L'Italia e i social media [Ricerca]

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Ogni giorno sentiamo dire che i social media sono in crescita e sono canali di comunicazione sempre più utilizzati, anche in Italia. È sempre utile, però, avere un approccio analitico a queste considerazioni, cercando di analizzare i dati che le giustificano.

Per questo ricerche come quella appena rilasciata da TNS sono molto interessanti, soprattutto quando, come in questo caso, consentono di leggere dati specifici per l’Italia. La ricerca in questione, che si basa su cinquantamila interviste in quarantasei paesi si chiama “Digital Life” e analizza i principali cambiamenti nel comportamento online della popolazione mondiale.

Ecco alcuni spunti che abbiamo ricavato, con un focus particolare sull’Italia.

A livello globale, colpisce come i canali più utilizzati siano digitali, a scapito di TV, radio, giornali e riviste.

Ma un dato ancora più significativo è il tempo speso nell’attività di “social networking”: il più alto paragonato a tutte le altre tipologie di interazioni digitali, incluso lo scambio di e-mail e la lettura di news.

La situazione in Italia
Anche a livello locale gli input sono molto interessanti: agli intervistati è stato chiesto quale sia per loro l’attività digitale più importante. Ecco come hanno risposto:

Il social networking è al secondo posto, dopo l’attività di emailing. Questo dato è storico, soprattutto se consideriamo l’importanza dell’email come mezzo di comunicazione professionale, che la classifica di diritto al primo posto. In Italia, il 18% delle persone sostiene che l’attività digitale più importante è il social networking e il dato è ancora più rilevante se confrontato con quello USA: negli Stati Uniti conta “solo” per il 17%.

Quali sono i profili degli italiani sui social media secondo questa analisi?

In breve, il panorama digitale e social web italiano sembra caratterizzato da un alto livello di utilizzo (soprattutto paragonato ad altri paesi avanzati da un punto di vista di comunicazione) e da un approccio segmentato, in cui i più giovani sono generalmente attivi nella creazione, nel commento, nella condivisione e nel networking. Alcuni gruppi di età più avanzata sono focalizzati su un approccio più funzionale. Esiste poi una parte rilevante di popolazione che utilizza i social media come mezzo per esprimersi o per crescere personalmente.

Sembra, insomma, che l’Italia abbia una grande affinità al social web e che – con approcci diversi a seconda degli obiettivi – per i brand sia utile sviluppare coinvolgimento nel consumatore attraverso i canali social, che hanno ormai un impatto profondo nella vita di buona parte italiani.

Cosa pensate di questi risultati? Quali sono le vostre considerazioni sull’Italia? I commenti sono a vostra disposizione.

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