Stiamo sempre meno sul (non-social) web

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Luca Della Dora

Facebook continua a crescere – nonostante la flessione registrata recentemente tra gli utenti US – ed il tempo speso sulla piattaforma ne sottrae, ovviamente, al resto delle attività che si svolgono sul web: il risultato è che, se si esclude Facebook, la fruizione di contenuti sul web in termini di tempo è diminuita del 9% tra Marzo 2010 e Marzo 2011.
Facebook vs Web
Il +45% in fruizione di contenuti video, o il +28% di utilizzo di mobile-device o ancora il fatto che più de 90% degli utenti internet US navighi per più di 4 ore su social network, non aggiunge quindi volume di traffico, ma lo sostituisce con modalità di fruizione differenti: il web “statico” – in cui le relazioni sono tra pagine/contenuti -, sta lasciando il posto a un web dinamico, basato sulle relazioni tra gli individui. Il web connette ora tra loro le persone in luoghi che fino a poco tempo fa non esistevano e che ora sono un’opportunità imperdibile per le aziende – non solo per i più di 2.2 miliardi di dollari in display advertising che andranno investiti in un luogo fino a pochi mesi fa quasi sconosciuto, ma anche – e soprattutto – per le modalità di interazione offerte.

Il social web è quindi un luogo vivo, in continuo movimento ed espansione, un luogo che conosce la nostra identità (perché dichiararla contribuisce a creare valore per noi, che possiamo così sviluppare una rete di conoscenza ed entrare in contatto con contenuti che ci interessano), che ci segue ovunque siamo (perché i dispositivi mobile permettono una fruizione 24/7, a prescindere dal luogo e dal momento), e che ci permette di immergerci in vere e proprie esperienze (perché le aziende hanno capito che la relazione con l’audience ha e crea valore solo se si tramuta in interazione bidirezionale).

È importante comprendere questo cambio di paradigma non tanto per giustificare una sempre più massiccia presenza dei brand su Facebook – e altri canali social – ma per rendersi conto di quando siano sempre più importanti i contenuti offerti alle persone, il modo in cui questi vengono proposti e come ne viene favorita la condivisione: il social web è un luogo così dinamico perché regala un’esperienza diversa, in grado di fornire contenuti rilevanti e più piacevoli, proprio perché in grado di comprendere l’affinità con le persone a cui vengono proposti.

Per i brand è una grande opportunità, perché in fondo è come tenere un discorso ad una conferenza: è meglio parlare a chi è venuto per ascoltare i temi di cui stiamo trattando piuttosto che coinvolgere una platea composta da persone con interessi di ogni tipo – magari anche a qualcuno di loro interesserà quello che ho da dire, ma difficilmente tutti saranno coinvolti. E sta poi allo speaker – o all’azienda, in questo caso – presentarsi in maniera intelligente, in modo da creare una relazione che vada oltre lo scambio unidirezionale.
Cambio-di-prospettiva
Insomma, il web ruota sempre più attorno alle relazioni, come lo studio di comScore riportato poco sopra testimonia, e Facebook si pone sempre più come hub centrale delle conversazioni, occupando gran parte del tempo delle persone che si connettono: cosa ne pensate? Vi aspettavate uno sbilanciamento così forte e un cambiamento così rapido dal “Search Web” al “Social Web”? Quali pensate possano essere i prossimi trend che valga la pena tenere d’occhio?

Pensateci: quanto è cambiato il vostro modo di navigare, di cercare informazioni e di entrare in contatto con le persone, da quando non solo Facebook, ma anche Twitter, LinkedIn o Foursquare, sono una parte concreta e consistente delle vostre vite?

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