisto, che aprirebbero nuove opportunità di marketing.
Oltre a questo, imminente è l’aggiunta di capitoli nei video per migliorare la navigazione, una riprogettazione dell’app YouTube VR, opzioni di controllo aggiuntive per YouTube Music e YouTube Kids e un’espansione dei suoi strumenti di monetizzazione per i creator.
Ma l’avanzamento tecnologico di YouTube non si ferma qui. La piattaforma di video-sharing più popolare al mondo ha inoltre introdotto due nuovi grafici su Analytics Studio, che possono fornire più contesto sulle prestazioni di ogni singolo video con metriche comparative.
Grazie a questo nuovo strumento i creator potranno visualizzare fino a 100 video contemporaneamente e ordinare l’elenco per “Prime 24 ore”, “Primi 7 giorni” o “Primi 28 giorni”. Potranno anche confrontare varie metriche, tra cui visualizzazioni, impression e durata di visualizzazione media.
L’ultima novità arriva da alcuni utenti di Reddit, che hanno recentemente notato che l’app Android di YouTube consente ora agli utenti di riprodurre video con risoluzione fino a 4K (2160p60), anche su alcuni telefoni con display a 720p.
Fonte: Social Media Today; Social Media Today; The Next Web
USA: Google revoca il divieto di pubblicità politica dopo l’assedio del Campidoglio
Mentre infuria il dibattito sull’impatto delle piattaforme digitali nel facilitare i movimenti politici, Google ha iniziato a far sapere agli inserzionisti che sta revocando il divieto di pubblicità politica negli Stati Uniti, implementato il mese scorso dopo l’assedio del Campidoglio.
La decisione di Google di ripristinare gli annunci politici – a partire da oggi – non è eccessivamente controversa, né inaspettata. Arriva, però, prima di quella di Facebook, che al momento non ha ancora revocato il divieto.
Fonte: Social Media Today
Appuntamento alla prossima settimana, con un nuovo #mercoledìsocial!