Italiani: popolo di navigatori, creators e critics.

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gabriele.cucinella

Dante

Ok, prometto di non parlare anche di pizza, spaghetti e mandolino. Ma il titolo di questo post, legato ad uno degli stereotipi del Belpaese, per una volta introduce un primato di cui possiamo andare fieri.

Siamo abituati a sentirci definire (e autodefinirci) arretrati, all’ombra di altri paesi europei sempre all’avanguardia. Ma sui social media possiamo dire la nostra. Anzi, la diciamo già da tempo.

Oltre a vantare un’ audience dei canali social più che notevole (oltre 19 milioni di utenti li frequentano assiduamente), secondo gli ultimi dati di Nielsen noi italiani deteniamo il record mondiale relativo alle ore pro capite/mese trascorse sui social network (quasi 6 ore e 28 minuti, un’ora in più rispetto alla media planetaria).

Ma non è questo il dato più interessante. Quello che ci distingue davvero è l’uso che facciamo di questi canali, che riflette un’inclinazione storica della nostra popolazione. I discendenti di Dante Alighieri non me ne vorranno per la citazione (e per la non casuale immagine in apertura), ma fedeli allo spirito del sommo poeta gli italiani si distinguono sui social media proprio per la predisposizione alla creazione di contenuto, riflettendo una modalità di interazione fortemente attiva. Ovvio, non parliamo di letteratura, nè tantomeno di scienza, ma i Social Technographics di Forrester Research parlano chiaro: l’Italia può vantare le percentuali più alte di fruizione attiva dei social media, in diverse modalità.

Technographics

Il grafico qui sopra mostra un confronto tra Italia e media europea nella classificazione degli utenti dei social media secondo le sei categorie della Social Technographics Ladder, che ne definisce i comportamenti e le tipologie di attività.

Il primo dato lampante è un utilizzo dei canali social particolarmente sviluppato: l’unica voce dove l’Italia fa registrare un dato più basso della media continentale è infatti quella degli Inactives, coloro i quali non sono attivi su questi mezzi.
Ma il dato più interessante, oltre a una percentuale comunque significativa di Joiners e Spectators (rispettivamente coloro i quali entrano a far parte delle community e coloro i quali invece ne fruiscono passivamente i contenuti), è certamente quello legato a Creators e Critics: gli Italiani fanno registrare percentuali nettamente superiori alla media europea nelle categorie che producono e commentano contenuto sui social media, dando un contributo attivo alle conversazioni online.

Insomma, come ho già detto sui social media diciamo decisamente la nostra.
E voi? Numeri alla mano non potete smentirmi, aspetto i vostri commenti!