MERCOLEDÌ SOCIAL #325

Mercoledì Social
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“Sai che si dice del mercoledì? Che sei a metà strada”, con questa colta citazione (da Glee), iniziamo il Mercoledì Social #325: si parla dell’evoluzione di Snapchat, della Apple Developers Conference, di una – pesante – acquisizione di Microsoft and much more.

Microsoft compra Linkedin per offrire nuovi servizi ai suoi utenti 

Microsoft ha acquisito Linkedin per una cifra che supera i 26 miliardi (!) di dollari. Si tratta di una cifra astronomica, che avrà sicuramente un impatto su entrambe le aziende. Ma perché Microsoft ha deciso di investire una somma del genere? Linkedin è utilizzato per motivi molto specifici, e i suoi utenti, aziende e professionisti, appartengono a una categoria davvero interessante per Microsoft  (si parla di  433 milioni di utenti, di cui 2 milioni iscritti a Linkedin Premium). Microsoft da parte sua può contare su 1.2 miliardi di persone che usano Office, ma non ha controllo sul tipo di connessioni che queste persone hanno tra loro (cosa che invece Linkedin, con il suo social graph ha).

 

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“Questa combinazione rende possibili scenari in grado di migliorare l’esperienza delle persone che usano entrambi i prodotti, ad esempio sarà possibile trovare sul proprio newsfeed contenuti legati a progetti su cui si sta lavorando su Office, o ricevere suggerimenti su connessioni interessanti da quel punto di vista”, commenta Satya Nadella – CEO di Microsoft.

Potete leggere il resto del commento di Nadella qui.

Fonte: Microsoft.com

 

Snapchat offre nuove modalità di sponsorizzazione 

Fino a ieri i brand, su Snapchat, potevano fruire della sezione sponsored solo nell’area Discover: finalmente le cose sono cambiate. Evan Spiegel – CEO di Snapchat – ha annunciato che l’evoluzione della piattaforma consentirà ai brand di inserire i propri contenuti sponsorizzati tra le Storie degli utenti. Il primo test avverrà con alcuni partner scelti (Hollister, P&G, Verizon e Warner Bros), e – assicura Spiegel – non “rovineranno” l’esperienza degli utenti, che è sempre stata dichiarata fondamentale dal CEO stesso: i messaggi sponsorizzati non interromperanno le storie che si stanno guardando, ma saranno presenti solo tra una storia e l’altra, e potranno essere “saltati” se non graditi dall’utente.

Qui trovate un approfondimento sui cambiamenti che ci aspettano nei prossimi mesi.

Fonte: Adweek.com

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L’82% dello sharing via mobile si fa in privato

Secondo il report “The dark side of mobile sharing” di RadiumOne, la maggior parte delle condivisioni di contenuti via mobile avviene attraverso mail o messaggi privati. Risulta infatti che solo il 13% delle condivisioni sono registrate su Facebook e un altro 10% è composto dagli altri social. Il numero delle condivisioni “private” è cresciuto a partire dal 2014, quando registrava il 50% di condivisioni. Questo non significa che le persone non utilizzino più i canali social “pubblici” per condividere contenuti, ma che si tenda sempre più a differenziare il tipo di informazioni a seconda del livello d’intimità che desideriamo attribuire loro. Si tratta di un’enorme opportunità per i brand, che devono sempre più diventare strumento di relazione non solo con le persone, ma anche tra le persone stesse (che poi condivideranno tra loro contenuti prodotti da publisher e brand stessi).

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Fonte: Digiday.com

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Italia, Inghilterra, Paesi Bassi e Norvegia nella top 4 della classifica europea dei social media 

Secondo una ricerca eMarketer, entro il 2019 più della metà della popolazione dell’ovest Europa sarà sui social. Attualmente in Italia, Inghilterra, Paesi Bassi e Norvegia il 69% degli utenti on line è presente sui social contro il 55.7% e il  57.1% di Francia e Germania. A cosa è dovuto questo gap? La ricerca ipotizza sia una conseguenza delle barriere linguistiche e per questioni di privacy.

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Fonte: Emarketer.com

 

Apple Developers Conference: giugno 2016

Tante, tantissime le novità per iOS, OS X, WatchOS e tutte pensate per semplificarsi la vita. Vediamone alcune.

Con WatchOS rispondere ai messaggi sarà ancora più immediato, grazie alla funzione Scribble basterà scrivere le parole sullo schermo, et voilà, il device riconosce la scrittura e completa le parole.

OS X cambia nome e si parlerà, di nuovo, di macOS. 

Dopo iCloud, che conta oggi oltre 10 miliardi di documenti on line, anche il desktop sarà disponibile su altri dispositivi per aver sempre con sé tutto quello di cui si ha bisogno. 

Tra le altre novità, Siri dialoga con le app. Sarà infatti – finalmente! – possibile chiedere a Siri di effettuare una ricerca specifica e di interagire con le informazioni registrate nel device, non solo da iPhone o iPad. Siri arriva anche su Mac e le sue ricerche entrano direttamente nei documenti: basta trascinarle al loro interno.

Multitasking e semplificazione sono al centro della scena, ci voleva proprio!

Fonte: Mashable.com