TIKTOK aumenta la durata dei video fino a 30 MINUTI #MERCOLEDìSOCIAL
Bentrovati al #MercoledìSocial, la nostra rubrica settimanale che si occupa di raccontare le ultime novità dal mondo social e digital. Oggi vi parleremo di TikTok, che continua ad aumentare la durata massima dei contenuti testando il limite a 30 minuti.
Sarà poi la volta di BeReal che apre a brand e celebrity puntando a mostrare il loro lato più umano e ordinario.
Parleremo anche di Instagram che testa “Flipside”, una versione privata del proprio profilo ispirata ai “finsta” (ovvero “fake insta”) popolari soprattutto tra gli adolescenti e di X, che permetterà anche ai profili di persone di postare offerte di lavoro.
Racconteremo infine della chiusura di Artifact, l’app di notizie creata da co-founder di Instagram, ad appena un anno dal suo lancio.
ALCUNE PERSONE POSSONO CARICARE TIKTOK DA 30 MINUTI
TikTok sta testando un ulteriore aumento della durata massima dei contenuti sulla piattaforma. Come condiviso da Matt Navarra, alcune persone hanno ora la possibilità di pubblicare TikTok da 30 minuti.
Questo aumento arriva dopo il limite di 3 minuti, introdotto a dicembre 2020 e quello di 10 minuti di marzo 2022.
L’allungamento della durata dei TikTok porta l’app sempre più vicina al territorio di Youtube, fino a ora unico posto su cui fruire di contenuti video più lunghi di 10 minuti.
BEREAL APRE LE PORTE A BRAND E CELEBRITy
Dal 6 febbraio i “RealBrands” e le “RealPeople” arriveranno su BeReal. Si può già richiedere che il proprio profilo venga categorizzato come brand o influencer compilando un form nelle impostazioni, direttamente in app.
Tra i requisiti da soddisfare per ottenere uno dei due status, BeReal chiede che il profilo sia:
- Autentico: deve rappresentare una persona o un’azienda reale;
- Unico: non possono esistere più profili per uno stesso brand o celebrity. Per ora non sono permessi neppure i profili nazionali dei brand che operano in più Paesi;
- Completo: al momento della richiesta il profilo deve avere una bio e una foto profilo;
- Di spicco: ovvero essere una persona o un brand “noto e molto ricercato”.
Se vi state chiedendo come fa la presenza di brand e influencer su BeReal a conciliarsi con la mission di piattaforma di portare autenticità nel mondo social, ecco la risposta di BeReal:
“Crediamo che, dimostrando che le persone e i brand importanti sono in realtà persone proprio come noi – ugualmente noiose e interessanti in momenti diversi – aiutiamo a resettare e migliorare parte della negatività che proviene dalle moderne piattaforme social”.
L’arrivo di brand e influencer in piattaforma apre in prospettiva delle nuove possibilità di monetizzazione, che vanno dalla vendita dello status RealBrand e RealPeople (similmente al “verificato” di altri social) alla creazione di strumenti pubblicitari per le aziende.
Vedremo se effettivamente la piattaforma tornerà a essere rilevante come “ai tempi d’oro”.
INSTAGRAM PROSEGUE I TEST CON “FLIPSIDE”, UNA VERSIONE PRIVATA DEL PROFILO ISPIRATA AI FINSTA
Dopo qualche mese di test, Instagram rende disponibile Flipside a un numero ristretto di persone.
Flipside è una vera e propria versione privata del proprio profilo a cui ha accesso una lista ristretta di follower, similmente agli “amici stretti” delle Storie.
Una volta creato il profilo Flipside, in fase di posting le persone potranno decidere se condividere il contenuto con tutti i propri follower o solo con chi ha accesso al lato oscuro.
Facendo invece “swipe down” sull’icona di un profilo si potrà accedere alla sua Flipside, vedendo solamente i post riservati al pubblico ristretto.
Questa feature di Instagram si basa sul fenomeno dei “finsta” (che sta per “fake insta”), ovvero la tendenza diffusa (in particolare tra gli adolescenti) di avere un secondo profilo Instagram in cui essere anonimi e poter postare quello che si vuole davvero, senza pressioni sociali e solo per un pubblico ristretto.
Questa, però, non è l’unica novità di Instagram pensata per un pubblico più giovane.
Questa settimana si parla, infatti, anche di “Note Prompts”, una feature dedicata alle Note in cui vengono proposti dei suggerimenti creativi.
Per invogliare le persone a utilizzarle sempre di più, Instagram darà degli spunti a chi le apre sotto forma di domanda. Ricordate “A cosa stai pensando?” di Facebook? Ecco.
La feature è ancora in fase di test, ma potremmo vederla presto live per tutti quanti.
X PERMETTE ANCHE AI PROFILI DI PERSONE DI POSTARE OFFERTE DI LAVORO
Linda Yaccarino, CEO di X, ha annunciato che da ora anche i profili personali possono creare offerte di lavoro.
La novità per ora è riservata agli utenti premium statunitensi, ma è probabile che col tempo venga estesa anche alle altre regioni.
Finora su X sono state pubblicate circa 750.000 offerte di lavoro dai profili aziendali. Con questo ampliamento anche ai profili personali, X cerca di attirare a sé il mercato del lavoro sfidando piattaforme già posizionate da tempo in questo ambito: su tutte LinkedIn.
ARTIFACT CHIUDE A UN ANNO DAL LANCIO
L’app di news creata dai co-founder di Instagram Kevin Systrom e Mike Krieger basata sull’AI chiude dopo il lancio a gennaio 2023.
Artifact ha avuto il merito di essere riuscita a costruire in poco tempo una community molto attiva di persone appassionate di tecnologia, digital, AI e non solo.
Come riporta TechCrunch: “Quando si partecipava in una community di Artifact, non sembrava di gridare nel vuoto. Era un’esperienza che nemmeno le app più grandi, come X, riescono sempre a offrire in modo affidabile. Su Artifact, le persone scorrevano i loro feed, leggevano i titoli, socializzavano, seguivano gli altri e segnavano gli articoli da leggere in seguito. Molte di queste attività erano visibili agli altri, facendo sentire viva la community”.
Nonostante questo e le tante feature innovative, l’app faticava a fare crescere il numero dei propri utenti ed è stata proprio questa la ragione per cui i suoi founder hanno deciso di interrompere il progetto:
“Abbiamo costruito qualcosa che piace a un gruppo di persone, ma abbiamo concluso che l’opportunità di mercato non è abbastanza grande da giustificare un investimento continuo in questo modo”.
Chiudiamo questo numero del #MercoledìSocial con una provocazione: oggi le economie di scala richieste per rendere sostenibili i modelli di business dei social network permettono la nascita di nuovi progetti o rappresentano una barriera troppo alta per la competizione e dunque l’innovazione?
Per questa settimana è tutto. Al prossimo mercoledì!