Le decisioni, i social media e i consigli degli amici

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Ogni giorno entriamo in contatto con miliardi di informazioni e segnali. È sempre più importante (e difficile) individuare dei metodi efficienti per filtrare il “segnale” dal “rumore”: per individuare in canali di comunicazione più efficaci e per capire se ciò che leggiamo è vero e affidabile.

Il metodo più efficace per capire se un contenuto è interessante è il più naturale e “social”: le opinioni e i suggerimenti dei nostri amici.

Anche i motori di ricerca lo hanno capito: non è più sufficiente affidarsi a un’analisi del contenuto per capire se può essere interessante per un utente. Un website può essere ottimizzato per i motori di ricerca in modo perfetto, ma essere del tutto irrilevante per un utente specifico. Per questo la battaglia dei motori di ricerca che vede come principali rivali Google e Bing di Microsoft, si gioca oggi a colpi di nuove funzionalità, tutte in direzione “social”. Google ha da poco introdotto il “+1” per permettere agli utenti di segnalare le proprie preferenze tra i risultati.

Come ricorderete, alcuni mesi fa, Google ha introdotto la “social search”, un’evoluzione della ricerca che prende in considerazione il numero di like, di interazioni, di commenti e – in generale – di interazioni social da parte degli amici riguardo i contenuti ricercati. Se queste sono numerose e rilevanti, un contenuto ha più possibilità di essere mostrato in evidenza tra i risultati di ricerca.

Microsoft, intuendo il potenziale dell’elemento “social” ha cercato di spingersi oltre, integrando Facebook in modo profondo tra i risultati della ricerca. Attraverso la Social Search di Bing, annunciata pochi giorni fa, è ora possibile vedere tra i risultati non solo quali siano i più interessanti per i nostri amici, ma anche i likes, i commenti e le reazioni legate a Facebook, integrate automaticamente nella pagina dei risultati.

Microsoft, che da tempo ha un’alleanza strategica con Facebook, ha attivato questo servizio in modo profondo nei propri sistemi e lo comunica come una delle caratteristiche più importanti oggi.

Per le marche diventa sempre più importante essere rilevante non solo per le persone con cui si vuole sviluppare una relazione, ma anche con i relativi amici. È fondamentale – insomma – sviluppare una community, una tribù, un gruppo di persone motivate con cui intraprendere un rapporto continuo e con cui costruire valore. Non è più sufficiente avere un ottimo website ottimizzato per i motori di ricerca.

Bisogna aggiungere che – soprattutto in Italia – Bing offre risultati di ricerca molto diversi da Google e che l’integrazione con Facebook non basta a rendere un motore di ricerca il migliore. Bing cerca di diminuire il gap con Google, anche se Google ha un servizio di ricerca social eccellente, che tiene conto di Facebook, pur non potendo – per accordi tra le aziende – mostrare i commenti e i like in profondità nella pagina di risultati.

Al di là della rivalità tra motori di ricerca e della leadership di Google, è molto interessante vedere come evolva velocemente questo universo e come la ricerca stia diventando sempre più efficace, proprio perché social.

Cosa ne pensate? Avete già provato la social search di Bing? Quali sono le vostre considerazioni sul futuro della ricerca? Come filtrerete il “segnale dal rumore”?