Facebook Open Graph, cos'è? Come si sta evolvendo?

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ottavio.nava

In questi giorni, ne siamo sicuri, sentirete parlare di Facebook soprattutto in relazione alla recente ufficializzazione della sua IPO (offerta pubblica iniziale) per una somma pari a 5 miliardi di dollari. Se non volete farvi scappare la possibilità di comprare i titoli dell’azienda (e abitate negli Stati Uniti) potrete chiederli alla vostra banca con una sigla piuttosto scontata: FB.

(Questa foto, presa direttamente dal profilo di Mark Zukerberg ci racconta come si preparano all’attesa i ragazzi di Facebook)

Un altro dei motivi per cui sentirete parlare di Facebook in questo periodo è indubbiamente il rilascio delle prime applicazioni che sfruttano pienamente il “nuovo Open Graph”. Che cos’è esattamente Open Graph? Come è cambiato?

Open Graph è un protocollo (introdotto nel 2010) che permette di estende l’efficacia del Social Graph a tutto il social web esterno a Facebook, attraverso la condivisione di contenuti, website e applicazioni di terze parti con il proprio network di amici. Recentemente Facebook ha deciso di evolvere Open Graph offrendo la possibilità ad applicazioni e contenuti di terze parti di integrarsi profondamente con l’esperienza di fruizione della piattaforma e personalizzare le azioni che possono essere compiute da chi le utilizza. Non più solo Mi Piace quindi ma Ho letto, Ho mangiato, Ho corso, Ho visto, Ho cucinato, Ho comprato e così via.

Citando testualmente:

Dopo che gli utenti avranno aggiunto la vostra applicazione alle loro Timeline, le azioni specifiche che possono essere svolte grazie all’applicazione potranno essere condivise attraverso Open Graph. Dal momento che le vostre App diventeranno una parte importante del modo in cui gli utenti si esprimono, queste azioni avranno sempre maggiore visibilità nelle Timeline, nel Ticker e nei News Feed. Questo permetterà alle vostre applicazioni di diventare una parte fondamentale dell’esperienza Facebook degli utenti e dei loro amici.

L’interazione delle persone con le vostre applicazioni avverrà quindi seguendo questa logica: Azione (Ho cucinato) e Oggetto (Ricetta).

Cosa significa questo cambiamento da un punto di vista di marketing?

Pensare a lungo termine (oltre alla singola campagna)
Poiché le Timeline App condivideranno in modo automatico una grande quantità di azioni e informazioni, le persone presteranno sempre più attenzione alla condivisione di questi dati e opteranno per applicazioni in grado di offrire un’esperienza rilevante. La nuova dinamica di interazione tra Applicazioni, Timeline, Ticker e News Feed consentirà ai brand di aumentare (quantitativamente) l’esposizione attraverso la conversazione su Facebook. Ma dal momento che le Timeline App sono molto utili nel raccogliere ed interpretare dati se utilizzate in modo continuativo, non saranno lo strumento ideale per progetti tattici di breve periodo e imporranno una progettazione di esperienze in grado di soddisfare esigenze e interessi reali delle persone.

Più attenzione alla privacy
Facebook ha recentemente modificato le regole alla base della richiesta di permessi da parte delle applicazioni, consentendo agli utenti di sapere esattamente il motivo della richiesta di ogni singolo permesso e lasciandoli liberi di decidere con chi condividere le informazioni prodotte. È stato inoltre reso opzionale il permesso di creare eventi per conto dell’utente e postare mentre l’utente è offline, non sarà quindi più possibile vincolare la partecipazione ad un’attività a questi due permessi. Questo cambiamento renderà lo scopo di ogni singola richiesta molto più chiaro ed è plausibile aspettarsi che le persone premieranno con una maggiore propensione alla condivisione le applicazioni più rilevanti, penalizzando molto quelle volte a “carpire informazioni” a puro scopo promozionale.

Progettare esperienze “portatili”
È ragionevole pensare che molte delle migliori Open Graph App verranno sviluppate come integrazioni web o applicazioni mobile, per diverse ragioni. In parte perché le applicazioni che si sviluppano nelle tab sono meno adatte ad un utilizzo ripetuto (ad esempio non sono accessibili da mobile) e le Open Graph App hanno bisogno di questa caratteristica per dare il massimo (Pensate ad un’applicazione per condividere cosa si sta ascoltando o una in grado di misurare le vostre performance di corsa). Aggiungiamoci che tra gli oltre 60 partner che hanno sviluppato applicazioni in anteprima, alcuni hanno utilizzato delle Canvas App ma quasi tutti hanno preferito applicazioni cross piattaforma, accessibili dunque sia da mobile sia da desktop. Diventa quindi fondamentale ragionare in modo agnostico rispetto alla tecnologia e semplicemente offrire la migliore esperienza e renderla fruibile in modo “portatile”.

Considerare le partnership
Potrebbe rivelarsi utile non ragionare solo in termini di creazione di applicazioni in grado di suscitare l’interesse del pubblico ma considerare partnership strategiche, sfruttando applicazioni già esistenti, per generare word of mouth per il proprio brand. Immaginate di essere un noto fastfood e voler premiare i vostri clienti con un contenuto esclusivo (un film gratis?) per ogni menù acquistato, generando passaparola grazie al frictionless sharing, ecco che una partnership con Hulu potrebbe rivelarsi molto interessante. Si dovrà fare quindi sempre più attenzione alla conversazione grazie alla quale aumentare la percezione del brand come facilitatore di un’esperienza.

Cosa aspettarsi dal futuro
Leggendo di queste novità, qualcuno potrebbe pensare ad tentativo di Facebook di dominare l’intera esperienza sociale delle persone online a discapito della nascita di nuove iniziative e invece siamo convinti che accadrà proprio il contrario; se assumiamo infatti che Facebook voglia diventare sempre di più un ecosistema non è difficile immaginare che nasceranno centinaia di nuove piattaforme in grado di sviluppare un’esperienza verticale in modo consistente, facendo leva sul Social Graph di Facebook. Un’esempio: Pinterest.
Nei prossimi giorni torneremo a parlare di questo argomento, nel frattempo fateci sapere se avete già sperimentato il nuovo Open Graph e cosa ne pensate.