Tutti i social network in un unico luogo? (Ovvero: Content Curation e Social Inbox Aggregator)

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Uno scambio di link su Twitter, alcune fotografie taggate su Facebook, un video commento su YouTube, una risposta a un messaggio di FriendFeed. È solo un esempio dei canali social che possono essere coinvolti in un singolo scambio comunicativo. Ogni giorno chi partecipa al social web (e in Italia parliamo del 64% della popolazione secondo Forrester: European Technographics® Benchmark Survey, Q2 2009, 25,932) è a contatto con numerosi luoghi digitali: possiamo ipotizzare – Google AdPlanner alla mano – tra le tre e le dieci destinazioni web in media.

Questa situazione crea le condizioni ideali per aggiungere valore all’esperienza di chiunque sia presente sul social web: creare un luogo di riferimento che permetta di ridurre il numero di website visitati ogni giorno per comunicare con il proprio network e contemporaneamente proporre contenuti interessanti dal social web che potrebbero sfuggire all’attenzione dell’utente.

Qualche giorno fa Jeremiah Owyang ha scritto un post molto interessante in proposito, evidenziando la diffusione di “Social Inbox Aggregator”, che permettono di integrare diverse esperienze social in un unico canale.

Per i brand la l’aggregazione di contenuti rilevanti (content curation) per l’utente è una tendenza da tenere in considerazione: non solo come raccolta di tutto ciò che può essere interessante, ma anche come aggiornamenti in un solo luogo da parte del proprio network personale. Oggi l’aggregazione di contenuto sta esplorando frontiere interessanti sia a livello strutturale (creando luoghi digitali di riferimento) che a livello tattico (a supporto di campagne di comunicazione).

I brand possono decidere di fornire all’utente un luogo unico che semplifichi e migliori la sua esperienza, a diversi livelli

Content Curation: how does it build value?

Questo tipo di soluzione svilupperebbe – per le marche che scelgono di adottarla – awareness, goodwill da parte del consumatore e posizionamento del brand. In ultima analisi un luogo unico costruito dalla marca può sviluppare anche una relazione che stimoli la proposta del proprio prodotto in modo naturale e attraverso la conversazione.

Un esempio interessante di “Social Inbox Aggregator” è lo storico FriendFeed, che consente di fruire – in un unico stream – di tutti gli update dal proprio network, ma anche Hootsuite o Google Buzz.

Voi utilizzate già “Social Inbox Aggregator”? Come potrebbero i brand migliorare l’esperienza degli utenti aggregando contenuto dal social web?