Sponsored Stories: su Facebook, le azioni degli utenti diventano advertising

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In una conversazione, tutto ciò che riguarda direttamente i nostri amici è molto più interessante rispetto a qualsiasi “anonimo” o impersonale.

Facebook lo ha capito e – da oggi – offre ai brand una nuova possibilità: dare visibilità alle azioni della propria community. Finora, i messaggi di advertising proposti nel social network più grande del mondo potevano essere proposti solo direttamente dalle marche. Le nuove “Sponsored Stories” consentono di trasformare in “Facebook Ad” alcune azioni degli utenti: i “like”, i “check-in”, i post e le azioni nelle application.

Facebook Sponsored Stories

La logica è questa (come ha raccontato un Executive di Facebook a Mashable): chi pubblica l’ad decide a quali azioni dare visibilità e queste, quando vengono effettuate dagli utenti diventano un contenuto di advertising. Sarà quindi possibile mostrare: gli status update che menzionano la marca, i check-in nei punti vendita del brand (con i relativi commenti), i like alle page o azioni specifiche nelle applicazioni Facebook (ad esempio un acquisto).

Questa nuova possibilità è stata introdotta oggi per alcune marche (tra cui Coca Cola, Levi’s e Playfish) in forma di test, ma sarà disponibile per tutti dal 25 di gennaio.

Si tratta di un’evoluzione nella direzione del “promoted content”, in cui il ruolo della marca è facilitare conversazioni in modo efficace. Questo modello è già alla base dei Promoted Accounts, Promoted Trends e Promoted Tweets di Twitter.

Per i brand, le opportunità che derivano dalle nuove soluzioni “Promoted” (o – per dirla con Facebook – “Sponsored”) sono molto interessanti: è fondamentale però renderle efficaci, inserendole in una strategia di conversazione, progettata sul target e in linea con gli obiettivi di marketing, comunicazione e business. Questo consente di costruire un dialogo interessante e di evitare di disperdere due delle risorse più scarse: l’attenzione e la fiducia delle persone con cui ci relazioniamo.

Le possibili criticità, come spesso avviene per Facebook, riguardano la privacy: sarà importante dare agli utenti in modo esplicito il controllo riguardo cosa viene “reso visibile” e cosa invece debba rimanere privato.

Cosa pensate di questa novità? È un modo per rendere i messaggi più rilevanti o una possibile minaccia alla privacy?

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